Nell'insieme mi sa che è una buona notizia: meglio una sana filovia tradizionale, con mezzi aggiornati e capienti e sperabilmente in corsie riservate o preferenziali, che una di quelle "originalità" moderne ibride e meticcie che si proponevano... quali Translohr, Phileas, etc. (chiamerei fuori il Civis che forse a Bologna sta per dare buona prova di sé...) e riguardo alle quali di recente l'ing. Formigari ha lanciato tanti di quelli strali da emulare Catone il Censore (e assolutamente a ragione).
Una filovia così, senza pretese di stranezze e sperimentalità modernizzanti, parte bene, e non si sa mai che non sia foriera di sviluppi futuri positivi, come dar origine ad una nuova rete filoviaria nel quadrante sud del Comune di Roma.
Ciò sarebbe assai positivo, dopo che l'iniziativa di ulteriore sviluppo della rete filoviaria lungo l'asse Nomentano si è arenata per pura mancanza di convinzione e dopo le alterne e per ora vane vicende del prolungamento del tram n. 8 a Termini.
Ovvero: sarebbe ora che i politici ed amministratori romani (ma non solo di loro si tratta) parlassero di meno di "corridoi della mobilità" e "cure del ferro" e senza troppe chiacchiere si mettessero a porre in opera binari, fili e bifilari dove c'è bisogno.
Questo che viene dato oggi in fondo è un buon segnale.
In mancanza di vere tranvie, meglio di tutto resta la filovia!
[Modificato da iltriestino 03/03/2009 20:12]