Attualità

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pabbamo
00giovedì 30 dicembre 2004 15:20
Ritengo opportuno, alla luce dei tragicissimi avvenimenti che hanno sconvolto i Paesi di Asia ed Africa, inserire un'apposita discussione per dibattere, all'occorrenza, avvenimenti di cronaca nazionale ed internazionale. Prendendo spunto proprio dalle atroci sofferenze che stanno patendo le popolazioni di questi Paesi, invito tutti a dare anche un contributo minimo mediante i telefonini cellulari, con la donazione di 1 Euro con un SMS al numero 48580, indipendentemente dal gestore.
Diamo anche noi, nel nostro hobby, il nostro piccolo contributo...
AL PAÇIO
00giovedì 30 dicembre 2004 20:22
Inviato
Pienamente d'accordo con quanto detto...
linea13
00giovedì 30 dicembre 2004 21:32
Quale è la vostra opinione...
...sulla soppressione, come p.e. è successo qui a Torino, delle varie feste di Capodanno previste nelle piazze centrali? A caldo m'è parsa giusta, poi però ho pensato, con un pizzico di malignità: "perchè Chiambretti e Giorgia (le due "star" della kermesse torinese) non hanno più saggiamente optato di fare la festa e di DEVOLVERE i loro cachet in beneficenza, a favore di quei disgraziati?". Non voglio vestire i panni del polemico, però...
pabbamo
00venerdì 31 dicembre 2004 00:11
Re: Quale è la vostra opinione...

Scritto da: linea13 30/12/2004 21.32
...sulla soppressione, come p.e. è successo qui a Torino, delle varie feste di Capodanno previste nelle piazze centrali? A caldo m'è parsa giusta, poi però ho pensato, con un pizzico di malignità: "perchè Chiambretti e Giorgia (le due "star" della kermesse torinese) non hanno più saggiamente optato di fare la festa e di DEVOLVERE i loro cachet in beneficenza, a favore di quei disgraziati?". Non voglio vestire i panni del polemico, però...



Figuriamoci se i VIP rinunciano ai loro principeschi cachet....non lo farebbero nemmeno per i loro genitori.
Per quel che riguarda la soppressione dei festeggiamenti, sono totalmente d'accordo, e per un semplicissimo motivo: è vero, la vita continua, ma non è affatto giusto abbandonarsi a bagordi smisurati, mentre a migliaia di chilometri di distanza c'è chi, in queste feste di Natale, ha perso tutto: i propri cari, la propria casa, tutto....e sono milioni di persone. Al momento di scrivere il presente messaggio, la conta provvisoria dei morti è già arrivata a 125.000: considerando i dispersi, quelli che purtroppo moriranno per le epidemie di tutti i generi, la cifra praticamente raddoppierà... a titolo di paragone, la catastrofe più terribile che la storia ricordi (e parliamo soltanto di cause naturali, senza considerare le guerre) è un terremoto apocalittico che accadde in Cina 30 anni fa, che causò (cifra stimata) 200.000 morti: in pratica, è già stato battuto questo record per nulla lusinghiero.
Qui a Napoli, anche per dare un'ulteriore scossa alle migliaia di incivili che domani sera metteranno mano alla solita santabarbara di Capodanno, è stato suggerito dai media di buttare i fuochi d'artificio in acqua e renderli così inutilizzabili per un atto di solidarietà con questi milioni di sventurati: ma CHI darà loro ascolto, secondo voi? Statene sicuri, NESSUNO!!!
Comunque, buon anno a tutti

[Modificato da pabbamo 31/12/2004 0.12]

simopa
00venerdì 31 dicembre 2004 00:36
Anche se a Napoli, Roma, Milano e in tutta Italia daranno ascolto all'appello di festeggiare con i fuochi in pochi sarà un piccolo risultato da apprezzare. Speriamo solo che ai feriti e morti della grande tragedia asiatica non si aggiungano anche quelli dei botti di capodanno, sarebbe veramente penoso raccontarlo.

Considero gli SMS il miglior modo per le piccole donazioni (per quelle più consistenti sono stati attivati appositi conti correnti) in quanto i soldi che vengono donati sono sia esenti da IVA e cioè da un guadagno dello stato sia esenti da profitti da parte dei gestori telefonici.

Anche se possiamo fare poco almeno questo facciamolo.


