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Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2014 15:30
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15/10/2012 16:51
 
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Ah ecco. E a quanto sembra anche CTP a Napoli se la passa malaccio. Vedo che C>Tp è l'erede di una società privata...o meglio...le Tramvie Provinciali di Napoli SpA erano esclusivamente del COmune di Napoli, nel 1976 la società viene liquidata e al suo posto nasce il consorzio...50% Comune di Napoli, 50% Provincia...ora è tutto della Provincia...-quindi le cause del dissesto sono da attribursi alla pessima gestione della provincia di Napoli? Ad esempio, le due filovie, come vengono sovvenzionate?C'è un contrato di servizio?
20/10/2012 00:17
 
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tranviere veterano
20/10/2012 12:08
 
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maestro tranviere
per CAT740B
La Provincia salvò CTP dal fallimento già quattro (o tre...) anni fa, quando coprì oltre 30 milioni di passivo ricapitalizzando l'azienda, simultaneamente o quasi all'uscita del comune di Napoli dalla stessa.
Difficile dire di chi siano le colpe. Le filovia CTP è una sola, la Napoli-Teverola (M13, la M11 è una sorta di "barrata", attualmente soppressa), ed il contratto di servizio della stessa - benchè serva due comuni della provincia di Caserta - è con la Provincia di Napoli.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
03/02/2013 22:32
 
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E' un articolo a dir poco confusionario. In Italia, la percentuale dell'introito derivante dalla vendita dei titoli di viaggio è bassa, ma anche nel resto dell'Unione Europea, non copre "la quasi totalità".
Non si dice, poi, che un privato non potrà mai accettare di fornire un servizio pubblico, cioè rivolto a tutti, anche a chi abita in un posto sperduto. A meno che non venga pagato dagli Enti Locali. Ma, a questo punto, anche questo può diventare strumento elettorale.
[Modificato da Vincenzo201 14/05/2013 23:44]
15/05/2013 19:53
 
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Trasporto pubblico italiano, autobus elettorali a spese del contribuente

L’inefficienza organizzativa costa alla collettività oltre 2 miliardi di euro l’anno. Ma liberalizzazione e gare per l’assegnazione del servizio hanno un costo elettorale per aspiranti sindaci


di Andrea Giuricin | 14 maggio 2013
Commenti (106)

Trasporto pubblico italiano, autobus elettorali a spese del contribuente


Più informazioni su: Atac, Autobus, Elezioni Amministrative 2013, Elezioni Amministrative Roma 2013, Sprechi, Trasporti Pubblici.









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Le elezioni amministrative di Roma sono alle porte, ma nessuno discute di uno dei problemi principali della città eterna: il trasporto pubblico. Eppure la municipalizzata Atac è stata al centro degli scandali e continua a costare centinaia di milioni di euro ai contribuenti italiani. Vi è tuttavia una novità positiva: la possibile introduzione dell’accesso unico nel settore del trasporto pubblico urbano che potrebbe aiutare Roma e l’Italia a fare un passo in avanti.

Negli anni scorsi questa innovazione, presente in tutte le grandi città d’Europa e del mondo, era stata osteggiata dai sindacati e dalle normative che impedivano al conducente di fare da “controllore”. Tale mancanza tuttavia provocava un’evasione molto più elevata da parte dei passeggeri ed è uno dei motivi – non l’unico – che provoca dei costi operativi per vettura chilometro doppi rispetto a Svezia o Gran Bretagna.

Questo significa che per ogni chilometro percorso da un autobus, in Italia i costi sono doppi rispetto a Svezia e Gran Bretagna, dove gli stipendi dei conducenti sono comunque maggiori. Un’inefficienza organizzativa che costa alla collettività oltre 2 miliardi di euro l’anno. Se infatti i costi italiani venissero allineati alle migliori esperienze europee, tramite una liberalizzazione e gare per l’assegnazione del servizio, i contribuenti potrebbero risparmiare fino a quasi 2 miliardi di euro l’anno in tasse.

Solo poco più del 35 per cento dei costi sono infatti pagati dai viaggiatori con il biglietto, mentre la maggior parte del servizio è pagato da tutti i cittadini con le proprie tasse. Ad esempio a Roma i contribuenti danno quasi 1 milione di euro al giorno all’azienda di trasporto tramite le tasse: e poi ci sono i prezzi dei biglietti da pagare.

Si potrebbe obiettare che in Gran Bretagna e Svezia i prezzi dei biglietti sono più elevati. È vero, ma non bisogna confondere i prezzi dei biglietti con i costi del servizi. In Gran Bretagna i biglietti coprono quasi la totalità dei costi, mentre in Italia solo il 35 per cento. Con il livello di contributi italiani pagati dallo Stato alle aziende di trasporto pubblico locale, ma con un livello di efficienza britannica o svedese, in Italia si potrebbe viaggiare gratis sugli autobus. Un paradosso che deve fare riflettere.

