AUTOBUS DI PADOVA

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grandunion
00martedì 17 febbraio 2009 00:15
Visto che non esiste una discussione sui bus patavini, ne apro una io postando un po' di foto senza un ordine logico.

Quando c'erano ancora i FIAT Iveco 470: un .10.20 sul 15 per Villatora:

APS 346, via Trieste, 8 ottobre 2004, © Ivan Furlanis.


Alba ed Effeuno:

APS 398, Caselle di Selvazzano piazza Carlo Leoni, 27 novembre 2007, © Ivan Furlanis.


Dopo il passato remoto e il passato prossimo, ecco il presente, ovvero un CityClass articolato davanti all'imponente mole della chiesa di Santa Giustina:

APS 513, Prato della Valle, 7 settembre 2006, © Ivan Furlanis.
grandunion
00mercoledì 18 febbraio 2009 00:32
Altre tre foto pescate a caso.

Un minibus Alè sembra ancora più mini davanti agli edifici della Cittadella della Stanga, capolinea del Diretto Piazze (DP):

APS 220, via Edoardo Plinio Masini, 18 novembre 2005, © Ivan Furlanis.


Un Busotto in servizio sull'ormai storica linea 8 sfila accanto ai lavori di posa del primo tratto in assoluto di rotaia del Translohr:

APS 704, riviera Tito Livio, 20 marzo 2004, © Ivan Furlanis.


Dopo il Diretto Piazze, illustrato nella prima foto, ecco il Diretto Duomo (DD) con un BMB 231, tipico di questa linea:

APS 727, via Arco Valaresso, 20 luglio 2005, © Ivan Furlanis.

Cori x
00lunedì 2 marzo 2009 15:33
Iveco Cityclass I-II
Padova ebbe i suoi Iveco Cityclass in parecchio ritardo rispetto le altre ditte di trasporto cittadino italiane. Vennero presi assieme ai MAN NG272della HEAG Darmstadt del 1993 in numero di 4 e tutti del 1997,re-immatricolati dal numero 746 al 749 da un lotto proveniente da Lucerna dopo averlo acquisito dalla SITA poco dopo il fallimentare esperimento di farle circolare nella rete extraurbana avendo però le 3 porte rototraslanti.La loro origine elvetica è confermata dalla presenza delle pulsantiere porte esterne e non solo alla portata del conducente come da codice della strada del tempo eliminata nell'anno 2000. In più la diversa fattura delle vetrate e dall'allestimento interno EU tradiscono l'origine dei Cityclass come modello fatto effettivamente in collaborazione con la Setra.



Nuova livrea APS 747 foto di Dario Vincini

Dal 2001 dopo l'acquisto dei BMB 240LU vennero presi nonostante la penuria di denaro Irisbus Cityclass Diesel di prima fornitura ufficiale da nuovi dalle matricole 766-773 riconoscibili perché dopo solo un anno vennero modificati per l'alimentazione a biodiesel tra queste la prima è piuttosto particolare:la 764 infatti è chiaramente di provenienza romana a partire dagli interni,,esteriormente dal climatizzatore e dalle velette di diversa fattura...insomma l'aps ha preferito l'invasione di cityclass al posto di Scania Omnicity presenti in gran quantità nella vicina Venezia (il fornitore guarda caso è lo stesso)


Di questa serie l'unico modello proveniente dall'allora ATAC matricola 764 e stornato dal gruppo romano per eccesso. E' riconoscibile per le porte rototraslanti silenziose (non Oclap) la marcatura internazionale sulle stesse portiere,gli interni in tessuto rosso di derivazione romana e la misurazione degli ingombri originali ATAC impressi sui passaruota anteriori. Curisoso anche come sia l'unica vettura veramente full-optional secondo gara del 2001 ed uno dei primi Cursor in circolazione,con climatizzazione Konvekta specifico per questi modelli.
APS 764

Nel 2004 approfittando dei primi contributi regionali e con la sostituzione dei Fiat 418 Camerin e DeSimon da tempo accantonati in deposito arrivarono gli Irisbus Cityclass CNG di prima commessa matricola a crescere 801-830 si riconosce dalla discutibile pellicolatura "color del cielo" dagli sfiatatoi dell'armadio superiore a forma di griglia cromata e dalle griglie superiori paramotore in lamiera lato autista e non aperta in tinta nero scuro. Vennero presentati come di consueto dal 1977 in Prato della Valle dopo una lunghissima gestazione riguardo il modello e l'effettiva economicità dopo un lungo test durato un mese facendosi noleggiare ma senza renderlo atto all'esercizio ordinario un Iveco Cityclass dell'ATM di Ravenna. Gli entusiasmi furono notevoli tanto che si tentava di applicare una livrea che ben richiamasse l'idea di ecologia insito nel mezzo. Della stessa dubbiosa livrea venne allestito pure il prototipo del "Medoacus" cioè un battello che da Padova poteva arrivare direttamente a Venezia via fiume.



Foto di Prometeo90/Dario Vincini


Irisbus Cityclass CNG da 18 metri di prima commessa numeri di matricola progressivi 505-511 sono stati decisi per continuare le matricole buche dalla matricola 450 in poi,Nel 2005 vidi lo stesso modello in prova in via indipendenza a Bologna di un color grigio chiaro che evidentemente non fu poi piu preso in considerazione.Di fatti tanta è la rumorosità,tante le plastiche che sul pavè sconnesso sbomballano,e troppe le imprecisioni di assemblaggio fecero si che al posto di questo modello a Bologna arrivò il Bmb 340.