AL PAÇIO
00domenica 2 gennaio 2005 00:51
Governanti dalla memoria corta
Mi trovo pienamente d'accordo sulle considerazioni di Pabbamo in merito ai bagordi, anche se ho sempre trovato un po' strana questa voglia di "doversi" divertire per forza.
Sui cachet dei vip e sulle operazioni di solidarietà con tanto di sfarzo televisivo sono anch'io piuttosto disilluso nonché abbastanza acido. Ad esempio quando si fanno i giochi a premi con altri vip, e il guadagno va a qualche ospedale o a dei rifugiati... Alla fin fine trovo la cosa illogica (lo so, la legge dello spettacolo) e piuttosto cinica : allora se uno vince 35.000 euro (di beneficenza) invece che 70.000, tra una risata e l'altra, qualche poveraccio in meno passerà la notte a congelarsi o ci saranno meno posti letto ? E che logica é ? A questo punto, con quel che guadagnano lorsignori vedrei molto più semplice, logico (e munifico) dare questi soldi in beneficenza e basta. E visto che si parla di disponibilità, nei quiz di beneficenza, fino a 1 mln di euro, dateli direttamente e basta ! ...Lo so, sto bestemmiando l'Auditel, ma dell'auditel me ne frego... Quanto alle raccolte fondi televisive, son già rimasto fregato anni addietro, e se qualcuno conosce un C/C da poter veramente prendere sul serio me lo dica... Aneddotica é la storia di "war child" e del progetto della scuola a Monrovia (Liberia)... Gira che rigira, fra sparizioni e quant'altro, della scuola non s'e' alzato un mattone e i soldi per riabilitare i bambini-soldato sono finiti nella segreteria di quel genocida di Charles Taylor : mi venne in mente un commento acidamente sarcastico; che infondo a quelli non gli si poteva imputare nulla, war child significa bambini di guerra, e con quei soldi s'era preso il concetto alla lettera : armi, divise e mine antiuomo... mi astengo da ulteriori commenti.
Insomma, per diffidenza sono uno che preferirebbe mettere i fondi nelle mani di chi ne ha bisogno, guardandolo in faccia... o armarmi di vanga e partire (volevo farlo 6 anni fa in Nicaragua, ma NESSUNO seppe darmi mezza informazione)...
Che fare ? Spererei in meno bandiere listate a lutto pro-forma e in più cose concrete... Speriamo che l'euro dell'sms sia arrivato dove serve...
Un'ultima considerazione geologica, tanto per prendere forma della dimensione globale dell'evento. La notte tra il 25-26 dicembre (quando si scatenò lo tsunami) ho notato un'insolità e piuttosto violenta tempesta di vento e pioggia (proveniente da direzione tirrenica) che m'ha tenuto sveglio fino alle 5 di mattina, con la paura costante che i legni delle finestre si sbriciolassero... tanto da farmi pensare ad un'anomalia metereologica piuttosto insolita, per poi scoprire quel che era successo la mattina dopo. Ho supposto l'effetto onda d'urto, che mentre s'era esaurito partendo in direzione India-Arabia-Grecia (per le numerose terre e catene montuose incontrate), s'é fatto sentire in direzione Isole Oceaniche-Caraibi-Spagna (non incontrando grossi ostacoli). Qualcun'altro l'ha notato ?
pabbamo
00domenica 2 gennaio 2005 09:18
Personalmente non ho notato nulla.
Per quel che riguarda le tue osservazioni, in linea di massima, sono d'accordo con te, anche se, ricordatelo sempre, esiste sempre la massima "show must go on"...
E' la dura legge del mondo dello spettacolo...
Piuttosto, io includerei anche i soliti pacifisti del cavolo, con le loro belle bandiere della pace sui loro balconi. E' facile chiedere la pace mandando invece gli altri Paesi a fare da castigamatti o lasciare che in altri paesi che definire retrivi è un complimento prendano il sopravvento gruppuscoli che seminano il terrore andando in giro a tagliare la testa alla gente e mandare al macello altra gente ignorante imbottita di esplosivo con la favoletta delle 72 vergini in paradiso. Lo dicevano persino gli antichi Romani: si vis pacem, para bellum (se vuoi la pace, prepara la guerra)...
Augusto1
00domenica 2 gennaio 2005 20:35
per AL PACIO
Ma la patente l'hai presa?
AL PAÇIO
00lunedì 3 gennaio 2005 00:01
Puntualizzo
Io non parlavo dello "show must go on"... Ma una cosa é lo show, un'altra cosa sono gli aiuti umanitarii.
Riguardo la storia delle bandiere appese ai palazzi, non ho capito il filo del discorso, ma... Voglio solo ricordare che i paesi "castigamatti" hanno a loro volta finanziato ampiamente le campagne elettorali di quelli che poi hanno deposto. Si, ma non ho capito il perno del discorso, visto che i "castigamatti" non sono andati a fermare nessun groppuscolo di tagliatori di teste... Chiarisco subito, se stiamo parlando di questo, di non avere nessuna simpatia per Al Qaeda o per Saddam Hussein e per il loro modello nazistoide ed oscurantista (uno teocraticamente, l'altro laicamente) di concepire il mondo... Ma é mio parere che la democrazia non si esporti, il senso di convivenza civile deve nascere dentro la comunità stessa. E secoli di presenza coloniale europea in Asia, Africa e SudAmerica non hanno certo agevolato questo processo; che l'Europa ha avuto il tempo di percorrere (e a mio parere ha ancora tanta strada da fare).
