Avevo anticipato che stavo valutando l'idea di costruire un sistema di riduzione tra motore e ruote, e ho approntato un "veloce" sistema di motorizzazione per testare la funzionalità.
Con la motorizzazione "test" ho potuto valutare l'incrementata forza di trazione e la maggior fluidità di marcia. Il motorino fatica molto meno, la velocità finale è scesa e l'assorbimento del motore è notevolmente calato. In più è aumentata la capacità di regolazione dello Speed-Controller, perchè essendo il motore notevolmente ridotto riesce ad avviare il mezzo con meno fatica, quindi ha un margine di controllo maggiore.
Prima di passare alla descrizione delle operazioni per autocostruirsi una meccanica, faccio qualche premessa.
Gli ingranaggi provengono tutti da sistema di Slot-Car, sono acquistabili in negozi specializzati o visitanto il sito www.slot.it.
Gli ingranaggi grandi (viola) sono in Ergal, il diametro è 18mm e sono 36 denti. I pignoni sono 11 denti di diametro 6,5mm.
La riduzione è fatta partendo dal pignone del motore che con un rapporto di 3,2 giri rispetto alla prima corona, invia il moto al secondo pignone (solidale alla prima corona) che a sua volta fa ruotare la seconda corona (solidale all'asse ruote) sempre con rapporto 3,2 circa.
Quindi per fare un giro di ruota servono oltre 10,5 giri del motore, con rapporto totale 10 a 1. Una buona riduzione.
Il passo tra gli ingranaggi è 11mm, in pratica affiancando pignone a corona la distanza tra i fori è 11mm.
Per ottenere un funzionamento fluido è stata aumentata questa distanza a 11,5mm.
Logicamente essendo tutti gli ingranaggi del medesimo tipo, la distanza tra asse ruote, asse intermedio di riduzione e asse del motore sarà identica:
0 (asse ruota)
+ 11,5mm asse intermedio (dall'asse ruota)
+ 11,5mm asse del motore (dall'asse intermedio oppure 23mm da quello ruota).
Fatta questa premessa si passa a tracciare su una lastrina di rame tutte le "coordinate" di lavoro, e successivamente si fanno sei bulinature per guidare la punta del trapano durante l'apertura dei fori dentro i quali passeranno i vari assi.
Nella foto la meccanica "test" e la lastrina di rame:
Tracciatura:
Bulinatura:
Foratura:
Si passa alla morsa per la piegatura. Operazione che va particolarmente curata per non creare sghembature o mancanza di parallellismi che comprometterebbero il funzionamento del meccanismo.
Si da la forma ad "U" alla lastrina:
Successivamente con delle "Boccole" di rame che altro non sono che antiquati ancoraggi elettrici per radio a valvole (abbiamo anche questa passione in famiglia..) si costruiscono dei "cuscinetti" dentro i quali scorreranno gli assi. Si fa un asse "tipo" costituito da un incastri di tubetti di diverso diametro che bloccano le boccole cercando il massimo parallellismo ed la perfetta perpendicolarità dell'asse rispetto al telaietto di rame:
Fatto questo e dopo infiniti controlli (io vado molto ad occhio...) si passa alla saldatura delle boccole, facendo attenzione a non saldare anche i tubi di rame alle boccole:
Stesso procedimento per il secondo asse, cioè quello di riduzione intermedio:
Ottenendo questo risultato:
Adesso prese le misure del motore e rispettando sempre gli 11,5mm di spazio tra asse intermedio e asse motore si costruisce l'incastro per il motorino, che rimane sempre quello dell'autopista. Essendo di dimensioni relativamente micro, non c'è bisogno di strani ingegni meccanici. E' sufficiente creare l'asola anteriore per il "collo" del motore e le asole posteriori per la "coda" e le terminazioni elettriche del motore stesso:
Logicamente tutto va fatto a prove e tentativi, cercando di limare meno materiale possibile: quello che si toglie di troppo diventa difficile aggiungerlo anche per saldatura, perchè si rischia di spostare tutte le boccole... Il motorino nel suo alloggio:
Le terminazioni elettriche sono protette da guaina termorestringente per evitare corto circuiti con il telaio.
Ecco una prova di assemblamento: come potere notare l'accoppiamento è relativamente giusto, e facendo ben caso, l'asse intermedio di riduzione ha il pignone accorciato in altezza. Si è resa necessaria questa operazione per ridurre l'ingombro in larghezza del gruppo riduttore. In questo modo le ruote gemellate sono più vicine mantendo la carreggiata entro i passaruota esterni del Vibertone.
Alcune vedute del sistema di ingranaggi:
Collegato il motore ad una batteria a 6volt, si lascia il tutto girare per 30 minuti. Un buon "rodaggio" rende tutti gli organi "gemelli" quindi in grado di interagire meccanicamente fra loro:
A questo punto si montano le ruote gemellate e si continua con la prova (totale sempre 30min.).
L'asse sporgente NON è un sistema alla James Bond per "tritare" le ruote alle macchine avversarie! (però magari nel plastico dell'ATTS potrei divertirmi un po' contro gli altri modelli!!!!!!!!!) Ho preferito non accorciare gli assi finchè non ho le ruote definitive..
Infine si installa il tutto sul telaio del Vibertone e si costruisce il "gancio" su cui poggierà la ralla e che fungerà anche da sistema di tenuta del semitelaio posteriore:
Pensavo che l'ingombro della meccanica mi costringesse a compromessi, allargando le ruote e facendole sporgere dai passaruota. Fortunatamente il tutto è rimasto talmente preciso da obbligarmi a fare una boccola per ALLARGARE la carreggiata e portare le ruote a filo dei parafanghi...
Alla fine delle lavorazioni sarei anche stato felice di testare il funzionamento del sistema ma..... ho PERSO UNA MALEDETTISSIMA E MICROSCOPICA brugola dell'ingranaggio!!!!!!!
Quindi niente. Andrò a comprare questa cosa (è lunga meno di 3mm..) e poi proverò.
Comunque se tutto va come si pensa non dovrebbe essere necessario il secondo motore sul semitelaio posteriore...
Ma a quello ci pensiamo dopo i test e quando si passa alla parte posteriore.........
Seguiranno aggiornamenti!
Ciao. JO