APS 507

Link:
Orenstransitpage.com Padova
APS TPL Italia
Cori x
00lunedì 2 marzo 2009 15:43
Iveco Cityclass III-IV
Continuiamo con le due sottoserie di Irisbus Cityclass CNG ovvero le matricole dal 831 al 852 e dal 853 alla 882.
La prima serie di questi mezzi venne presa per sostituire la prima fornitura di Effeuno 12 del 1984 e parte della serie 3 degli Iveco 470 mentre là seconda venne presa dopo che venne modificata la legge sull'acquisto dei mezzi pubblici per quello stesso anno incentivati dallo Stato con espressa legge che decretava pure l'aggiunta di 5 cent.sulle accise della benzina. Anche in questo caso per uniformare il parco vennero presi da Valle Ufita (AV) un buon lotto di Cityclass presi in saldo vista l'imminente notizia della dismissione della catena di montaggio e cambio dei mezzi. Ecco una III serie che ebbe pure la novità di un cambio livrea unificato agli altri mezzi già in dotazione all'APS.





Differenze ce ne sono rispetto alla I serie CNG: motore diverso (Giovanni K. si è quello che avevo postato su Facebook) imperiale aerodinamico con presa d'aria diversa da quella precedente,mozzi ruote di derivazione Stralis di I serie e ghiera in coordinato. Paracolpi in gomma dura poi tolti (un grave errore) e veletta in tinta con la carrozzeria (modello semplificato). Posteriormente anche la vaschetta posta nel raffreddatore è di diversa forma e distante dai ganci d'attacco precedentemente posti sotto l'assale posteriore e emergenti dietro il paraurti posteriore. Rimane la cannuccia della climatizzazione a vista posteriore in modo da raffreddare ulteriormente il motore durante la stagione estiva. Sono anche i primi modelli a ricevere il monitor interno a scopi pubblicitari (INFOBUS) come già si sono visti a Firenze e Bologna Si chiamano Wob, da “Welcome on board”. Ecco invece uno dell'ultima IV serie:



Di questa serie vennero presi altri ulteriori 5 Cityclass da 18 metri dalla matricola 512 alla 516 sempre CNG dalle stesse caratteristiche sopracitate essendo ovviamente della stessa fornitura.--Appunto:--Leggendo vedevo che la prima fornitura era 801-831 invece i modelli ritirati erano 30 e non 31 perché Irisbus prende i modelli ritirati per numeri pieni come 10,20,30 etc..



Link:
Orenstransitpage.com Padova II
APS TPL Italia II
Cori x
00venerdì 27 agosto 2010 03:21
Irisbus Citelis CNG e MAN NG272
Sono arrivati a metà Luglio 2010 i primi 9 Citelis CNG da 10,12 e 18 metri (+ un Crossway) e dovrebbero essere i primi di una lunga serie che omologherà il parco attuale alla sola produzione Irisbus.



Qui il primo è quello da 12 metri che è anche l'unico per ora, fisso sulle linee 5,6 e 12. Ha la stessa capacità di un Cacciamali Europolis da 10.5 metri per ovvi sprechi di spazio.


Foto di Manuel Lorenzetto

Ora la fornitura più "corposa" di mezzi da 10,5 metri presi in sostituzione degli Iveco Effeuno di 4 fornitura (1989/1990) dalle matricole 405-415 e l'unico 470 rimasto in livrea APS. Di ambo i modelli che sostituisce la marcia è ottima.migliore dei Fiat/Iveco ma sconta uno spazio stretto,posteriormente molto angusto:




Perché sembra sia uno dei due non provenienti da Avellino ma direttamente dalla Francia.
Ecco uno dei due Irisbus Citelis CNG da 18 metri a Padova immatricolati coi numeri progressivi 517 e 518 quasi a ricordare la continuità degli snodati numerati sempre dal numero 500 in poi :
http://img573.imageshack.us/img573/156/foto205m.jpg

Non sono vetture malvagie,ma non sono nemmeno autobus adatti al nostro tipo di utenza avendo parecchi punti inutilizzabili e grande senso di design. Una delle grandi pecche rimane la rumorosità di marcia comunque molto alta per essere dei moderni autobus e di concezione che che oramai l'età la sente eccome (1987) non paragonabile nemmeno con gli ottimi Cityclass progettualmente di 10 anni più giovani. E' apprezzabile lo sforzo di renderli appetibili con grande uso del colore per rendere fresco l'ambiente direi piuttosto angusto sia sui passaruote che sull'abitacolo per tutta la lunghezza. I motori sono sempre i Cursor essi siano di fabbricazione campana che ceca. Il 18 metri deficita quindi rispetto al 10 metri di spazio.

E ora siamo al lotto meno considerato,quello usato sulle "scolastiche" ovvero il Man NG272 da 18 metri preso in Germania dall'alienazione del "vecchio parco" di Darmstadt e comprati originariamente grazie al frutto di un consorzio regionale dell'Assia unificando le matricole della cittadina col capoluogo Kassel (all'interno si legge la matricola 4400) Grande affidabilità sarebbero nati appunto per le scolastiche specie sulle linee quali il 5,6 e 12 ma vengono usati anche nelle ore di punta sulla linea dei colli. Potrebbe essere il pretesto per allargare il parco di queste macchine con analoghe,magari nuove vetture della stessa casa badense. Ne abbiamo 4 immatricolate dal numero 501-504 le cui prime sono riconoscibili dalla mancanza dello spoiler anteriore che non aveva alcuna velleità aerodinamica ma semplicemente come alloggio porta targa.


APS 502
Curioso come l'ACFT,poi ATC ed oggi TPER abbia voluto riverniciare i suoi Man snodati presi usati anch'essi negli stessi colori dell'APS con dovute differenze,prima infatti erano verniciati interamente in bianco,e questa è stata la cura contro la ruggine passante che aveva coinvolto pure altri MAN e Mercedes:
ACFT/ATC 9052
Forny76
00lunedì 20 settembre 2010 11:32
Gli ultimi arrivi a Padova
Sono in funzione da oltre una settimana i nuovi bus arrivati a Padova in sostituzione degli Effeuno 9 m soprattutto sulla linea numero 15...
Cori x
00domenica 5 dicembre 2010 08:22
Ho trovato anche il primissimo Iveco Turbocity-U matricola 421 padovano.