La situazione italiana non ha visto dei grandi cambi nel corso degli ultimi anni, nonostante le recenti modifiche normative. Una tendenza che si è resa evidente è stata quella del taglio delle risorse pubbliche che di fatto ha obbligato le diverse aziende ad effettuare tagli dell’offerta. Paradossalmente il taglio delle risorse pubbliche è stato positivo secondo quanto emerge dai dati del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

A fronte del taglio dell’offerta non si è registrato un calo della domanda di servizi urbani per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. Anzi, il taglio delle risorse ha portato di fatto a un incremento del load factor fino ad arrivare a livelli mai raggiunti prima. E nell’ultimo biennio la capacità di riempimento è arrivata intorno al 19 per cento, dopo che per anni era rimasta stabile tra il 15 e il 17 per cento.

Il problema nei confronti delle normative e delle gare, quindi, è soprattutto politico. L’azienda pubblica locale a cui viene assegnato il servizio pubblico – con gare non proprio fatte in maniera trasparente o tramite assegnazione diretta – è gestita direttamente dai Comuni o da livelli di governo similari. E migliaia di dipendenti molto utili al momento del voto. Tale gestione diretta del potere è dunque utile ai fini elettorali, anche se costa due miliardi di euro al contribuente italiano. Si comprende allora, a Roma come in altre città, che nessun politico sia così interessato a cambiare realmente questo sistema".

Ho evidenziato questo articolo a cui ha rimandato, poc'anzi, l'amico forumer, in quanto merita delle profonde riflessioni, e al contempo può aiutare a capire cosa c'è intorno a noi. Probabilmente potremmo avere risposte a quei tanti nostri perché quotidiani.
______________________________________________________________________
Stefano L.
06/07/2013 13:06
 
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Il treno vince la "gara" di Legambiente, investire ora sui trasporti integrati: treno e autobus
www.alternativasostenibile.it/articolo/il-treno-vince-la-gara-di-legambiente-investire-ora-sui-trasporti-integrati-treno-e-autob...
08/07/2013 13:11
 
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06/12/2014 13:35
 
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maestro tranviere
SOSPESA LA GARA PER I SERVIZI DI TPL SU GOMMA IN CAMPANIA

Il Tar Napoli ha sospeso gli atti della gara ristretta per l’affidamento dei servizi minimi TPL su gomma con decreto monocratico pubblicato in data odierna a seguito del ricorso e dei motivi aggiunti notificati tra l’1 e il 3 dicembre per la società CTP – Consorzi Trasporti Pubblici di Napoli assistita dallo studio Malena&Associati.

Il giudice Amministrativo ha ritenuto sussistenti i presupposti per la concessione della misura monocratica invocata sulla base delle censure agli atti di gara che impedivano ai potenziali concorrenti di individuare soggetti con i quali costituire eventuali RTI/ATI ovvero di formulare richiesta di invito alla selezione per più lotti.

La Camera di Consiglio per la discussione della conferma del provvedimento cautelare accordato inaudita altera parte è stata fissata per il prossimo 18 dicembre.

Malena & Associati

www.massimomalena.it/sospesa-la-gara-per-i-servizi-di-tpl-su-gomma-il-c...

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06/12/2014 14:43
 
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Ci sono buone possibilità che non si concretizzi lo scempio prima delle elezioni. Una volta tanto, confidiamo nella lentezza della giustizia italiana.
06/12/2014 15:26
 
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Personalmente, ho l'impressione che si voglia strumentalizzare il malcostume e la malagestione effettivamente esistenti nelle Municipalizzate (vedi attuale inchiesta su "Mafia Capitale") per arrivare alla privatizzazione delle stesse, ad iniziare da quelle dei trasporti; coi risultati che già vediamo in altri continenti, come l'America Latina: pressochè sparite le ferrovie, autobus privati in concorrenza tra loro con scarsa attenzione ai miglioramenti....che non sia tutta una montatura per rilanciare a forza un'industria dell'auto con le "gomme sgonfie" un po'dappertutto, rendendo di fatto le 4ruote indispensabili per spostarsi? (E chi non ha la patente o il mezzo, si arrangi....). Sennò, basterebbe una seria campagna moralizzatrice con una buona pulizia nei Comuni e Regioni e nelle municipalizzate!
06/12/2014 15:30
 
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tranviere veterano
Infatti, se il malcostume resta, non cambia nulla che ci siano i privati o il pubblico a gestire i servizi. Il rischio sarà avere privati che vincono perché amici o amici degli amici, il cui operato non sarà mai posto a controllo.
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