MILANO - Rotaie abbandonate

Grazie Pertegheta. Un super reportage veramente interessante ed esauriente. Piacerebbe anche a me vedere una qualche foto del vecchio capolinea di Piazza Tripoli.
Nota a parte. Una mia zia di ben 95 anni, si ricorda ancora perfettamente del tram in via Cesare da Sesto avendoci lavorato in questa via nel periodo 1935 - 1940.

Quasi tutte le vie che hanno rotaie dismesse, sono piastrellate di pavè. Togliendo le rotaie, si creerebbero spazi che non so se il Comune di Milano ha soldi o capacità di ripristinare. Ogni tanto mi capita di transitare in via Turati angolo Moscova, e trovo il pavè talmente dissestato che collaudo gratuitamente gli ammortizzatori, geometria dello sterzo, allineamento ruote della mia auto. I ciclisti non possono dire altrettanto...... (anzi sono piuttosto scontenti "eufemismo")

In Via Cesare da Sesto/Via Ausonio i tram (linea 8) sono passati fino al 1979, quando furono interrotti per i lavori MM2 in Piazza Sant'Agostino

E come erano belli i binari interconnessi. Rimuovere le rotaie è costosissimo per cui le Amministrazioni Comunali tendono sempre più a rimandarlo. E' impossibile rimuovere la rotaia singola e rimpiazzarne lo spazio con elementi nuovi in granito perche sotto c'è la traversa e la rotaia opposta. Bisogna per forza sbancare tutta la strada... volendo si potrebbero numerare i basolati e successivamente ricollocarli dov'erano sostituendo il vuoto delle singole rotaie con elementi in granito ma è un lavoro lungo, complicato e da professionisti per il taglio sagomato del granito nuovo il quale, comunque, sarebbe di un altro colore perchè quello originale è introvabile e le cave del Trentino chiuse da tempo. Quello recentemente messo a Bologna viene dalla... Cina. Molto più economico e veloce sbaraccare tutto e colare il solito asfalto bituminoso. Ma anche molto, molto più brutto... a queste belle strade succederanno sempre colate di asfalto. E' bello ricordare come un tempo si metteva sempre al primo posto l'aspetto estetico, saranno stati anni di poche possibilità ma la cura dei dettagli era altissima. Queste bellissime strade avevano le loro rotaie a perfetta integrazione e i tram che ci passavano sopra divenivano elementi familiari. Pensate solo alla progettazione, alla realizzazione e alla posa di quelle perfette curve interconnesse fra i basolati della pavimentazione in granito... ma quanto ci tenevano a fare le cose per bene? Alla povertà delle risorse è susseguita la povertà delle teste...

Concordo pienamente con quello che scrive Roberto. Sembra quasi che non solo non si tenga più a fare le cose per bene, ma che addirittura non si sappia più fare quello che solo pochi decenni fa era considerato del tutto normale: tenere in ordine le alberate lungo i viali, curare la manutenzione di fontane e fontanelle, verniciare le panchine dei giardini, riparare le buche nel manto stradale, tutte operazioni a bassa tecnologia che richiedevano solo esperienza professionale e buona volontà. Non sono un nostalgico del bel tempo andato, ma in questo caso devo dire che rimpiango la Firenze della mia infanzia, dove non passavano quindici giorni prima che un albero abbattuto venisse sostituito e dove il manto stradale era curato quanto quello del salotto di casa.
Paolo

Ragazzi, avete maledettamente ragione!
Mi ricordo bene l'8 in via Ausonio con le Carrello Verdi negli anni '60 (ero un bambino): voglio anche aggiungere che su via De Amicis transitavano le vetture della Interstazionale 25-26 che in piazza della resistenza partigiana si inserivano in Corso Genova, sul percorso proveniente da via Cesare Correnti, senza dimenticare la circolare 96-97 che percorreva la stessa via De Amicis.
Il percorso dei binari presente all'incrocio tra via Ausonio e via de Amicis è molto simile all'uscita dei tram extra urbani dal capolinea di via Valtellina, con il percorso rivolto a destra, per il deposito Messina, spostato sul lato sinistro della carreggiata.
Dai Thread "Milano sparita" di skyscraperscity.com si apprende che le denominazioni antiche di via Modestino e piazza S. Agostino erano via e piazza Macello, per la presenza del Macello comunale