[IMG]http://i62.tinypic.com/x4nozb.jpg[/IMG]

Con filettatura bianco/blu che indicava i mezzi "ecologici". La data di scatto è sicuramente del 1989. Quel bus lo ricordo bene alla presentazione cui venni invitato con papà nel mese di aprile o maggio di quell'anno ( era dopo Pasqua) con tutti i membri dell'Acap. Era il mezzo diverso da tutti quelli di serie. Aveva la fanaleria posteriore carenata cioè con i fanali pieni tra una lanterna e l'altra in acciaio inossidabile e probabilmente ne era il mezzo di pre-serie. Era diverso anche nel cruscotto di palese derivazione Effeuno,e non con la pulsantiera carenata. Ricordo che anche le portiere non erano inizialmente della O-Clap ma dell'altra degli Effeuno con la cinghia della prima anta ricoperta della stessa gomma sottile e cannellata degli Effeuno. I tutrbocity successivi avevano una gomma più spessa. Che dire,bei ricordi. Strano che la veletta indichi la linea 5. In genere le linee che faceva erano il 10,il nuovo 18 di allora che da quell'anno iniziava per via Siracusa (S.Famiglia) e non più da Selvazzano sostituito dalla linea 12 e dalla sempre colma linea 8.

Grazie Giovà! Di cuore!
Cori x
00giovedì 17 novembre 2011 16:21
Prendo dal "Mattino di Padova"di oggi:

Padova, Aps vuole acquistare 40 bus a gasolio ma l'assessore no: "Solo motori a metano"
Il tram piace e convince, ma intanto Rovini, direttore generale di Aps Holding, batte cassa da Aps Finanziaria: un'operazione da 10 milioni. Rinnovare il parco mezzi si calcola comporti un risparmio di 600 mila euro all'anno. Attacca Zan: "La decisione sul tipo di autobus spetta al Comune"


PADOVA. Il tram piace e convince, ma Aps Holding acquisterà 40 bus a gasolio, che inquinano la città «eco». Una scelta dettata dalla necessità di rinnovare il vecchio parco mezzi, che richiede una complessa operazione. Eccola.
Aps Finanziaria Spa (la «cassaforte» del Comune con Gaetano Sirone ) ha deliberato l’acquisto del 49% del ramo parcheggi di Aps Holding con l’acquisto della partecipazione nella società Aps Opere e Servizi di Comunità Srl. L’operazione è stata presentata, discussa e approvata il 2 novembre dall’assemblea ordinaria degli azionisti di Aps Finanziaria. Il costo dell’acquisizione del ramo parcheggi della Holding del trasporto pubblico sarà di 10 milioni di euro.
«L’importo di 2 milioni di euro – stabilisce la delibera – da versare a corrispettivo del finanziamento attualmente in essere tra Finanziaria Aps e Aps Holding. Per circa 4 milioni di euro attraverso l’accensione di un mutuo e per i restanti circa 4 milioni si dovrà concordare una dilazione di pagamento così da consentire ad Aps Finanziaria di saldare tramite la liquidità generata dalla scadenza di alcuni investimenti in portafoglio».
Inoltre, con Aps Holding saranno «stipulati accordi che impegneranno i due soci a deliberare la distribuzione annuale degli utili di Aps Opere e Servizi di Comunità al fine di permettere ad Aps Finanziaria di recepire risorse finanziarie da destinare al mutuo acceso». Con i 10 milioni di euro incassati dalla vendita del ramo parcheggi, Aps Holding comprerà 40 nuovi bus. Il direttore generale Umberto Rovini (così come ribadito in una delle ultime riunioni del consiglio di amministrazione) vorrebbe investire in mezzi a gasolio. Secondo Rovini, comporterebbero un risparmio annuo di 600 mila euro. Ma l’operazione non sembra convincere la giunta, in primis l’assessore all’ambiente, Alessandro Zan.
«La decisione del tipo di autobus da acquistare la deve prendere il Comune – puntualizza Zan – E anche se sono Euro 5, sono assolutamente contrario ai bus a gasolio. Sarebbero vetture più inquinanti che provocherebbero un’emissione di polveri sottili tre volte superiore a quella dei mezzi a metano. Tra l’altro, i nostri uffici stanno lavorando proprio con Aps Holding per effettuare un’accurata analisi al fine di arrivare a prendere la decisione migliore. Anche perché, sul piano economico, vanno effettuate valutazioni d’insieme, visto che anche l’impatto negativo sull’ambiente rappresenta un costo importante. E non dimentichiamoci poi che Aps Holding qualche mese fa ha partecipato alla fiera “Ecomondo” di Rimini pubblicizzando i propri autobus a metano. Sarebbe contraddittorio che ora investisse in mezzi a gasolio e allo stesso tempo un vero peccato visto la scelta di investire sul trasporto sostenibile sposata anche dall’amministrazione».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/11/17/news/trasporti-operazione-da-10-milioni-di-euro-1.1676081


Per inciso a Padova le auto fino all'Euro3 non possono più circolare per ordinanza,l'APS possiede 120 mezzi non Euro 4 almeno e questo dice che il metano è meno inquinante del gasolio quando si sa che sono la stessa cosa ma con distribuzione diversa. Viva i pseudo ambientalisti! [SM=x346222]
Cori x
00lunedì 21 novembre 2011 17:13
Fiat 409-411-418
Padova aveva fino agli inizi anni '80 i classici Fiat 409 Menarini monocar con numeri di matricola dal 195 al 205 con guida a destra e primo gruppo di autobus ad avere il cambio automatico in servizio da febbraio 1968 al settembre 1978. Vennero definitivamente radiati nel giugno 1985 dopo aver preso gli Effeuno da 10,5 metri matricole dal 373-377 arrivati assieme agli Effeuno da 12 metri 358-372. La livrea di questi era crema-rosso come si evinceva nelle livree dei bus comunali veneti di AMT Verona e ACNIL Venezia il cui attore della compravendita fu ancora una volta il Cav.Stefanelli già patron della SIAMIC.