Ricordo altresì che nell'epoca in cui l'Impero Ottomano (tutt'altro che un'organizzazione filantropica) lasciava libertà di credo (con tassazione) a chi non fosse ottomano, in Europa vi erano cose come l'inquisizione, crociate e il "cuius regio eius religio"... E con questo non voglio certo avallare regimi teocratici e fortemente misogini che mettono legge anche nel contarti i peli del naso (già mal sopportando le ingerenze ecclesiastiche nostrane).
"Si vis pacem para bellum" ? Che lo abbiano detto i romani non vuol dire sia sempre fonte di verità scesa dal cielo. Essi dicevano anche "panem et circenses" includendo nel "circenses" i leoni (e quel che ne consegue). A me questa frase ricorda altre del tipo "pace armata" oppure "io sono il vero difensore della pace, voglio solo ciò che mi spetta, Polonia e Cecoslovacchia"... Certo, visti i regimi (2 a caso) di Kabul e Baghdad (sempre avallati e praticamente imposti dai castigamatti di prima) potresti ribadire il "senza giustizia nessuna pace"... Ma non mi illudo che questa guerra sia stata intrapresa per dare all'Irak uno stato sociale simile alla Finlandia. I metodi del generale Than Shwe sono molto imili ca quelli di Saddam, ma in Birmania non c'é petrolio, io questo vedo. Così come vedo che Saddam é stato messo al potere per avere una zona sotto controllo nel golfo persico, allorquando Paalevi veniva deposto da Khomeini. Che fare allora ? Forse si potrebbe cominciare a non foraggiare certi personaggi per poi trovarseli contro 20 anni dopo... Schierarsi ? I dualismi assoluti mi appaiono assurdi, oggi si direbbe o Bush o Bin Laden; ieri si sarbbe detto o Hitler o Stalin... A me sembrano mostri speculari, con un bisogno fondamentale di una nemesi, giusto il tempo di affrancarsi e giustificare il sangue che hanno sulle mani.
Non ho la soluzione logica, perfetta e solidale in una spirale barbarica e totalmente illogica. Non ho l'indifferenza di chi vuole chiudere gli occhi su certi despoti; sto solo dicendo che non m'illudo esistano guerre umanitarie, che mi pare possano farci incamminare sulla poco piacevole prospettiva di un olocausto nucleare. Questa, comunque, vuol essere una mia visione(visto che mi si é chiamato in argomento) e non la verità infusa (non parliamo di algebra); tanto per ribadire a priori di non sentirmene custode. Quanto alla patente, spero arrivi a febbraio. Quanto al listare a lutto le bandiere, non polemizzo con la cosa in se, doverosa anche se formale... Mi auspicavo, con un esempio, che chi di dovere non si limiti alla commozione per 5-10 giorni per poi avere improvvisi attacchi di amnesia.
pabbamo
00lunedì 3 gennaio 2005 12:08
Per Alpacio
Quel che dicevo si riferiva agli uomini di spettacolo: in altre parole, è come se mi fossi immedesimato in loro per poi tradurre il loro pensiero, che lascia il tempo che trova: il tuo discorso non fa una piega, sia chiaro, e forse io ho un pò disperso il mio generalizzando il tutto (ecco spiegato il fatto delle bandiere della pace sui palazzi). In tutta questa tragedia, d'altra parte, è innegabile che i media stanno dando questo oceanico risalto principalmente perchè nelle zone colpite vi erano migliaia di turisti occidentali e, nella fattispecie, migliaia di italiani; parimenti, per la vastità delle aree interessate, visto che praticamente tutto l'Oceano Indiano ha devastato le zone costiere di due continenti. Ma stiamo pur sicuri che se si fosse trattato soltanto di vittime, per così dire, "locali", il tutto si sarebbe risolto con qualche trafiletto e nulla più, come se tutta quella povera gente appartenesse ad una razza inferiore. Le varie organizzazioni umanitarie già lo stanno ripetendo all'unisono: non pensate soltanto ai turisti...In tutta questa storia non manca nemmeno chi ci marcia: ieri sera, nella zona del Museo, vedevo alcuni cingalesi con tanto di cartelloni "sandwich" che, in mezzo al traffico, raccoglievano soldi fra gli automobilisti per i loro connazionali: scommetto qualsiasi cosa che invece stavano approfittando della situazione per arricchirsi a spese proprio dei loro connazionali. Anche se abbiamo forti dubbi sulla effettiva destinazione dei soldi raccolti, comunque rivolgiamoci unicamente agli enti preposti.
Per quel che concerne la guerra in corso, si sono già spesi fiumi di inchiostro e chilometri di videocassette per illustrare la situazione attuale. E' vero che il motore principale di tutto è il petrolio, unitamente a tutti gli interessi commerciali e non dell'Occidente, è vero che si affrontano figure apicali governative che un tempo erano state praticamente "costruite ad arte" dai soliti per lo scopo di cui sopra e che ora sono considerate nemiche, ma è altrettanto vero che la guerra al terrorismo, per quanto ora necessaria (giocoforza), andrebbe affrontata in ben altro modo. Quel che si dovrebbe fare, e non so perchè non lo si fa, è concentrare tutti sli sforzi e le risorse belliche per stanare una volta per tutte i vari Bin Laden, Al Zarqawi e chi più ne ha più ne metta, e risolvere, sia pur non del tutto, il problema alla radice. Sembra invece, che si voglia rimandare il tutto alle calende greche, forse per la solita storia squallida che la guerra, purtroppo, è il più grosso affare dell'economia mondiale, unitamente al petrolio. La realtà è solo questa...

