Ansaldobreda passa di mano?

MARCO TORIELLO Per il momento si tratta soltanto di voci, ma che tornano periodicamente a circolare con una certa insistenza: Finmeccanica starebbe pensando alla cessione di AnsaldoBreda, forse al gruppo industriale francese Alstom. Controllata al 100% dalla holding della difesa e dell’aerospazio guidata da Pier Francesco Guarguaglini e nata nel 2001 dalla fusione di un ramo d’azienda di Ansaldo Trasporti con Breda costruzioni ferroviarie, AnsaldoBreda è la principale azienda italiana specializzata nella costruzione di veicoli per il trasporto di massa, dai tram alle metropolitane, fino ai treni ad alta velocità. Quattro gli stabilimenti di AnsaldoBreda in Italia, a Pistoia, Reggio Calabria, Palermo e Napoli, con quest’ultimo che conta circa mille dei 2.400 dipendenti complessivi dell’azienda, che ha divisioni operative anche negli Stati Uniti, in Francia, in Norvegia e in Danimarca. «La notizia della cessione di AnsaldoBreda è nell’aria da tempo - spiega Maurizio Mascoli, segretario generale della Fiom-Cgil Campania - ma ogni volta che è stata riproposta, è stata successivamente smentita dai vertici dell’azienda». E in effetti soltanto due mesi fa Guarguaglini parlava pubblicamente della necessità per AnsaldoBreda di «continuare a migliorare i processi industriali, riorganizzando i siti produttivi, selezionando i prodotti su cui puntare, con una maggiore attenzione al cliente, migliorando l’affidabilità dei tempi di consegna e la qualità dei prodotti». Non di certo le parole di chi si stava preparando a cedere una delle aziende del gruppo. «Se Finmeccanica annunciasse la vendita dell’azienda, cadremmo dalle nuvole - aggiunge infatti Salvatore Cavallo, delegato Rsu Fiom all’AnsaldoBreda di Napoli -. La cessione andrebbe in direzione opposta alle azioni che il nuovo management stanno mettendo in campo negli ultimi mesi». Già, perché a giugno del 2008 all’AnsaldoBreda c’è stato il passaggio di consegne tra il vecchio amministratore delegato Roberto Assereto e il suo successore Salvatore Bianconi, che ha il compito di ridare fiato a un’azienda sempre più in difficoltà per la diminuzione degli ordini in portafoglio. «Ma dopo l’avvicendamento non c’è stata un’inversione di tendenza della crisi, che, anzi, si è aggravata - spiega Pino Russo, della segreteria regionale Uilm -. Siamo molto preoccupati e chiediamo l’apertura di un tavolo con il governo per discutere della mancata attenzione della politica nazionale verso il settore ferroviario».

Ansaldo, doppia mossa negli Usa
Commessa da 300 mln $ a Los Angeles e un impianto per produrre treni

Ansaldo Breda, società napoletana del gruppo Finmeccanica, si aggiudica una commessa del valore di 300 milioni di dollari per la fornitura di cento vetture ferroviarie da consegnare alla Metropolitan Transportation Authority della contea di Los Angeles. Lo rivela il Los Angeles Times. Finmeccanica conferma la trattativa e aggiunge che il contratto è "in via di definizione". Secondo il giornale, per aggiudicarsi l'ordine Ansaldo Breda ha garantito di alleggerire le proprie vetture rispetto al peso originario e di costruire un'azienda in loco per la produzione delle vetture, con cui parteciperà alla gara per la realizzazione dell'Alta velocità negli Usa.
sergio governale

Dopo sei anni Ansaldo Breda torna nuovamente alla carica in California. Questa volta però, la quarta nel suo palmarès, decide di piantare anche radici: realizzerà infatti uno stabilimento di 240mila metri quadrati a Los Angeles su un terreno di 14 acri, dove costruirà tram e metropolitane e un giorno, magari, convogli per l'Alta velocità Usa. L'investimento, per il quale manca solo il nulla osta della capogruppo Finmeccanica, sarà possibile grazie all'aggiudicazione di una commessa di ulteriori 100 vagoni per il trasporto ferroviario nell'area metropolitana della città americana. Lo si legge nell'edizione on-line del Los Angeles Times.
L'operazione, del valore di 300 milioni di dollari (oltre 204 milioni di euro), è complementare a quella dell'estate del 2003, quando Ansaldo Breda vince la gara da 158 milioni di dollari per 50 tram Lrv (Light Rail Vehicle) da impiegare sempre a Los Angeles. Il contratto dell'epoca include infatti l'opzione per altre 100 vetture, ovvero quelle assegnate adesso.
L'ordine segue anche la fornitura di tutti i 104 veicoli per il metrò sotterraneo, acquistati dalla Metropolitan Transportation Authority (l'azienda che gestisce il trasporto urbano della metropoli) con l'esercizio di successive opzioni dal 1988 al 1996 per un valore di oltre 200 miliardi di lire.
Ansaldo non ha però rispettato i tempi di consegna dei due precedenti contratti, spiega il supervisore della contea Michael Antonovich. Il completamento della fornitura per i primi 50 Lrv, ad esempio, era stabilito entro giugno 2007. Per questo motivo, l'ultima commessa da 300 milioni è "sotto pianificazione" già da tre anni per la consegna "certificata" delle vetture, dice Antonovich.
Il contratto, pur assegnato, nel giro di circa 30 giorni dovrebbe essere definito nei dettagli. Mancherebbe solo la "notice to proceed" con cui la capogruppo Finmeccanica fornirebbe robuste garanzie finanziarie, pari a 75 milioni di dollari (circa 51 milioni di euro), qualora la società napoletana non dovesse rispettare la tempistica e le specifiche tecniche dell'ordinativo. Il quotidiano Usa cita anche il presidente di Ansaldo Breda, Giancarlo Fantappié, secondo il quale l'Autorità ha fissato nel contratto "termini molto, molto severi", ma l'operazione rappresenta per la società di Finmeccanica un'occasione per competere in futuro per altre gare di fornitura di vetture ferroviarie, tra cui quelle per l'Alta velocità.
Ansaldo Breda sta premendo sull'autorità dicendosi pronta a trasferire il suo stabilimento da Cleveland a Los Angeles, creando circa 500 posti di lavoro e una produzione a basso impatto ambientale.
A breve potrebbe esserci un'altra novità in California per Ansaldo. La città di San Francisco potrebbe affidare entro novembre l'ammodernamento dei 143 treni del metrò per 56 milioni di dollari, realizzati dall'azienda partenopea ed entrati in servizio dal 1997 in poi.

Il Denaro
del 26-09-2009 num. 179 pag. 20