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Il Translohr, L'Aquila

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2024 18:42
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07/12/2005 18:54
 
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tranviere senior
Ancora sul Translohr - un primato fiorentino
Cari amici, ed in particolare cari Augusto e Roberto,
condivido in gran parte i vostri dubbi sul Translohr, non ne sono troppo entusiasta, non credo che avrà grande successo al di fuori di realtà specifiche e sono più che scettico circa la sua economicità di costruzione e di esercizio: insomma, preferisco di gran lunga il tram di tipo convenzionale. Però credo che un esame razionale di questa nuova modalità di trasporto possa anche farne intravedere qualche aspetto positivo:
1)Il "tram su gomma" non mette in pericolo la sopravvivenza di reti tranviarie già esistenti proprio perché non presenta nessun decisivo vantaggio sul tram stesso.
2)Rispetto ad un filobus convenzionale ha il vantaggio di poter superare la lunghezza massima ammessa dalla normativa in vigore per i veicoli su strada, 18 metri, e quindi, almeno in potenza, può rivelarsi adatto a direttrici a forte traffico in aree urbane di medie dimensioni.
3)Costituisce comunque un mezzo di più forte impatto rispetto all'autobus o al filobus: come nel caso del tram, la sede fissa si traduce per l'utenza in sensazione di affidabilità e sicurezza.
4)Si tratta di un mezzo a trazione elettrica e quindi, anche considerando il rilascio nell'atmosfera di particole di pnematico, ecologicamente corretto.
5)L'adozione del Translohr potrebbe costituire primo passo verso un sistena tranviario propriamente detto: tram su gomma e tram su rotaia non sono incompatibili, e non è escludibile, in linea teorica, l"upgrading" (chissà che ciò non avvenga a Padova, prima o poi).
6)Soprattutto può costituire, per alcuni centri urbani di provincia nei quali oggi la reintroduzione del tram non appare probabile, una concreta possibilità di spezzare l'assoluto predomino dell'autobus a combustione interna. Non ho il minimo dubbio che fin quando il trasporto pubblico urbano continuerà a basarsi sugli autobus, le sue possibilità di costituire una valida alternativa all'auto privata saranno minime. Evviva allora il Translohr, se ci permette di riportare la trazione elettrica oggi all'Aquila e forse domani in altri centri di analoghe dimensioni.
Detto questo, condivido in pieno le perplessità di Blnky, Augusto, Roberto, Omar e degli altri. Infine, benché abbia fatto cenno alla capacità del Translohr di superare forti pendenze, approfitto dell'occasione per ricordare che proprio la prima linea tranviaria elettrica inaugurata in Italia, nel 1890, superava senza sforzo la dura salita che conduce da Firenze a Fiesole.
Un caro saluto a tutti,
Paolo

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