[Modificato da pabbamo 03/01/2005 12.15]

Paoloilfiorentino
00lunedì 3 gennaio 2005 18:35
Ancora a proposito di guerra e terrorismo
Al Paçio, battendomi sul tempo, ha già esposto in gran parte quello che anch'io avrei voluto scrivere in tema di guerra e lotta al terrorismo.
Mi limito quindi a poche ulteriori osservazioni.
La prima è che in una qualsiasi discussione non sarebbe male mantenere il rispetto per chi si trova su posizioni opposte: la definizione "pacifisti del cavolo" suona, neppure tanto vagamente, offensiva e non mi pare la più approriata per definire gli esponenti di un movimento che, comunque lo si giudichi, esprime istanze e sentimenti largamente diffusi. Se qualcuno non vuole esporre la bandiera arcobaleno al proprio balcone, benissimo, non lo faccia, nessuna legge lo impone.
Quanto alla lotta al terrorismo, dissento totalmente dalle conclusini di Paolo Abbamonte: una soluzione puramente militare, con cattura e/o uccisione di Bin Laden o chi per lui, non risolverebbe affatto il problema. Neppure io ho la minima simpatia per il terrorismo fondamentalista, tuttavia mi pare che alla base del pensiero politico occidentale, e più in generale di matrice europea, Stati Uniti e Russia inclusi, vi sia la pretesa assurda di rappresentare sempre e comunque il "bene", inteso in tutti i suoi aspetti: civiltà, progresso, giustizia, benessere. Questo significa che il modello europeo va imposto in ogni caso, anche con la forza delle armi: era il caso ieri dell'Afghanistan, è il caso oggi dell'Irak. E' ovvio che spesso tutto ciò cela interessi economici e strategici, ma non solo: ad essi si accoppia quasi sempre la più totale ignoranza, se non il disprezzo, nei confronti delle popolazioni di altre civiltà. L'Islam, ci piaccia o no, rappresenta un'area culturale forte e sufficentemente omogenea per resistere alla "civilizzazione" europea: per prima cosa bisognerebbe conoscerla e capirla, e, senza abdicare ai propri valori, cercare con essa una convivenza, del resto dimostratasi possibile per molti secoli. Senza offesa, ma se si parte dal presupposto che il terrorismo è motivato dalla "favoletta delle 72 vergini", si parte assai male.
Paolo
PS- A proposito degli "antichi romani", osservo anche che principio invariabile della politica imperiale romana per almeno quattro secoli è stato il rispetto per ogni forma di civilizzazione non latina, appena terminata la fase della conquista militare. Politica saggia, poiché, osservava l'imperatore Tito, se Roma non avesse concesso parità di diritti ai popoli conquistati, essi avrebbero avuto buon gioco nel fare a pezzi i Romani stessi.
filobustiere
00lunedì 3 gennaio 2005 19:17
Lotta al terrorismo
Ma in Afganistan, ci sono i tram?
AL PAÇIO
00lunedì 3 gennaio 2005 19:38
Good Morning Vietnam
Nel suo contesto, il tuo discorso qui sopra, non fa una piega. La mia disillusione la puntualizzavo nel fatto che i "signori della guerra", "Occidentali" (a cosa ? quindi parliamo del Senegal più che dello UK) e "Resto del Mondo", necessitano sempre di una nemesi per avvalorare essi stessi. Anch'io 2 anni fa discutevo con un amico del fatto che, se veramente si voleva farlo, si sarebbe potuto deporre questo o quel despota anche senza colpo ferire...
Finita l'URSS, per la politica estera USA bisognava trovare qualche altro "untore". Così come i vari regimi teocratici del Medio Oriente (ma non era il Vicino Oriente ?) hanno bisogno della nemesi comune per imporsi nello stile "penso io per te". É insito nella natura umana che si crede tanto evoluta, di pararsi dietro ideologie di massa per i giochi a vantaggio esclusivo di un'oligarchia. Così da un lato Bush sente le voci di Gesù Cristo nella sua testa (ma non aveva smesso con l'alcool ?) ma non sillaba bene la frase -Vi lascio un solo comandamento, aRmatevi- e confonde guerra preventiva con prOventiva; e dall'altro lato c'é chi fa leva sulla disperazione sociale con la storia delle 1000 vergini (ma se il kamikaze é una donna che trova ? 1000 liceali 15enni ? e se é m-gay ? 1000 tizi vestiti come i village people ?).
Per la lotta a fenomeni terroristici o anche ad eventi meno bellici, occorrerebbe prima di tutto farsi un bel corso di analisi storico-sociologica e di psicopedagogia.
Chi e quale causa mettono parte di un popolo ad una tale disperazione da non trovare altra via che fare la bomba o lo scudo umano ? Mica é una bella sensazione... O facendo esempi che abbiamo sotto gli occhi : Com'é che la camorra ha un esercito di disperati e guappi di cartone che si rinnova sempre generazionalmente ? Ne arresti 1, ne arresti 100 (e per carità, stanno bene dove stanno)... Ma se ci si limita a questo, e si lascia lo status-quo nelle periferie degradate dove lo stato é "assenzialista" (altro che assistenzialista), ne avrai arrestati 100 ma te ne ritroverai 1 milione... Ma sinceramente penso che chi di dovere questi pensieri lo sappia benissimo, magari se lo ripete ad alta voce quando nessuno lo ascolta... Ma magari é una spirale che non gl'interessa (e non gli conviene) interrompere... Anche perché, alla maggiorparte di questi, anche quando cambia il vento gli dice sempre bene. Putin prima faceva il "compagno" (di chi ?) quando era nel KGB e poteva fare le sue porcate ad Ost-Berlin... Dopo il 1991 non s'e' trovato disoccupato ma gli é andata anche meglio, s'e' scoperto improvvisamente "anticompagno" e può continuare le sue opere pie avendo trasformato Grozny nella play-station dell'esercito russo.
Avendo una certa abilità all'analisi, mi si perde per strada quella della sintesi... Ma concludo, dicendo che me lo augurerei un modello mondiale di libertà civili sullo stile scandinavo, me lo augurerei si rispettasse un semplice principio :"l'unico crimine é ledere la dignità altrui", che si può tradurre all'inverso con "ama e fai ciò che vuoi (S.Agostino)"...
Ma non sono un "ottimista" come Gianni... Spero solo che, tornando in carreggiata sull'evento d'attualità ultimo, si riesca a porre un argine almeno sul rischio epidemico e che arrivino aiuti e non scarti di produzione.
CORDIALLY - AL PAÇIO
pabbamo
00lunedì 3 gennaio 2005 22:08
precisazioni...
In linea di massima, sono d'accordo con tutti voi, ed anzi aggiungo che forse sono stato un pò frainteso in quanto quel che ho scritto l'ho fatto, per così dire, "di getto" e quindi non ho avuto la possibilità di esprimere il mio concetto con maggior chiarezza. L'unica cosa che vorrei però chiarire è che non sono affatto un guerrafondaio: io stesso vorrei la pace universale più di chiunque altro. Attenzione, però, a non passare da un eccesso all'altro: in altre parole, quel pacifismo "integralista" senza senso (che è quello a cui mi riferivo) può indurre in errore e tradursi, ipso facto, in una sorta di "fuga". D'accordo, è arcivero che vi sono responsabilità di fondo di noi occidentali, come l'aver finanziato dapprima questo o quel capo di stato come baluardo a quell'imam o quel governante stalinista del caso, per poi sbarazzarcene senza troppi complimenti non appena lede i nostri stessi interessi (petrolio, ecc.). E' altrettanto vero, però che, indipendentemente da chi sia il colpevole/i, sta di fatto che il problema esiste per tutti, e che facciamo allora? Che piaccia o no, bisogna rimboccarsi le maniche ed affrontare la situazione anche a viso aperto, se occorre. La differenza, adesso sta in questo: mentre, ai tempi della guerra fredda, bene o male ci si poteva mettere a tavolino con la controparte e scendere a patti, con questa gente, purtroppo, oggi questo non è possibile. Non dimentichiamo la differenza sostanziale che c'è fra l'islam e noi, e che non è da poco: mentre noi abbiamo il Papa come capo supremo, loro non hanno un capo, ma i vari imam e mullah che, in buona parte, predicano e fanno proseliti mediante quel che passa loro nella testa, ed allora nascono, come ho già detto, le favolette delle 72 vergini in paradiso (e, come alpacio ha giustamente osservato, se sono donne kamikaze chi vi trovano: 72 novelli John Holmes?), manco poi il paradiso fosse una sorta di bordello, e tutto il resto: avete mai visto, poi, qualche imam o mullah che si immola di persona? Eh, no: vi ci manda soltanto un gruppo di disperati senza nè arte, nè parte, completamente ignorante e facilmente influenzabile, dando (e fomentando così la gente) dell'apostata a chiunque dissenta dai suoi porci comodi. Avete mai visto, voi, un kamikaze avvocato, medico o altro genere di professionista?? Certo, vi sono anche i musulmani che non la pensano così, è vero: ma CHI di loro si prende la briga di alzare la voce e disconoscere pubblicamente, ma sul serio, questa moltitudine di esaltati? NESSUNO, anzi tacciono, e chi tace, come suol dirsi, acconsente...
Sia chiaro, il mio non è un rifiuto aprioristico nei loro confronti, ma se diamo una semplice scorsa, ad esempio, agli ultimi libri della Fallaci, che sicuramente ne sa un abisso più di me, non può che riflettervici e trarne le conclusioni...
Il paragone, poi, che ha fatto Alpacio è quanto mai azzeccato, a proposito della camorra, ed è proprio qui che torno a ripetere: la camorra a Napoli, come l'integralismo nei paesi arabi, anche se sono cose sostanzialmente diverse, comunque imperano dove regna l'ignoranza ed anche l'indifferenza di chi dovrebbe invece preoccuparsene...
Mi fermo qui, altrimenti continueremmo per ore intere: in ogni modo, se qualcuno di voi la pensa diversamente da me, ovviamente è degno egualmente del massimo rispetto da parte mia: la mia, in fondo, è una semplice opinione.
Non dimentichiamo, comunque, chi ora sta soffrendo e non ha più nulla, e sono milioni....
simopa
00lunedì 3 gennaio 2005 22:54
tram in Afghanistan?
Filobustiere mi ha messo un po' di curiosità e da una mia molto breve ricerca su internet sebra che in Afghanistan girassero sicuramente prima dei bombardamenti per la ricerca di bin laden alcune linee tranviarie e di sicura ce ne era una o più a Kabul ma non so dire o meglio non sono riuscito a trovarlo da nessuna parte se abbiano smesso di circolare a causa dei bombardamenti ONU o già da prima era in disuso.