Foto G.Kaiblinger

E la livrea assomigliava tantissimo a quella ATM/ATC di Bologna.Sempre di quegl'anni.Ma con una differenza:i paraurti e l'imperiale erano color crema come i montanti mentre di rosso granata c'erano le prese aeree che avevano la funzione antiappannamento della veletta,Infatti avevano la livrea IDENTICA a quella veneziana:
Fiat 418 AL Menarini ACNIL Venezia

Prova ne è l'arrivo dei primi 418 carrozzati da DeSimon aventi le stesse caratteristiche.Modificati tali vezzi con la revisione del 1988 scomparvero.

Foto Coll.Castelli

Questa la foto ufficiale del lotto 238- 242 (Fiat DeSimon) 243 - 257 (Fiat Menarini). Si perché la foto è del dicembre 1973 e vennero immessi nel Febbraio del 1974. Le differenze tra Menarini e DeSimon erano nella cura maggiore per i Menarini,aggiunta di listelli cromati per i DeSimon che non avevano per il suffisso AL ma AF. La targhetta posteriore DeSimon per quelli che lo erano era color oro mentre il logo Menarini campeggiava sotto il logo anteriore FIAT. Lo si vedeva nella flotta AMT Verona:
Fiat 418 AF Menarini AMT Verona

Erano mezzi pachidermici,obiettivamente scomodi ma erano molto capienti. Partendo dal posto guida indimenticabile il cruscotto di derivazione camionistica le pulsantiere delle porte "A Tiro" come se fosse una leva e l'ampia luminosità oltre che visibilità. Correndo i passaruota disponevano di 3 posti a sedere longitudinali per "ruota" mentre la piattaforma posteriore era vuota così da poter caricare più utenza possibile. Disponevano anche di 3 pesanti gradini che permettevano di avere un solo piano senza bisogno di gradini alti se non l'unico presente proprio dietro la piattaforma. Nei primi tempio erano presenti nelle linee 3-10 e 14 poi successivamente spediti per linee minori come la defunta 5-17-19 e 24. A fine carriera erano fisse sulle linee 5 e 17 (poi sparita con l'orario invernale 1990) oltre che 19. Sporadicamente come corse bis sul 19 e 12. Ed ecco come erano a fine carriera:

Qui siamo nel vecchio capolinea di via Rismondo sede dai primi anni '50 dell'ACAP oggi APS.Notare che con questa foto autunnale si nota lo sfogo dei radiatori che durante le giornate fredde veniva coperto con del semplice cartone per fare in modo di mantenere calda tutta l'apparecchiatura evitando così blocchi o fermi forzati. Il bus infatti aveva il cambio manuale.

Foto di G.Kaiblinger

Del periodo biverde rimase in servizio e solo su linee bis 17,7 e 5 i vecchi FIAT 411 Cansa



ACAP 222 Kaiblinger
ACAP 217 I
ACAP 217 II
FIAT 411/1/Cansa 1969, n. 217 ACAP - Padova
Aquisito nel 1989 dall' ACAP. RESTAURATO NEL 1992 AD OPERA DELLA SAI - TREVIGLIO parte della collezione del Museo Nazionale dei Trasporti di La Spezia, attualmente a Livorno in attesa di lavoro di ripristino della carrozzeria.Questo Fiat 411 è uno degli ultimi prodotti, nel 1969.Erano a guida a destra molto più capienti degli stessi 418 più recenti ed erano i bus di punta della flotta ACAP per praticamente un decennio
A Padova gli ultimi Fiat 411 sono stati radiati nel 1990. Alcuni sono stati mandati in Tanzania.Erano stati presi dopo la radiazione nel 1970 di tutti i filobus circolanti e furono anche i primi mezzi ad avere a bordo una biglietteria automatica vista la carenza di biglietterie che al tempo si rifiutavano di fare da rivendita dei biglietti a causa dei costi di acquisto molto elevati. Un biglietto costava 100 lire come se oggi fosse al cambio 85 cent. Erano a cambio manuale il che specie nei primi tempi quando gli autisti erano abituati al filobus faceva si che s'ingolfavano proprio nei punti critici di rete.

Link:

Flickr di Patrizio Castelli
Museo La Spezia
Cori x
00domenica 12 febbraio 2012 04:24
Mezzi Unici ACAP/APS

Girando per la rete ho trovato una foto particolare dall'album Flickr di Giovanni Kaiblinger che mostra il glorioso Bredabus BB2001 del 1989 matricola 422. Erano due i mezzi in realtà e lo furono fino all'arrivo dei Turbocity U. Inizialmente facevano assieme agli Inbus la sola linea 10 che era anche per un buon quinquennio la vera linea di forza dell'ACAP prima del rinnovo e riordino delle linee avvenuto nel 1990. Al rinnovo venne modificata la linea 14,scomparve la linea 17 e fu deciso che le due linee di punta dovevano essere l'8 ed il 10. Qui lo vediamo in una fredda giornata del 1990 in attesa di fare la corsa bis della suddetta linea:
[IMG]http://i58.tinypic.com/3130lrr.jpg[/IMG]

Prendendo il commento di Fabrizio Castelli:Questo pezzo unico è ancora in servizio, viene usato per le corse bis della linea 88, che va dal capolinea sud del tram fino ad Albignasego e Carpanedo.L'88 sostituisce l'8 per Albignasego e/o Carpanedo, dato che la linea 8 è stata rimpiazzata dalla linea tranviaria. La tabellatura 8 continua prò ad essere utilizzata per gli autobus che integrano la linea tranviaria alle ore di punta.C'è anche l'unico Menarini 220 LU matricola 428 dell'ACAP del 1991 ordinato assieme l'ultimo lotto di Effeuno ed i primissimi Turbocity-U:


Posteriore Menarini 220 LU
Foto di G.Kaiblinger

Era un mezzo bellissimo,esteticamente molto valido per l'epoca e davvero capiente. Fu il primo il cui bracciolo aveva anche la funzione di pulsantiera per l'apertura delle porte,era anche l'assoluta novità per i padovani quella di avere i sedili arancioni poi standardizzati con l'arrivo l'anno dopo nel 1994 del CAM busotto. Peccato davvero ne venne preso uno solo. Poteva essere l'occasione per vederli ancora girare oggi nel 2012 ed in condizioni decisamente migliori rispetto ai Busotto.


