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FILOBUS DI LECCE

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2021 12:24
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22/08/2005 02:10
 
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tranviere senior
Artigianato e produzione di tram e filobus in Italia
Cari amici,
leggo sempre con attenzione i vostri interventi e so che siete appassionati ed esperti, perciò vi invito ad esporre i vostri punti di vista, comunque interessanti, senza scadere in sterili polemiche personali: condividiamo senza dubbio le stesse idee di fondo in materia di trasporti urbani e laddove non ci troviamo d'accordo, confrontiamo serenamente le nostre idee e proposte.
Detto questo, lasciatemi aggiungere poche note sulla produzione di metropolitane, tram e filobus in Italia.
Alcune caratteristiche "artigianali" tipiche della nostra industria, per il vero, mi sembrano tutt'altro che negative: basterebbe pensare alla Ferrari o alla Pininfarina, nomi di assoluta preminenza in campo mondiale. Detto questo, è in ogni caso vero che la produzione di veicoli ferrotranviari ed in generale elettrici vanta nel nostro paese una lunga tradizione ed i successi in campo mondiale vanno ben al di là dell'ottimo Sirio, Vado a memoria, data l'ora, senza controllare i dati: in campo filoviario, negli anni'50 del secolo scorso, l'industria italiana ha dominato quasi senza eccezioni l'intera scena sudamericana, da Montevideo a Rio de Janeiro. Di produzione italiana erano gran parte dei filobus di Atene, Il Cairo, Istanbul, Belgrado, Lubiana, e badate bene che non si trattava di ordinativi per poche decine, bensì per centinaia di veicoli. La sola città di Seattle, negli anni'80, ha acquistato e messo in servizio con ottimi risultati ben 236 duobus della Breda.
Quanto ai veicoli su rotaia, ricordo che la rinascita del tram in Gran Bretagna ha visto protagoniste Ansaldo Breda e Firema (Birmingham e Manchester), veicoli Breda circolano a Lille (Francia), ad Oslo, a San Francisco, Cleveland, Boston (sia pure tra le polemiche di cui sappiamo); equipaggiate con materiale rotabile italiano sono le reti di metropolitana di Washington e Los Angeles. Ancora alla AnsaldoBreda, in collaborazione con l'ungherese Ganz, si deve l'ammodernamento di molti veicoli in circolazione a Budapest. Il celebratissimo Eurotram di Strasburgo, se pure non ha potuto essere prodotto in Italia a causa delle note vicende in cui è incorsa la Socimi, resta comunque un prodotto di progettazione italiana. Senza niente togliere alla Siemens (incappata peraltro in una lunga serie di disavventure con il suo Combino), alla Alstom o alla Bombardier, non mi sembra che i prodotti italiani non possano reggere il confronto. Un'ultima considerazione: i veicoli della nostra industria hanno sempre avuto un punto di forza nella loro straordinaria robustezza ed affidabilità, in questo eguagliati solo dai PCC e dai Tatra. Mi pare ce ne sia abbastanza per
considerare tutt'altro che secondario il ruolo svolto dall'industria italiana sulla scena trasportistica mondiale.
Se poi Lecce e ritiene che i Van Hool siano la scelta migliore (o Roma i Trollino), niente da ridire: si tratta certamente di ottimi veicoli, anche sotto il profilo estetico..
Scusatemi se sono andato, più che fuori, oltre il tema della discussione.
Cordiali saluti a tutti,
Paolo
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