Caro Alessandro,
ti ringrazio per il messaggio. Anche a me è capitato tempo fa tra le mani il libro di cui tu parli e un po' confusamente ricordo che vi si faceva cenno al passaggio tra la Torre della Zecca e la Porta di San Niccolò. Lo scrittore fiorentino Leonardo Gori, estremamente preciso nella ricostruzione della Firenze degli anni '30/'40, vi ambienta una scena del suo "Nero di maggio", la cui vicenda ha luogo nel 1938; a giudicare da quanto scrive, già allora del passaggio si era quasi persa la memoria. Certo che sarebbe una bella idea ripristinarlo: si migliorerebbe la mobilità pedonale, offrendo una valida alternativa al Ponte San Niccolò, e si offrirebbe a fiorentini e turisti un itinerario di forte richiamo. Ma temo che tutto questo sia destinato a rimanere nel libro dei sogni.
Saluti cordiali,
Paolo