L'altro modello ancora in forze all'APS però è la matricola 765 cioè l'unico Scania Omnicity del 2004 arrivato come modello secondo piazzato nella gara cittadina per il rinnovo del parco dopo la famosa delibera del 2004. Doveva nelle intenzioni far parte della seconda fornitura di mezzi poi vinta da Irisbus coi suoi Cityclass Diesel ma essendo tester rimase nella città del Santo. E' un modello nato essenzialmente per il servizio suburbano e gli interni lo dichiarano espressamente. Molti sedili tutti foderati,imperiale molto basso per ospitare le apparecchiature del climatizzatore ha sempre servito linee a bassa frequentazione a parte qualche turno sulle linee 24,16 e 13. Non si vede da tempo indice che è stato destituito a semplice scorta alla stregua degli Snodati MAN. Ha subito la perdita del logo Scania che adornava il muretto durante l'ultima riverniciatura del 2008. Gli interni sono ancora in ottimo stato mentre il cruscotto nato per ospitare le telecamere è vuoto,spiace solo per quello. Io li avrei preferiti alla fornitura Cityclass diesel matricole 766-773. Ecco la foto quindi del mezzo praticamente quasi al suo primo compleanno!
Cori x
00martedì 20 marzo 2012 16:37
Ellapeppa! Vorrei commentare il Tecnobus Gulliver che ha prestato servizio per tutto il 2002-2004. E' un modello che era di rimessa già all'APM di Perugia ed è stato testato per vedere che comportamento aveva nella città Euganea. Già quando faceva il Diretto Ospedale una linea attualmente morta molto apprezzata dall'utenza gli autisti lamentavano una scarsa autonomia anche se per quanto riguarda la guidabilità non c'erano paragoni. Vista l'alta affluenza si sono rivelati scarsi nell'abitabilità. Alla chiusura (inaspettata) della linea vennero rispediti a Perugia e reintrodotti nella flotta aziendale. Ricordo ma potrei sbagliarmi che le matricole dei 4 Gulliver erano dal 52 al 56 e gli interni erano composti da sedili grigi con marchiatura "APM" nera a spray. Io quel mezzo lo presi parecchie volte ed ho sempre apprezzato il fatto che nelle ore di morbida questi mezzi erano perfetti per le nostre strette vie. APS decise però di prendere 2 CAM Alè elettrici per sopperire al deficit di linea ed erano destinati espressamente per il "Diretto Ospedale" tanto caro sia agli studenti di Medicina che ai dipendenti dell'ASL tanto quanto ai pazienti stessi. Vennero raccolte anche delle firme da parte di cittadini che abitavano nelle zone frequentate da questa linea ma senza ottener alcun risultato. Secondo le intenzioni di Levorato (Pres.APS) infatti Padova aveva bisogno di diverse linee circolari puntando i mezzi più grandi nei due assi C.so Milano e Prato della Valle. Cosa peraltro anche da me molto sostenuta ed in linea con quello che l'ACAP aveva iniziato nel 1984.

Curioso anche il Busotto 708,coinvolto nell'incidente,fu il primo che nel 1997 ricevette il sistema "infobus" con musica all'interno dopo l'accordo tra la stessa azienda ed una radio locale "Easy Network" che per un buon triennio fece si che la radio venisse ascoltata anche in autobus. Purtroppo i vandalismi specie nella parte posteriore dei mezzi fecero si che il sistema venisse abbandonato in tutta fretta lasciando buchi non proprio gradevoli all'interno dei mezzi coinvolti ( Busotto+Europolis) che al tempo erano i più moderni della flotta. Molto bella la foto del 240LU a Pontevigodarzere al terminal nord del tram
grandunion
00giovedì 22 marzo 2012 14:14
Il Gulliver da me fotografato portava esteriormente la matricola APM 773 che non era un numero APS in quanto all'epoca l'azienda padovana aveva già un bus classificato così (un Busotto interurbano).

Ecco invece altre sei foto, tutte con FIAT 470 e 570.