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Paoloilfiorentino
00martedì 4 gennaio 2005 02:00
Filobus a Kabul !
Cari Filobustiere e Simone, penso di poter rispondere almeno in parte ai vostri interrogativi: né Kabul né in alcun'altra città afgana, per quanto ne so, hanno mai circolato tram. I sovietici, mi pare nel 1979, prima ancora dell'invasione, impiantarono nella capitale un sistema filoviario composto da due linee, tornate in servizo di recente, dopo la lunga pausa dovuta ai ben noti eventi bellici. Sono sicuro di avere una mappa del sistema nel mio archivio cartaceo: appena la trovo, la inserisco in queste pagine.
Paolo
Paoloilfiorentino
00martedì 4 gennaio 2005 05:04
Replica a Pabbamo
Caro Paolo,
prendo atto con piacere delle tue dichiarazioni in favore della pace universale, ma nel contempo confermo che il tuo approccio al problema dei rapporti tra civiltè europea ed Islam mi sembra molto discutibile.
Comincio dalla tua ultima affermazione: se si legge un qualsiasi testo su temi di questa importanza, lo si deve fare con attenzione e mantenendo integre le proprie capacità critiche, non dandovi una semplice scorsa. Tu citi gli ultimi libri di Oriana Fallaci: e perché mai la Fallaci ne dovrebbe sapere un abisso più di te (o di me? o di chiunque altro?) Perché ha viaggiato per quasi tutto il mondo? Perché è più abile di tanti altri giornalisti? Nessuno nega le sue capacità professionali, ma sicuramente non è depositaria di alcuna verità rivelata. Il suo "La rabbia e l'orgoglio", testo molto passionale, non brilla certo per essere opera di attenta analisi storico-politica, tutt'altro. Rabbia e orgoglio, per l'appunto, in un'analisi del genere sono sicuri elementi di disturbo.
Chissà se la mia concittadina Oriana è orgogliosa anche della morte degli oltre 32.000 bambini nei bombardamenti aerei effettuati sull'Iraq durante la prima guerra del Golfo (dati di fonte americana), o se è orgogliosa delle vergognose torture praticate nelle prigioni di Bagdad e con scientifica crudeltà a Guantanamo...
Poi, tu dici che il problema del terrorismo va affrontato anche rimboccandosi le maniche: bene, immagino che tu intenda con la forza. Ripeto quanto ho detto nel mio precedente messaggio: la pura forza militare non risolve quasi mai situazioni in cui vi sia l'humus adatto perché il terrorismo nasca e si sviluppi.
Gli Stati Uniti in primo luogo, ma anche l'Unione Sovietica e poi la Russia, hanno cercato di risolvere manu militari situazioni irrisolvibili, collezionando una lunga, monotona serie di fallimenti, dal Vietnam alla Cecenia.
E poi, attenti alle definizioni: terroristi sono di certo gli uomini di Al Qaeda, ma siamo sicuri che tutti i guerriglieri che si oppongono alle forze di occupazione occidentali in Iraq lo siano?
Siamo sicuri che tutti i membri delle organizzazioni palestinesi lo siano?
In tutti i paesi occupati, militari della Wermacht e delle SS definivano terroristi i combattenti delle formazioni partigiane , i parà francesi in Algeria chiamavano terroristi i guerriglieri del Fronte di Liberazione Algerino, gli inglesi in Palestina chiamavano terroristi gli ebrei che lottavano per l'indipendenza di Israele, Pinochet definiva sbrigativamente terroristi tutti i suoi oppositori, e si potrebbe continuare a lungo.
E qui vengo al punto principale: tu parli di noi (occidentali)e loro (islamici) e ci inviti a non dimenticare la differenza sostanziale che tra noi e loro intercorre, noi abbiamo un capo supremo, il Papa, e loro vari imam e mullah, dediti in maggoranza a fantasiose esternazioni.
Ma dico, Paolo, ti rendi conto di quello che scrivi?
Ti sei completamente dimenticato di centinaia di milioni di ortodossi, protestanti, copti, cristiani di tantissime altre confessioni... Poi tu dici ancora che non si può parlare con "questa gente", definizione che, per inciso, in questo contesto, al di là delle tue intenzioni, assume valore fortemente spregiativo: che significa, "questa gente"? I terroristi, gli arabi, i musulmani tutti? Milioni di esaltati sciocchi ed ignoranti, fanatizzati da capi religiosi cinici e codardi, pronti ad immolarsi sui grattacieli o nelle stazioni delle nostre metropoli? Ma davvero pensi che quattordici secoli di storia possano essere banalizzati in un paio di formule da giornaletto padano?
Io ti invito solo a cercare di conoscerla meglio, questa gente, e, se puoi, a documentarti meglio sulla religione islamica, che, ti assicuro da laico ed antifondamentalista convinto, consiste in qualcosa di più che favolette per maniaci sessuali esternate da mullah ed imam in vena di raccontare sciocchezze.
Ti invio comunque, al di là della divergenza di opinioni, un cordiale saluto ed un plauso per il tuo appello in favore delle popolazioni vittime dello tsunami (ricordo a tutti che è possibile effettuare una donazione di 2 euro chiamando da telefono fisso il numero 163100).
Paolo

