ATTUARE UNA PROTESTA

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Arturo.Luppolo
00giovedì 17 aprile 2008 16:43
Ho una proposta da farvi
A Torino c'è troppo inquinamento perchè usiamo la macchina per andare a lavorare anche se ci sono i mezzi pubblici. Certo che se come me lavorate in Barriera di Milano e vivete in zona San Paolo/Santa Rita noterete che se con l'auto ci vogliono dai 20 ai 30 minuti con i mezzi pubblici ce ne vogliono 60. Ho provato tutte le linee possibili ed immaginabili ma se esco alle 17 e prima delle 18:05 a casa non arrivo. Io amo i tram e sono convinto (a Parigi è così!!) che un tram con andatura sostenuta su corsia centrale protetta e CON PRIORITA' SEMAFORICA abbia poco da invidiare ad una metropolitana. Ora di idee ne ho molte come molti di voi ma tanto più che dircele tra di noi non possiamo. Possiamo fare una cosa: una PROTESTA. Cioè? Anche se ci mettiamo di più e dobbiamo alzarci prima, andiamo costantemente a lavorare con i mezzi pubblici e convinciamo più persone possibili a fare come noi e nel giro di poco con il potere del passaparola riempiremo i mezzi pubblici fino a farli scoppiare. A quel punto GTT, Regione Piemonte e tutti gli Enti coinvolti dovranno fare qualcosa. Allora tutte le nostre idee le tireremo fuori e allora si che ci ascolteranno! Se tra di voi (innanzitutto che sarà d'accordo a questa proposta) c'è qualcuno carismatico e che abbia buona padronanza del linguaggio allora può fare una cosa: scrivere il testo di una email e postarla in questo forum così che tutti noi possiamo copiarla e inviarla a tutti gli amici e conoscenti che lavorano a Torino facendo leva sui sentimenti e sul fatto che le polveri sottili possono portare il cancro. ADERITE? CI STATE? Grazie.
Santo_Padre
00giovedì 17 dicembre 2009 13:20
Bella idea, io sono autista e certe ore i mezzi pubblici scoppiano già, poi la gente s'incazza giustamente come fai tu perchè ci si mette una vita... ma pochi pochi pochi vedono cosa si para davanti tutti i giorni ad un mezzo pubblico. Sai cosa ci vorrebbe oltra a più gente che usa il mezzo? Tante corsie preferenziali in più e... magia le telecamere sui bus che fanno le foto! Così come foto e multa a chi ostacola la marcia dei mezzi sostando in seconda fila... e cose così!
Censin49
00venerdì 20 maggio 2011 21:00
L'idea di una città senza auto private la trovo bellissima, ma, nella realtà attuale di una città come Torino, purtroppo irrealizzabile. Nemmeno mettendo in strada tutti i mezzi, compresi quelli di solito accantonati nei depositi, si riuscirebbe a soddisfare la domanda attuale di mobilità! L'unica possibilità di evitare la convivenza con auto e traffico privato mi sembra quella di andare ad abitare a Venezia: nel centro storico, naturalmente!
trambusfi
00sabato 21 maggio 2011 13:05
I problemi esposti nascono da una situazione molto più complessa. Mi permetto di accenarne indicando ciò che è stato fatto nella mia città natale.

Intanto siamo una società che da sempre tende a concentrare gli orari di ingresso/uscita lavoro/scuole in fasce ristrette, costringendo tutti a muoversi tutti insieme in poco tempo.

Su questo fronte da diversi anni a Firenze gli orari di molte scuole sono stati "spalmati", ad esempio avendo cura di differenziare gli orari di ogni polo scolastico multiplo, in modo che ogni singolo istituto abbia un orario distinto, ad esempio di 20/30 minuti, rispetto a quello degli altri all'interno dello stesso polo.

Per ridurre il sovraffollamento dei bus ordinari da parte degli studenti, sono state create linee dedicate "scolastiche" (numerate da 81 a 89) che con singole corse di andata (casa-scuola) la mattina e ritorno (scuola-casa) all'orario d'uscita attraversano la città per servire i principali poli scolastici.

Sul fronte infrazioni, molti bus fiorentini sono dotati di webcam amteriori con cui registrano tutto ciò che succede davanti al bus; alcune preferenziali sono "protette" da porte telematiche accese 24 ore su 24: multa salata garantita! Anche perchè nella maggior parte dei casi sono state realizzate aiuole spartitraffico che impediscono ai soli "furbi" di invadere la corsia veicolare opposta per non passare esattamente sotto la porta.