APS 301, Padova, via Tommaseo di Ivan Furlanis, su Flickr


APS 322, Padova, corso del Popolo di Ivan Furlanis, su Flickr


APS 314, Padova, via Gattamelata di Ivan Furlanis, su Flickr


APS 289, Padova, Ferrovia di Ivan Furlanis, su Flickr


APS 341, Padova, Ferrovia di Ivan Furlanis, su Flickr


APS 333, Padova, Ferrovia di Ivan Furlanis, su Flickr
Cori x
00giovedì 22 marzo 2012 20:14
Inbus U210-280 Sicca-DeSimon
Quella matricola era la vecchissima prima della riorganizzazione aziendale di APM. Era stato preso assieme ai Cacciamali TCM 890 rifiutati da AIM Vicenza. Ora quei mezzi dovrebbero essere in forza all'ATAF. Le matricole basse erano quelle provvisorie APS postate sul coperchio delle velette. Riguardo i 470 posso dire tutto. Vennero presi da mio padre e da Vedovato in gran numero visto che i mezzi suburbani risultarono molto comodi,apprezzatissimi anche dal più "tremendo" ed amato degli autisti,tal Lazzarini che aveva la brutta mania di aprire e chiudere le porte pressoché subito per risparmiare tempo. Tu Ivan lo ricorderai per il capello lungo e barba fluente rossa. Allora l'ACAP voleva mezzi politicamente democristiani e l'Iveco/Fiat incarnava quella tipologia. Nel 1981 vennero testati a Padova sulla linea di forza 18 due Monocar Menarini 201/0 per un'intera settimana facendo la linea 18,al tempo Stazione-Tencarola. Col tempo quella linea assunse talvolta un raggio d'azione lungo a volte corto,del secondo caso si tratta dell'anno 1988 che partendo da Prato della Valle raggiungeva Tencarola e chi volesse seguire il centro poco più avanti al capolinea c'era il "diretto piazze" proprio in quell'anno istituito...La linea ebbe parecchio richiamo almeno nella prima parte del servizio e praticamente quasi tutto il bacino sud-ovest della città lo utilizzava per fare acquisti.. La linea 8 per quei tempi era troppo affollata per dei test e così rimase fino alla chiusura della linea in concomitanza dell'avvento del tram...Comunuqe sia a causa della disposizione del motore fecero ammattire le officine aziendali. Il volano del motore era troppo basso rispetto le specifiche richieste dal committente. Erano ottime macchine a detta anche del mio defunto padre ma strappavano troppo e le sospensioni erano ritenute molto rigide per le strade cittadine. Vennero infine portati a Venezia e Vicenza dove come si sa vennero accolti molto bene proprio per la presenza del volano basso che ne dava una maggiore spinta in accelerazione. E costavano anche molto meno visto che base al pezzo erano venduti a 180 milioni di lire rispetto appunto ai 470 che ne costavano 210 di milioni. Formidabili al tempo erano la soglia di salita bassa (l'altezza di 2 gradini era lo stesso di un gradino di un 421 Fiat e di metà di un 201),il volano alto,e la capienza molto elevata tra i due passaruota che erano di vinile coperti da PVC quindi molto resistenti. Quelli della foto sono si sa a fine carriera. I 10 metri riuscirono a spuntarla fintantoché erano in servizio i vecchi autisti di li a poco in pensione. Potrei continuare un decennio....Posto invece delle chicche postate su Facebook da Patrizio Castelli dell'INBus Club di Trieste:
INBUS U210 ACAP 281
Quei bus hanno una storia particolare. Sempre mio padre ebbe i depliant nell'anno 1979 quando il consorzio iniziò a diffonderlo in tutte le aziende. La base era dei Fiat 421 così come molti primi Fiat 470.La disposizione delle portiere era identica ai 470 di primissima fornitura essendo la Sicca (che navigava in cattive acque) fornitrice di turistici e suburbani. La disposizione della fanaleria posteriore era analoga ai 470 patavini,infatti secondo la dirigenza di allora doveva essere bassa in modo da non confondere gli automobilisti,così poi la seconda serie indirizzata verso ACTV adotto fanaleria classica rettangolare o quadrata a 4 lanterne. Il cruscotto era lo stesso identico del Fiat 418 Cameri con pulsantiera ad interruttore. 4 esemplari praticamente unici. Essendo per giunta di pre serie. I primissimi 210 d'Italia.
FANALI POSTERIORI INBUS ACAP PADOVA
Ecco appunto ciò che dicevo. La Sicca navigava in cattive acque e percià l'originale scocca venne assemblata dalla De Simon (leggasi desimòn) ad Osoppo (UD) la stessa che ha costruito su licenza i Translohr. Essendo poco potente il motore venne modificato all'impianto elettrico,di distribuzione e di carburazione tanto da dover applicare degli sfoghi laterali posteriori. Il coperchio era per facilitare le regolazioni motoristiche. Da qui gli strattoni pazzeschi in accelerazione.. il motore dei fiat 420 vennero "uploadati" ai 470,trasmissione esclusa.Infatti il rumorino tipico degli Inbus era rimasto invariato. L'A05 della foto aveva il classico motore Fiat 8200.13, con cambio Voith Diwa D851.2. Cioè quello del Fiat 420 per l'appunto.

Sempre dalle foto di Giovanni Kaiblinger una foto che ben definisce gli INBUS nel piazzale della stazione come la ricordiamo. Verde e bella. Non col cemento osceno di oggi. Dovremmo essere nel 1991:ACAP 281

Si nota pure la targhetta Desimon sotto la sigla del modello apposta in maniera posticcia da un Fiat 418 carrozzato dalla stessa casa udinese e diffuso in Veneto e Friuli in maniera massiccia. Eccolo dopo almeno 4 anni (presumo nel 1995)

Qui dovremmo essere sempre nel 1995 anno in cui vennero sperimentate le prime pubblicità integrali per i mezzi pubblici il cui primo,un CAM Busotto fu la matricola 701 con la reclame di un noto ed amatissimo negozio di articoli sportivi oggi scomparso. Pure il giornale di questa pubblicità oggi non esiste più.
ACAP 280
E questa la seconda orribile pubblicità che venne tolta per consunzione più che per scadenza dei termini. Pubblcizzava un centro residenziale mai costruito.
ACAP 282

Così facendo e ringraziando Giovanni come sempre si riunisce tutto il gruppo degli INBUS patavini matricole 279-280-281-282. Negli ultimi tempi ovvero fino al 2001 dei 4 ne rimase solo uno la matricola 280 per giunta pesantemente revampizzato esternamente ma con ancora gli interni rigorosamente originali vista la poca usura per motivi sopraddetti. La linea nera del muso tipico degli inbus sparì per una poco convenzionale copertura nera dei fanali. Il 280 di fatti è il vero primo INBUS costruito della sua storia alla pari di uno Breda di Milano ed uno della Sofer di Pozzuoli le cui modifiche riguardavano unicamente la fanaleria posteriore.
CMB_Monocar201
00lunedì 26 marzo 2012 12:47
Molto interessante la storia legata alla scelta del 470 piuttosto che dei Menarini 201 dell'epoca per la storia del volano... ma i 4 pre Inbus U 210 avendo lo stesso motore dei primi Menarini 201 non dovevano avere lo stesso "problema"? Le vetture testate erano proprio quelle destinate a Venezia e Vicenza?
Cori x
00lunedì 26 marzo 2012 20:05
Ivan ma il Mercedes ed il Volvo Portesi dove sono?

@CMB: Il motore era quello del fiat 420 modificato. L'inbus patavino non venne mai amato dagli autisti e nemmeno tanto dalla stessa amministrazione che inizialmente lo utilizzò sulla linea 10 e poi sulla linea 6 (sempre e comunque nelle zone occidentali della città) per via di questo problema. Venne utilizzato anche come "palliativo" nella defunta linea 17 che dalla S.Famiglia arrivava a Bragni un al tempo nuovo quartiere nella periferia nord di Padova dove oggi c'è la navetta del capolinea tranviario.