pabbamo
00martedì 4 gennaio 2005 10:40
Re: Replica a Pabbamo

Scritto da: Paoloilfiorentino 04/01/2005 5.04
Caro Paolo,
prendo atto con piacere delle tue dichiarazioni in favore della pace universale, ma nel contempo confermo che il tuo approccio al problema dei rapporti tra civiltè europea ed Islam mi sembra molto discutibile.
Comincio dalla tua ultima affermazione: se si legge un qualsiasi testo su temi di questa importanza, lo si deve fare con attenzione e mantenendo integre le proprie capacità critiche, non dandovi una semplice scorsa. Tu citi gli ultimi libri di Oriana Fallaci: e perché mai la Fallaci ne dovrebbe sapere un abisso più di te (o di me? o di chiunque altro?) Perché ha viaggiato per quasi tutto il mondo? Perché è più abile di tanti altri giornalisti? Nessuno nega le sue capacità professionali, ma sicuramente non è depositaria di alcuna verità rivelata. Il suo "La rabbia e l'orgoglio", testo molto passionale, non brilla certo per essere opera di attenta analisi storico-politica, tutt'altro. Rabbia e orgoglio, per l'appunto, in un'analisi del genere sono sicuri elementi di disturbo.
Chissà se la mia concittadina Oriana è orgogliosa anche della morte degli oltre 32.000 bambini nei bombardamenti aerei effettuati sull'Iraq durante la prima guerra del Golfo (dati di fonte americana), o se è orgogliosa delle vergognose torture praticate nelle prigioni di Bagdad e con scientifica crudeltà a Guantanamo...
Poi, tu dici che il problema del terrorismo va affrontato anche rimboccandosi le maniche: bene, immagino che tu intenda con la forza. Ripeto quanto ho detto nel mio precedente messaggio: la pura forza militare non risolve quasi mai situazioni in cui vi sia l'humus adatto perché il terrorismo nasca e si sviluppi.
Gli Stati Uniti in primo luogo, ma anche l'Unione Sovietica e poi la Russia, hanno cercato di risolvere manu militari situazioni irrisolvibili, collezionando una lunga, monotona serie di fallimenti, dal Vietnam alla Cecenia.
E poi, attenti alle definizioni: terroristi sono di certo gli uomini di Al Qaeda, ma siamo sicuri che tutti i guerriglieri che si oppongono alle forze di occupazione occidentali in Iraq lo siano?
Siamo sicuri che tutti i membri delle organizzazioni palestinesi lo siano?
In tutti i paesi occupati, militari della Wermacht e delle SS definivano terroristi i combattenti delle formazioni partigiane , i parà francesi in Algeria chiamavano terroristi i guerriglieri del Fronte di Liberazione Algerino, gli inglesi in Palestina chiamavano terroristi gli ebrei che lottavano per l'indipendenza di Israele, Pinochet definiva sbrigativamente terroristi tutti i suoi oppositori, e si potrebbe continuare a lungo.
E qui vengo al punto principale: tu parli di noi (occidentali)e loro (islamici) e ci inviti a non dimenticare la differenza sostanziale che tra noi e loro intercorre, noi abbiamo un capo supremo, il Papa, e loro vari imam e mullah, dediti in maggoranza a fantasiose esternazioni.
Ma dico, Paolo, ti rendi conto di quello che scrivi?
Ti sei completamente dimenticato di centinaia di milioni di ortodossi, protestanti, copti, cristiani di tantissime altre confessioni... Poi tu dici ancora che non si può parlare con "questa gente", definizione che, per inciso, in questo contesto, al di là delle tue intenzioni, assume valore fortemente spregiativo: che significa, "questa gente"? I terroristi, gli arabi, i musulmani tutti? Milioni di esaltati sciocchi ed ignoranti, fanatizzati da capi religiosi cinici e codardi, pronti ad immolarsi sui grattacieli o nelle stazioni delle nostre metropoli? Ma davvero pensi che quattordici secoli di storia possano essere banalizzati in un paio di formule da giornaletto padano?
Io ti invito solo a cercare di conoscerla meglio, questa gente, e, se puoi, a documentarti meglio sulla religione islamica, che, ti assicuro da laico ed antifondamentalista convinto, consiste in qualcosa di più che favolette per maniaci sessuali esternate da mullah ed imam in vena di raccontare sciocchezze.
Ti invio comunque, al di là della divergenza di opinioni, un cordiale saluto ed un plauso per il tuo appello in favore delle popolazioni vittime dello tsunami (ricordo a tutti che è possibile effettuare una donazione di 2 euro chiamando da telefono fisso il numero 163100).
Paolo




