Re: Un piccolo contributo ....
Scritto da: Nicola M. 28/01/2005 12.41
come ogni anno, per non dimenticare questa orribile tragedia.
Molti sono i visitatori della nostra home page e buona parte giovanissimi, proprio a loro è dedicata la nostra immagine.
Credo fermamente che i ragazzi debbano rendersi conto di quelle realtà atroci, non solo a livello libresco o accademico ma, se possibile, prendendone visione.
Anni fa portai mia figlia Martina a visitare Dachau, campo di concentramento fra i più tristemente noti. Fu un'esperienza molto utile tanto per lei quanto per me.
Rinnovare e trasmettere la memoria è il solo modo che abbiamo per poter sperare che ciò che è accaduto non possa più ripetersi.
[Modificato da Nicola M. 30/01/2005 17.14]
Solo oggi leggo questa discussione e aggiungo un particolare:
anche io, come Nicola, ho avuto modo di visitare il campo di Dachau nel 1991, in occasione di un mio soggiorno a Monaco di Baviera per le vacanze estive. Dopo quel che vidi, e pur considerando che quel campo fu quello che mietè meno vittime fra tutti i lager nazisti ("soltanto", e si fa per dire, 40.000 persone uccise), potei fare una sola semplice osservazione: un conto è vedere le fotografie sui libri di storia, e ben altra cosa è guardare ictu oculi quel che erano realmente le camere a gas, i forni crematori e quant'altro...
La storia, comunque, ci ha tramandato di tutto: ma, senza voler fare polemiche sulla legittimità o l'opportunità di quel che succede ora, non è che ci sia grande differenza paragonando il tutto con i terroristi di Al Qaeda quando tagliano la testa alle povere vittime di turno. Ho avuto modo di vedere, infatti, i video integrali di varie decapitazioni e, sinceramente, anche se ciò può sembrare un paradosso, forse erano meno raccapriccianti gli orrori nazisti. Se qualcuno di voi è capace di reggere uno spettacolo del genere e vuole vederlo di persona, i video sono disponibili sul sito
www.ogrish.com. Sia chiaro, questo non deve significare che io abbia il gusto dell'orrido: se ho voluto vedere un video di quel genere, è stato soltanto per constatare direttamente, per quel che era possibile, dove può arrivare la ferocia dell'uomo. La conclusione è ancor più semplice: non ci sono parole...