I mezzi veneziani scelti furono i 201/1 e 201/2 di cui oggi rimane testimonianza solo qualche esemplare non "flambé" della serie 400. Famosissimi i 201 con il muso modificato e con mezza porta anteriore creata ad hoc dalla Menarini per far transitare i mezzi sui Ferry Boat dal LIDO a Pellestrina.

Detto ciò i "GlobeTrotter" finirono a Vicenza in un momento in cui AIM viveva un difficile periodo finanziario (come FTV del resto) e per salvarsi comprò a prezzi molto ragionevoli sia Menarini che INBUS sia Sicca che Desimon per salvarle dal fallimento. E vennero mantenuti in splendido stato sempre,affidati ad una nota officina di Creazzo che da sempre mantiene i mezzi AIM ed FTV come se fossero nuovi. I motori però erano modificati già in fabbrica così da rendere i mezzi ancora più robusti della corazzata Fiat 470. Con l'arrivo dei 471 cioè gli Effeuno vennero immessi anche i prototipi dei 201/2 da cui derivano. Si sa che i Menarini vicentini siano finiti a Rimini come donatori di pezzi ai mezzi del tempo e successivamente a Rieti dove oggi dovrebbero ancora esistere. So che c'è la foto di un vicentino nella sezione O riminese O bolognese.
grandunion
00martedì 27 marzo 2012 13:17
>>> Ivan ma il Mercedes ed il Volvo Portesi dove sono?

In che senso dove sono? Intendi dove sono finiti? Non lo so.
Cori x
00martedì 27 marzo 2012 15:48
Ah perché un dubbio sorge,so che un mezzo identico ai nostri ATP ce l'ha oggi la SETA (Ex ATCM) di Modena potrebbero venire da Padova questi mezzi?

VOLVO B10 Portesi 675
VOLVO B10 Portesi 673

Ho trovato anche un link spagnolo interessante sui mezzi 18m di Padova:

Man NG272 da 18 metri


Iveco Cityclass CNG da 18 metri


Link:http://www.arca-bus.org/
Cori x
00martedì 17 luglio 2012 10:12
Altre nuove foto su fotobus.msk.ru:



teo-87
00domenica 29 luglio 2012 19:51
Gli Effeuno ci sono ancora a Padova? Di autobus vecchi cosa è rimasto?
Cori x
00mercoledì 1 agosto 2012 04:30
Di Effeuno sono rimasti pochissimi esemplari. A miei ricordi sono 4 cioè 2 da 12 metri e 2 da 10,5 metri di quarta fornitura (1989-1990) convertiti tutti a bio-etanolo nel 2005. Li si sente il primissimo mattino e fanno quasi esclusivamente il servizio riservato agli autisti e le uniche corse mattutine complementari alla tranvia. A breve farò una scheda dell'intero gruppo visto che questo modello di autobus mi riguarda personalmente a livello familiare.

Per certo 2 vetture del gruppo si trovano presso il comando della Polizia di Stato assieme ad un vetusto Fiat 370.

Riguardo i mezzi vecchi è da considerarsi tale tutti i mezzi costruiti e consegnati prima dell'anno 2004,anno dove andò in vigore una legge statale per incentivare il rinnovo dei mezzi pubblici di tutta Italia. Quindi per una breve lista posso citare:

-Autodromo Busotto del 1994-1998 la cui presenza è sempre più sporadica. Viste la 722 di seconda fornitura ancora in gran parte originale e la 717 con residui di livrea "Show Bus". Anche la 715 e 716 sono ancora esistenti ma sono relegate al deposito tranviario della Guizza dove vengono impiegate sulla linea 88 specie il pomeriggio.

-Bmb 230 MU del 1997 oggi parte in servizio come Diretto Duomo e con alcune vetture vendute a privati a Sarmeola (PD) da sostituire con analoghe nuove.

-Bmb 240 LU del 2001-2002 nell'insieme malconce al loro decimo anno d'attività. Sarebbe auspicabile un restauro e rinnovo degli interni.

-Cacciamali Europolis da 7.5 metri e 10,5 metri del 1997-2000 a cui basterebbe solo sostituire i motori e farci un maquillage estetico.

-Cam Alè elettrici che da anni sono inutilizzati rimpiazzabili al posto degli Europolis da 7,5 metri più malconci e sovrautilizzati (201 e 211 in testa con oltre 350.000 km sulle spalle e lenti come la fame)

-Iveco 491 CityClass da 12 metri serie: 746-749 del 1997 presi di seconda mano da Lucerna.Questi con interni in allestimento suburbano originali potrebbero essere restaurati con colori consoni all'azienda e con maggiore cura.

-Bredabus Alice e BB2001 assieme alla M220 Bmb da tenere come mezzi storici.

Praticamente salve sono su per giù 110 vetture sul parco di 238 totali. In arrivo ci sarebbero ben 40 vetture nuove a metano ma nessuno ha fatto sapere nè il modello,ancora meno la taglia e ancora meno la previsione di arrivo.
teo-87
00mercoledì 1 agosto 2012 08:51
Grazie mille!
Cori x
00mercoledì 1 agosto 2012 14:13
Figurti,attenzione però che la livrea oggi semplificata con l'arrivo dei Citelis dovrebbe cambiare secondo le menti del nostro assessorino in una colorazione praticamente identica alle FTV di Vicenza. Il che creerebbe una confusione non da poco. Comunque la nuova "semplificata" è questa:


Per l'APS i miei fotografi di riferimento sono Giovanni Kaiblinger,Dario Vincini,Matteo Spina ed Enrico Meleddu.
Cori x
00giovedì 6 dicembre 2012 17:40
Stanno arrivando altri 18 Citelis CNG. Sono nel deposito di via Rismondo. A detta di un controllore e di un paio di autisti è uno dei peggiori mezzi mai visti. Strano... strano! Ed io che rimpiangevo i Cityclass che stupido....Segnalo anche la presenza all'aeroporto civile di Padova di un Inbus U210 FTN probabilmente proveniente dall'AIM di Vicenza. O al massimo da TRIESTE