Non ho nulla, naturalmente, da ridire su quel che dici, anzi, concordo pienamente. Era chiaro che alludevo al gruppo ristretto di fanatici con i quali è logicamente impossibile ragionarci. Fra l'altro, proprio stamattina è trapelata la notizia, tutta da confermare, però, che pare abbiano finalmente catturato Al Zarqawi e, se ciò fosse vero, sicuramente il mondo intero tirerebbe un sospiro di sollievo, anche se poi non è certamente finita qui.
Per quel che concerne il resto, la storia ha messo in risalto tali e tanti di quegli errori perpetrati dall'uomo, di ogni credo religioso e fede politica, e dobbiamo annoverare anche noi cristiani: è stata un orrore, senz'altro, la carneficina attuata in illo tempore dai crociati, come tutto quello che già hai citato tu: nella storia più recente, la seconda guerra mondiale è stata, sì, scatenata dalle follie naziste di Hitler e dei suoi scagnozzi, ma vi è stato anche l'immobilismo di tanti paesi europei quando lo stesso Hitler pretese, prima di scendere in guerra, i Sudeti, l'Austria, la Cecoslovacchia e così via. E' stato un errore lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, anche se Harry Truman ritenne ciò un extrema ratio per costringere i Giapponesi alla resa, cui non volevano a tutti i costi giungere. E' stata un errore la guerra in Vietnam, e John Kennedy lo aveva capito bene ma, prima che potesse attuare il suo proposito di ritirare le truppe fu assassinato a Dallas il 22 novembre 1963 da un gruppetto di scagnozzi prezzolati dai militari e dai loro fornitori di armi, spalleggiati da figure oscure della CIA e dell'FBI (non di certo da Lee Harvey Oswald, che non crederò mai che avesse imbracciato quel Mannlicher Carcano e sparato tre colpi con una precisione da tiratore scelto che nessuno del mestiere è mai riuscito ad eguagliare nelle varie ricostruzioni-sceneggiate fatte da quell'altro mare magnum di marciume che fu la Commissione Warren).
Naturalmente tutti questi sono solo esempi, illustrati per dimostrare che sono totalmente d'accordo con quel che dici.
Per quel che concerne la Fallaci, ne sa un abisso più di me soltanto perchè io sono un semplice privato cittadino, mentre lei è una grande giornalista che conosce fin troppo bene le realtà del mondo islamico (non dimentichiamo ad esempio l'intervista che Khomeini le concesse poco dopo la caduta dello Scià e che apparve a puntate sul Corriere della Sera, più di vent'anni fa). Forse le sue idee potranno essere anche un tantino disfattiste, ma una attenta riflessione su quel che scrive fa capire chiaramente, come tante altri fatti accaduti, che non sarà certo il ritiro delle forze di occupazione a fermare la mano dei terroristi e far tornare loro alla vita civile: basta vedere quello che i Talebani stavano facendo in Afghanistan, che volevano trasformare in una vera e propria Università del terrorismo, con un'intera popolazione da voler "addestrare" allo scopo facendola letteralmente tornare quasi all'età della pietra imponendo il burqa e vietando l'istruzione alle donne, facendo sparire tutte le opere che hanno fatto la storia dell'uomo (vedi i Buddha di Bamiyan, che hanno distrutto senza esitazione dopo che avevano dato bella mostra di sè per quasi 2000 anni). Purtroppo la nuda realtà è questa, e c'è poco da fare: cosa diresti, ad esempio, se in Egitto si instaurasse un regime del genere che distruggerebbe immediatamente le sfingi, le piramidi e quant'altro, e soltanto perchè sono icone di una religione diversa dalla loro, ma che comunque sono state la culla della civiltà?
Tanto per farti un esempio, io conosco un architetto giordano che vive qui a Napoli, con cui spesso parlo proprio di questi estremismi e, non ultimo, proprio delle varie storielle inventate di sana pianta dai vari mullah: sai che cosa mi ha risposto? "Caro Paolo, purtroppo la fantasia dell'uomo non ha limiti, e purtroppo fa proseliti dove regna l'ignoranza, la disperazione ed il fanatismo!", e per dirlo lui, che vorrebbe Bush, Blair e Berlusconi sotto tre metri di terra, è tutto dire...
A titolo di paragone, cito una frase di Hitler a proposito della Polonia appena occupata nel 1939 con l'aiuto della Russia stalinista: "L'importante è che i Polacchi restino tranquilli, stupidi e ottusi...", tanto per far capire che una moltitudine di uomini tenuta nelle condizioni più retrive è tanto più controllabile ed utilizzabile, all'occorrenza, per altri fini mediante il convincimento coercitivo e non.
Potremmo continuare all'infinito con tantissimi altri esempi, ma che possiamo fare, ora? Proprio Osama Bin Laden, in uno dei suoi discorsi, ha fatto capire chiaramente che il suo sogno sarebbe quello di imporre la legge islamica nelle terre dove l'islam giunse più di mille anni fa, e cioè fino alla Spagna, se non oltre...Te la sentiresti tu, un domani, di vivere in un Italia "colonizzata" da un esercito di fanatici, con i muezzin che urlano più volte al giorno per indurre tutti alla recita delle rituali preghiere e con le nostre donne coperte dallo chador, o peggio, dal burqa? Non dimentichiamo poi le esternazioni assurde di Adel Smith o dell'Imam di Carmagnola...
Certo, l'islam non è soltanto quello di Osama Bin Laden o qualcun altro dei suoi: esistono anche uomini saggi ed equilibrati, ma quando faranno sentire, e sul serio, la loro voce?

[Modificato da pabbamo 04/01/2005 10.43]

pabbamo
00martedì 4 gennaio 2005 11:01
Aggiornamento
Purtroppo, è arrivata la smentita della cattura di Al Zarqawi: a questo punto altri iracheni che non la pensano come lui, ed altri "prigionieri di guerra" ci rimetteranno la testa...
C'è soltanto da sperare che un miliardo di musulmani, quelli sani, quelli civili, si adoperino per cooperare affinchè torni la pace...
A proposito, a novembre io speravo che Bush non fosse rieletto: purtroppo è andata diversamente...ed anche grazie ad Al Qaeda (ricorda l'appello a non votare Bush, che fa anche molto riflettere...)

[Modificato da pabbamo 04/01/2005 11.03]

simopa
00mercoledì 5 gennaio 2005 13:13
Grazie Paolo della tua precisione, in effetti nel sito che avevo trovato si parlava esclusivamente di una linea area danneggiata da qualche evento bellico e da questo veniva supposta l'esistenza di una rete tranviaria.

Ciao

Roberto Amori
00giovedì 6 gennaio 2005 01:22
Kabul
A Kabul è esistita una linea filoviaria lunga all'incirca 13 Km servita da ben 86 vetture di fabbricazione Skoda. Sia la linea aerea che le vetture vennero fornite nel 1976 dalla Cecoslovacchia che curò ogni particolare della rete.
Non è dato sapere la fine precisa del servizio ma nel 1988 era ancora in funzione e presumibilmente questo deve essere accaduto attorno al 1992 con l'intensificarsi del conflitto.
Quindi poco più di soli 15 anni di vita per questa linea che nelle ore di punta arrivava ad avere anche 55 filobus in circolazione.
Ultimamente si è riparlato di un progetto di ripristino ma personalmente lo vedo, almeno in tempi brevi, di difficile attuazione.




Qui sotto l'inaugurazione del servizio con tanto di autorità cecoslovacche in parata






mark815
00giovedì 6 gennaio 2005 12:39
wow[SM=x346219]
simopa
00giovedì 6 gennaio 2005 16:30
doppio wow

AL PAÇIO
00giovedì 6 gennaio 2005 17:16
FerroTranvia A KABUL
Ho la mappa ed i dati dell'unica ferrovia in funzione in Afghanistan, con un tracciato di 24 km.
Si tratta della linea KABUL - DAR UL FANUN , a sud-ovest della capitale afghana.
Questa la pagina con informazioni (in inglese) e la mappa:

www.ajg41.clara.net/kabul.html

Dalla stessa pagina linkata si trova una mappa delle ferrovie afghane con i tracciati interrotti.
A mo di curiosità statistica, mi risulta che l'Afghanistan sia l'unica nazione al mondo cui il 100% della "rete" ferroviaria sia, de facto, una tranvia.
simopa
00giovedì 6 gennaio 2005 18:15
Alcune volte discussioni che dovrebbero essere prettamente tranviarie diventano discussioni che con i tram non c'entrano nulla altre volte come in questo caso succede l'esatto opposto, chi l'avrebbe mai detto che partendo dal disastro in Asia si sarebbe arrivati a parlare dei tram o filobus in Afghanistan?

