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Cronaca di un abuso di potere (con inganno).

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2013 08:43
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30/06/2007 21:20
 
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Registrato il: 13/06/2005
apprendista tranviere
... scusate il ritardo...
Leggo soltanto adesso di questo brutto episodio.
Sono veramente dispiaciuto, ti invito non solo a querelare il tipaccio, ma anche a denunciarlo.

Quanto ti è successo (e capita spesso a molti viaggiatori) è la conseguenza di una legge mostruosa, la legge regionale n. 13 del 13 agosto 1998.

1. L'articolo 4 della legge prevede che il 10% dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie (le multe) siano attribuiti dalle aziende esercenti al personale addetto ai controlli.
Qui nasce il primo problema: l'interesse privato in atti di ufficio da parte del controllore che si inventa una violazione inesistente pur di accaparrarsi la sua provvigione.
Vediamo che un controllore che faccia venti multe al giorno può incassare 50 euro al giorno, ovvero più di mille euro al mese: un secondo stipendio che può fare molto comodo. Ma se improvvisamente tutti i passeggeri diventano corretti e pagano il biglietto, cosa fa il solerte controllore? Rinuncia a un reddito cui si è abituato? Forse. Oppure, se non è tanto onesto, cercherà di multare anche chi è in regola, pur di arrotondare.

2. L'articolo 5 della legge stabilisce che il personale addetto ai compiti di controlleria acquisisce la qualifica di agente di polizia amministrativa. Tale qualifica e’decretata dal presidente della giunta regionale, su proposta dell’azienda di trasporto.
Ecco il secondo problema. Molti controllori (o "verificatori", come si dice adesso) esibiscono questa qualifica con una baldanza medievale, come se avessero acquisito diritto di vita o di morte sui poveri viaggiatori. Alcuni di loro esibiscono addirittura dei badge in cui è scritto "polizia" a caratteri cubitali, e "amministrativa" in caratteri microscopici. Alcuni controllori della Sepsa, poi, capitanati da un fanatico ex autista di nome Luigi, indossano delle pettorine nere con la scritta polizia amministrativa, neanche fossero agenti dell'FBI.
In realtà "polizia amministrativa" vuol dire tutto e niente: essa è l'insieme delle norme amministrative che regolano la nostra vita. Anche l'assemblea di condominio è polizia amministrativa!
L'esatta interpretazione di questa norma, in parole povere, è che i controllori continuano a fare quello che facevano prima dell'entrata in vigore della legge regionale. Prima l'obbligo di pagare il biglietto era una norma contrattuale dell'azienda di trasporto, adesso è sancito dalla legge. Ecco perché il verificatore non è più un incaricato dell'azienda (il pagamento del biglietto era un fatto privato tra azienda di trasporto ed utente, come un qualsiasi cliente di un esercizio commerciale) ma un incaricato della regione Campania, perciò riveste la qualifica di agente di polizia amministrativa, ma solo ai fini dell'applicazione di quella legge.

3. E' invalsa da tempo l'abitudine di bloccare i viaggiatori all'uscita delle stazioni. In questo modo il verificatore ha maggiori possibilità di beccare chi è senza biglietto e di guadagnarsi la sua percentuale. Se i controlli si facessero all'ingresso si costringerebbero tutti a munirsi di biglietto, cosa che farebbe l'interesse dell'azienda e della collettività, ma non del controllore che rimarrebbe a bocca asciutta.
I controlli all'uscita delle stazioni non sono leciti, soprattutto se si pretende di bloccare il malcapitato (in regola o meno): si incorre nei reati di violenza privata e di sequestro di persona.
Se siamo in regola col biglietto (e dobbiamo esserlo!) mandiamo educatamente a quel paese il controllore che pretende di bloccarci al varco d'uscita, e tiriamo dritto. Viceversa esibiamo diligentemente il biglietto o l'abbonamento quando ci viene richiesto all'ingresso o nel corso del viaggio.

Per concludere, io penso che vada modificata la legge regionale dove si attribuisce una commissione del 10% al controllore, perché è immorale. Chi fa i controlli li deve fare per dovere e per spirito di servizio, non per tornaconto personale. Così come noi ci muniamo di biglietto per dovere civico.
Inoltre va chiarita la qualifica di agente di polizia amministrativa, che si presta a troppi abusi. Purtroppo non siamo in Inghilterra dove il poliziotto è un amico, qui in Italia la divisa o solo la qualifica di agente fa uno strano effetto su qualcuno.

Ciao

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