Considerate che a Firenze da poco più di un anno c'è una linea tramviaria, che per ora è l'unica e che dovrebbe essere accompagnata da altre due entro il 2015. Questa data purtroppo non è una previsione spostabile in avanti in "perfetto" stile italico, ma la data entro la quale l'UE garantisce i propri finanziamenti alla realizzazione di queste due altre linee: in caso di ulteriori ritardi che facciano slittare l'inizio del servizio, l'UE ha già dichiarato che ritirerà la propria parte, con conseguente stop alla realizzazione.

Le tratte urbane delle ferrovie sono accessibili anche coi titoli di viaggio della locale azienda di trasporti urbani (ATAF) limitatamente ai treni di seconda classe: un piccolo aiuto ma non incentivato da serie politiche della sosta di corrispondenza e da un servizio ferroviario organizzato appositamente per soddisfare questa potenzialità.

L'attuale sindaco fiorentino, che secondo recenti statistiche ha il gradimento migliore di tutt'Italia (secondo il vostro Chiamparino), molto attivo sui media a partire da faccialibro, da subito (2009) gli è preso il bischero di pedonalizzare a destra e a manca, cominciando da piazza Duomo, col risultato di iniziare lo stravolgimento della rete bus fiorentina privandola di uno dei principali snodi e percorsi riservati, letteralmente allontanando la parte est della città perchè i percorsi dei bus ivi diretti sono stati allungati a dismisura (in alcuni casi di oltre 15 minuti!). E' notizia di questi giorni che si prepara un'altra pedonalizzazione, con altre modifiche (=allungamenti) per vari bus della parte meridionale del centro (e della città).

Mettiamoci i tagli governativi, grazie ai quali dall'inizio dell'anno almeno una volta al mese vengono fatti tagli, soppressioni, aggiustamenti, ecc. per cui è sempre più difficile raccapezzarsi tra la giungla di modifiche e contromodifiche - non si finisce di impararle che già ne sorgono di nuove, talvolta in annullamento delle precedenti...

Secondo me al momento l'unica è diffondere la cultura del mezzo pubblico, che non deve essere visto come l'alternativa povera del mezzo privato, ma un modo sempre moderno ed ecosostenibile di spostarsi: a cominciare dai parenti, colleghi di lavoro e poi amici, conoscenti, ecc.

Eppoi scrivere alle istituzioni che hanno la competenza di gestire il Tpl per fare proposte, suggerimenti, ecc. e per segnalare disservizi, problemi, ecc. avendo cura di mandare per conoscenza lo stesso messaggio ad organi di stampa locale.
Censin49
00domenica 10 luglio 2011 20:08
Purtroppo Torino è la "città dell'auto" in tutti i sensi, anche quelli più negativi! Per tre decenni, dall'inizio degli anni 50 a metà degli anni 70, è stato inculcato nella mente dei torinesi che l'unico modo comodo e veloce di spostarsi era quello su quattro ruote. Ricordo che ancora a fine anni 60 si discuteva su quale dovesse essere l'"auto da città" ideale, da aggiungere al possesso di quella "grande" per i percorsi extraurbani. Sempre a metà anni 60 un pisano, certo Buoncristiani, aveva addirittura brevettato l'"Urbanina", auto da città simile a una capsula spaziale, una piattaforma con quattro piccole ruote e, appunto, una capsula in plexiglas, con un seggiolino simile a quello dei tranvieri di allora.
Ricordo un collega a inizio anni 70, venendo al lavoro in auto, commentava: "Che pena mi fanno quelli costretti a venire al lavoro in tram e bus, affollati e pieni di gente che non sempre (parole testuali) è capace di lavarsi prima di salire a bordo!" Difficile ora cambiare abitudini acquisite in quel periodo; forse solo una crisi economica estremamente grave potrebbe indurre a farlo.
Censin49
00martedì 12 luglio 2011 20:37
La grande crisi (di cui quello che stiamo vivendo in questi giorni temo sia solo l'anteprima) è ormai arrivata! "E' arrivata la bufera, è arrivato il temporale!". Si dice peraltro che ogni cosa cattiva ne porti con sè anche una buona; la buona in questo caso potrebbe forse essere che, per effetto dei tagli , dell'aumento delle tasse nonchè di benzina e gasolio, la gente riscopra l'uso dei mezzi pubblici, come anche quello, quando possibile, del "cavallo di San Francesco", evitando, ad esempio, di usare le 4ruote per andare dal giornalaio o dal tabaccaio all'angolo.
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