Bilancio preventivo 2006 e programma dell'AMT
La direzione dell’Amt ha depositato nei giorni scorsi in Comune il Bilancio preventivo del 2006. Si tratta di un voluminoso e dettagliato dossier sui programmi, sulle entrate e sulle uscite, che elenca una serie minuziosa di dati e traccia le linee di intervento che l’azienda trasporti intende attuare per il corrente anno. Il prossimo passaggio del documento di programmazione economica avverrà in sede di Giunta che emetterà una delibera (con eventuali modifiche, se ritenute necessarie). Prima di giungere in Consiglio comunale per la definitiva approvazione il bilancio Amt passerà sotto la lente delle commissioni consiliari competenti.
Nella fase introduttiva del fascicolo la direzione dell’ente trasporti si sofferma su alcuni temi di fondamentale importanza, radiografando al primo punto i tagli della Finanziaria, a causa dei quali «le aziende del trasporto pubblico rischiano di pagare pesanti conseguenze». Per questo e altri motivi, primo fra tutti l’importanza della mobilità urbana, la direzione Amt formula nel documento un elenco di «proposte atte a migliorare il servizio della nostra città». Oltre al piano tariffario 2006, che non prevede (secondo l’Amt) alcuna variazione rispetto all’anno precedente, l’azienda trasporti fa una serie di considerazioni sulla regolarità del servizio «che è evidentemente influenzata da diversi fattori. Il problema - si legge nella relazione della direzione Amt - che tuttavia rende maggiormente difficoltoso il rispetto del programma di esercizio è quello legato al traffico cittadino. La conferma - si legge ancora - viene dalla constatazione che la velocità commerciale negli ultimi anni è passata da circa 14 a circa 12 km/h». L’Amt addebita parte della riduzione dell’orario di percorrenza alla chiusura di una buona fetta del centro storico. E per questo sollecita il varo di un piano del traffico. «È necessario un piano - si legge - che privilegi realmente il mezzo pubblico e che riduca in conseguenza della chiusura di strade e piazze, il numero delle autovetture circolanti».
L’azienda trasporti nella relazione fa inoltre presente che «una diminuzione della velocità commerciale ha pesanti conseguenze sul bilancio dell’azienda», aggiungendo che «il problema sta purtroppo comportando la disaffezione dell’utenza, dimostrata dalla netta diminuzione del numero dei viaggiatori registrato proprio negli ultimi due anni». L’Amt richiede quindi all’amministrazione una serie di provvedimenti: 1) L’istituzione del divieto di fermata sulle vie principali onde creare alcune strade di scorrimento (come dovrebbe essere previsto dal Put che non è mai stato adottato); 2) una diversa tariffazione della sosta nella città (costo maggiore al centro); 3) una maggiore vigilanza sulle strade principali; 4) migliore regolamentazione della consegna delle merci; 5) divieto per gli autobus extraurbani di attraversare le zone centrali».
Nella relazione trovano ampio spazio anche i parcheggi scambiatori: «È a tutti noto - si legge - che l’amministrazione ritiene che la situazione possa migliorare soprattutto con l’attivazione dei parcheggi scambiatori. Non si conoscono ancora né le modalità per le quali saranno gestiti i nuovi parcheggi, né soprattutto il piano complessivo della mobilità nel quale essi verranno inseriti. Una cosa sembra però scontata. Nel parcheggio dovrà avvenire lo scambio tra il mezzo privato e quello pubblico. Ne deriva che l’azienda avrà un ruolo determinante nella realizzazione del nuovo modello della mobilità catanese. Ma per assolvere a questo compito - continua il documento - essa deve essere messa nelle condizioni di operare con la dovuta efficacia. È fin troppo evidente che se non sarà disincentivata la sosta nel centro storico e se quest’ultimo non sarà collegato mediante servizi rapidi e frequenti, i parcheggi scambiatori potrebbero non rivestire l’importanza che ad essi oggi si attribuisce. Con queste considerazioni - prosegue l’Amt – si intende sottolineare che non è più rinviabile una programmazione strategica che recepisca tutte le iniziative avviate...».
Quanto alle tariffe il Bilancio Amt prevede «il mantenimento dell’attuale costo. La differenza tra il prezzo del biglietto ordinario
con validità 90 minuti, pari a 80 centesimi e quello determinato dal decreto regionale del 28 luglio 2004 in 1,05 euro deve essere corrisposta, ai sensi dell’art. 31 l. r. 68/83 dall’ente proprietario all’azienda sulla base dei numero dei biglietti venduti. Inoltre - continua la relazione - per fronteggiare l’ormai annoso fenomeno dell’evasione si prevede di continuare, a seguito dei positivi risultati ottenuti nel corso del 2005, nella vendita in vettura (da parte dei conducenti di linea) dei titoli di viaggio nelle ore in cui le rivendite sono chiuse, nonché collocare in altri punti strategici della città altre emettitrici automatiche».
In merito ai mezzi pubblici, oltre ai nuovi bus, il documento di programmazione prevede un «aggiornamento» del parco con l’installazione degli impianti di radiolocalizzazione (controllo bus via satellite); indicatori di percorso a lead (già installati nei nuovi mezzi), obliteratrici contact-less (da montare nei 170 vecchi bus).
Al capitolo «Locali aziendali» si ipotizza invece di esercitare il diritto di opzione per procedere all’acquisto degli uffici di presidenza di via S. Euplio per una spesa prevista di 4 milioni 850 mila euro (a carico del Comune). «I vantaggi che ne conseguono - si legge - sono ben noti in quanto si eviterà il pagamento di canoni di locazione, oltre ovviamente a garantire per il futuro una sede definitiva e dignitosa».
Ampio spazio è infine riservato anche alle attività diversificate: dai parcheggi «strisce blu» a quelli all’interno dell’ospedale Cannizzaro, ipotizzando, nell’ambito dell’estensione del servizio nell’hinterland catanese, «possibili nuovi collegamenti con i comuni di Tremestieri Etneo e Mascalucia».
Il documento, alla voce «ricavi» prevede anche un aumento degli introiti dalle vendite di biglietti e abbonamenti, e una crescita dei rimborsi dai Comuni limitrofi serviti. Il Bilancio traccia infine un minuzioso quadro delle spese e delle entrate prevedendo un pareggio tra costi e ricavi pari a 70 milioni 982 mila 663 euro. «È chiaro – si legge nel documento - che il risultato di pareggio resta condizionato alla realizzazione dei provvedimenti e degli interventi che si intendono attuare, con specifico riferimento a quelli a carico della Regione e del Comune.