La discussione è quindi doppiamente interessante....
Alessandroch
00giovedì 6 gennaio 2005 18:59
Re:

Scritto da: simopa 06/01/2005 18.15
Alcune volte discussioni che dovrebbero essere prettamente tranviarie diventano discussioni che con i tram non c'entrano nulla altre volte come in questo caso succede l'esatto opposto, chi l'avrebbe mai detto che partendo dal disastro in Asia si sarebbe arrivati a parlare dei tram o filobus in Afghanistan?

La discussione è quindi doppiamente interessante....



condivido appieno... xò, lasciatemi dire una cosa: a Robe' dimmi dov' è il tuo cilindro da mago che io mi ci tuffo... non è che x caso hai qualche foto tranviaria di Saturno? Io incomincio a sospettarlo[SM=x346228] La verità è che sono invidioso[SM=x346236]

DAZIOCH
XJ6
00martedì 8 febbraio 2005 06:32
Come eravamo ...
Ho appena ricevuto lo scritto che riporto qui di seguito, dedicato a tutti coloro nati prima degli anni '70, e l'ho trovato di un certo interesse (magari un po' retorico, a tratti), e sicuramente di stimolo per qualche chiacchiera in libertà.

* * *


Tu che sei nato prima del 1970:

A ben pensarci, è difficile credere che siamo vissuti fino ad oggi!! Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla) senza cinture di sicurezza e senza air bag ... E viaggiare nel cassone posteriore di una pickup, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.

I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari. Bevevamo l'acqua dalla canna del giardino, non da una bottiglia. Che orrore!!

Andavamo in bicicletta senza usare un casco. Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri "carri giocattolo". Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni, fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema.... noi da soli!

Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo.

Non esistevano i cellulari. Incredibile!

Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti... e non c'erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa. Ti ricordi degli incidenti? Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevamo male e, a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai.

Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero... ma nessuno di noi era obeso. Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi.

Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo, nè dei videogiochi. Nè la TV via cavo, nè le videocassette, nè il PC, nè internet; avevamo semplicemente degli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo. Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o entravamo e parlavamo con loro. Figurati: senza chiedere il permesso! Da soli! Nel mondo freddo e crudele! Senza controllo! Come siamo sopravvissuti?!

Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, grazie alle avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di parassiti.

Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Che orrore! Non si cambiavano però i voti, per nessun motivo! I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava una cicca in classe. Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si
nascondeva dietro a un altro. L'idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava! Loro erano sempre dalla parte della legge! Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera per questo.

Sapevamo che quando i genitori dicevano "NO", significava proprio NO. I giocattoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non ogni volta che si andava al supermercato. I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa. E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo.

"Questa generazione" ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi. Negli ultimi 50 anni c'è stata un'esplosione di innovazioni e nuove idee. Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo
imparato a gestirli.

Tu sei uno di loro. Complimenti!
FaseLunare
00sabato 12 febbraio 2005 13:13
Felice di essere nata nel '76!
Poetico questo scritto. Intendo proprio in senso letterale, pieno di poesia. Ma la poesia non è la vita "vera". Qual è il rovescio della medaglia? Padri-padroni che tenevano le figlie segregate e permettevano loro di uscire solo in compagnia di un fratello, cugino o il primo consanguineo disponibile che facesse da "supervisore". Mancanza di comunicazione in tempo reale. Pochi stimoli mentali per i bambini che spesso non arrivavano nemmeno ad un grado minimo di istruzione. Potrei andare avanti per ore ...
Allora ben vengano i cellulari, il Nintendo, Internet e quant'altro. Purchè usati con criterio e nella giusta misura.
Sfatiamo questo luogo comune del "si stava meglio quando si stava peggio", trovo che sia di una ipocrisia devastante e forse inventato da chi, in un'epoca che offre possibilità immense potenzialmente a tutti, non è riuscito a farsi strada come avrebbe voluto.

[SM=x346219]
XJ6
00domenica 13 febbraio 2005 23:18
Il vecchio / Il nuovo
Innanzitutto, bentornata Fase Lunare dopo una lunga eclissi. [SM=x346219]

Le considerazioni da te fatte sul buon tempo andato, che poi tanto buono forse non era, sono molto simili nella sostanza a quanto già detto in una diversa discussione (credo quella sui tram di Roma), nella quale si discettava di ieri e di oggi. Le conclusioni lì raggiunte credo possano essere ritenute valide anche qui: le cose cambiano, non tutte per il meglio, e ci sono dei valori positivi del passato andati perduti che sarebbe bello poter ricuperare. Che poi ci fossero anche problemi, nessuno lo nega, e nessuno li rimpiange.

Ciò detto, mi sembra che tu abbia una visione eccessivamente negativa degli anni '60 e '70, che comunque sono stati un periodo di grandi cambiamenti. Le cose vanno contestualizzate nella giusta prospettiva storica, e in ogni caso non stiamo parlando del medio evo. Stimoli, ti assicuro, ce n'erano, e che si scendesse in strada a giocare, invece di rincretinirsi davanti alla TV non era poi così male [SM=x346236]
Augusto1
00domenica 13 febbraio 2005 23:28
il vecchio, il nuovo, il nuovo vecchio
Sintetizzerei il tutto dicendo che si stava meglio quando si stava meglio. Capire poi perchè si stava meglio e perchè oggi si starebbe peggio implicherebbe dover distinguere le cose per cui si stava meglio (e peggio) ieri e quelle per cui si sta peggio (o meglio) oggi. Quelli nati dalla metà degli anni '70 (io ho 39 anni) in avanti spesso confondono gli agi che la tecnologia ci ha portato con un più generale benessere. In realtà il telefonino e internet (citiamo per sintesi le due innovazioni più comuni) vanno benissimo a tutti noi. Ma nel complesso la vita oggi, e quando dico oggi non dico dieci anni fa, ma quella degli ultimi cinque anni, mi fa un pò senso...
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