APS Padova
Cori x
00venerdì 7 dicembre 2012 13:07
Fatevi due risate:


Trasporti Padova-Venezia: nozze tra Avm, Aps e BusItalia
Padova, i sindaci Zanonato e Orsoni incontrano il manager di Trenitalia Moretti: «Entro Natale firmeremo la lettera d’intenti per la fusione delle tre società»
trasporti città metropolitana

PADOVA. Dopo la mega fusione tra AcegasAps ed Hera che farà nascere la decima società italiana quotata in Borsa, Padova, Venezia e Fs-BusItalia accelerano sul versante del trasporto pubblico con un’altra operazione strategica destinata a cambiare profondamente gli equilibri dei players pubblici. L’altra sera c’è stato un vertice tra i protagonisti della «fusione a tre» che diventerà operativa nel 2013, anche se la lettera d’intenti verrà firmata prima di Natale.
Attorno al tavolo erano seduti i sindaci Giorgio Orsoni e Flavio Zanonato con i rispettivi assessori alla Mobilità: Antonio Paruzzolo per Venezia ed Ivo Rossi per Padova. E poi c’era l’ingegner Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie Italiane che ha dato via libera al progetto.Le Fs controllano Bus Italia, che in Veneto gestiscono le concessioni ex Sita, cioè tutto il trasporto pubblico extraurbano di Padova, Rovigo e le linee per Vicenza, Bassano, Treviso e Venezia, compreso il collegamento con l’aeroporto di Tessera. Si tratta di 18 milioni di chilometri l’anno, che sommati agli 8 milioni di Aps danno l’idea del peso della quota padovana. L’altro partner si chiama Avm, la holding che ingloba Actv che gestisce il trasporto pubblico in terraferma e a Venezia e Chioggia con i vaporetti. Avm vale 5-6 volte Aps: ha un fatturato di 240 milioni di euro e 2300 dipendentui, 600 bus, 58 vaporetti e 58 motoscafi, 15 motobattelli, 13 motonavi e 7 navi traghetto.
Il nuovo colosso diventerà la IV società italiana alle spalle di Atac Roma, Atm Milano, Gtt Genova-Torino trasporti. L’ingegner Moretti ha delineato uno scenario di profonde trasformazioni in Veneto: a giugno 2013 debutterà il metrò regionale, vale a dire il Sfmr che collegherà il quadrilatero Venezia-Padova-Treviso-Castelfranco, la città metropolitana de facto che la Regione e la Lega non vogliono riconoscere, a dispetto della miliardaria pioggia di fondi dal bilancio Ue. Il Sfmr pensato nel 1990 dall’allora «doge» Carlo Bernini, il leader doroteo poi ministro dei Trasporti imbrigliato nella retata di tangentopoli, prevede collegamenti ogni mezz’ora con i treni nell’area più densamente popolata e strategica del Veneto. Debutta con 20 anni di ritardo, ma si parte. Se questo è lo scenario, Padova e Venezia e Bus Italia vogliono essere protagoniste di un patto industriale che vuole ridurre i costi e rendere più efficienti i collegamenti: le due città hanno lo stesso tram e puntano a sinergie.
«La vera sfida sarà l’integrazione del trasporto su gomma con la rotaia e siamo convinti di rendere competitiva l’area metropolitana PaTreVe con un’operazione che vuole tagliare i costi e migliorare l’efficienza del servizio», spiega il vicesindaco Ivo Rossi. «Abbiamo deciso di procedere a tappe, con la valutazione separata delle tre società che dovranno approvare la fusione in tempi rapidi: il modello ApsAcegas-Hera ha aperto un percorso che vogliamo percorrere fino in fondo. La Germania ha 12 società di trasporto pubblico, noi oltre mille tra quelle private e quelle gestite dai Comuni. L’accordo con Venezia è il primo tassello di un mosaico che vuole coinvolgere il Veneto: chi resta fermo rischia sarà tagliato fuori dall’Europa. I servizi pubblici non possono produrre deficit perché il governo non ha più i fondi per ripianarli», conclude Rossi
Mattino di Padova



hahahahaahahahahahahahahahahahaha
Giolli.P
00domenica 30 dicembre 2012 14:58
Autobus anni 60
Ho trovato questa foto del 1961 che ritrae la linea 9 (prolungata dal Portello per i primi collegamenti con la nascente zona Industriale), si parla di corso Stati Uniti, ma non si specifica un punto esatto.
La foto si può trovare facilmente negli archivi del sito della ZIP.
Giolli.P
00domenica 30 dicembre 2012 15:03
16 per le piazze
Questa cartolina del 1972 riprende il 16 di passaggio in piazza dei Signori
Guido(62)
00domenica 30 dicembre 2012 18:16
Giolli.P, a ben osservare questa foto non è del 1972, bensì di alcuni anni prima.
Infatti si intravvedono sulla sinistra ancora i bifilari delle appena soppresse filovie 3 e 16, bifilari che di lì a poco tempo saranno presto rimossi.
La foto ritrae un autobus da poco impiegato sulla linea 16, la quale fino al 5 marzo 1967 era esercitata con filobus.
A decorrere dal 6 marzo 1967 fu infatti istituito il senso unico in via del Santo e questo comportò la fine delle filovie 3 e 16.


Giolli.P
00lunedì 31 dicembre 2012 15:00
Grazie mille per questa precisazione!

Comunque ho informazioni frammentarie riguardo i percorsi dei bus dopo la definitiva cancellazione dei filobus:
il 2 da Pontevigodarzere per Mandria transitava per via Dante, piazza dei Signori, piazza della Frutta, via Oberdan e poi si immetteva in via 8 febbraio. Mentre da Mandria percorreva le Riviere, corso Garibaldi e via Giotto.
Cosa simile il 13, il cui capolinea era stato spostato da Valli/Granze a Terranegra (lo stesso di ora).
Poi altre informazioni vengono fuori dal gruppo dedicato alle filovie patavine.
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