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PRANZO A NAPOLI - 25.09.2004

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2004 09:23
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04/10/2004 00:16
 
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xj6
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Cronaca del 25

Scritto da: pabbamo 29/09/2004 10.53
Posso farla io, se vuoi...

Allora Pabba,

ti hanno riattaccato la linea? Quando arriva la cronaca?

Ciao

A
04/10/2004 10:54
 
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pabbamo
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ADSL
Sono ormai 6 giorni che ho la linea staccata e sto facendo praticamente un reclamo al giorno minacciando azioni giudiziarie per inadempienza contrattuale. Debbo soltanto aspettare...abbiate ancora un pò di pazienza...
06/10/2004 01:32
 
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maestro tranviere
Qualche foto
In attesa che a Paolo riattacchino la linea, inserisco qualche foto della storica giornata del 25.09.

Cominciamo con una foto di gruppo nella 1004 a Fuorigrotta (simile ad un'altra immagine già postata in precedenza), dove si vedono alcuni signori, la maggior parte dei quali attempatelli, con l'espressione soddisfatta di chi si sta godendo il proprio giocattolo preferito.



Sempre a Fuorigrotta, un distinto funzionario bolognese coglie l'occasione per realizzare finalmente alcune delle sue più sfrenate fantasie ...



... e soprattutto ...



Passando poi a San Giovanni, rivediamo la 1029 in fase di restauro un po' più avanzata, sotto l'occhio (in verità un po' disattento) dell'illustrissimo Admin di questo spettabile sito ...



... ed ecco un particolare del muso ...



... che, nonostante sia stato esaminato a distanza ravvicinata dai TramAtori presenti, non ha rivelato il suo segreto. La striscia gialla (o arancione) che tante polemiche suscitò qualche mese fa, è stata tracciata sul verdone malamente applicato sulla vettura all'epoca del film "L'Amore Molesto", o è semplicemente l'arancione ministeriale spuntato fuori dalla rimozione del filetto giallo-rosso? Mah. Il mistero continua!

E infine, per la serie "Il Futuro è Tra Noi", ecco il nuovissimo Sirio 1101, che tanta ammirazione ha suscitato tra la popolazione festante all'atto della presentazione al pubblico da parte delle Autorità cittadine.



Inutile dire, che i tranvieri napoletani, prima ancora che siano entrate in servizio, già odiano queste nuove macchine, modernissime, ma senz'anima. Ed anche a qualcuno di noi verrebbe da dire, assieme a loro, evviva le Peter Witt!

Ed ora, una considerazione finale. Durante l'intera giornata, flash e otturatori hanno lavorato a più non posso. Che fine hanno fatto, quindi, tutte le foto scattate? Come mai non appaiono sul sito? Pigrizia?

Ed infine, solidale con il dramma di Paolo, forzatamente escluso dal cyberspazio per problemi tecnici, attendo con ansia il suo ritorno in rete affinché possa provvedere a lasciare a futura memoria la dettagliata cronaca di una giornata memorabile!

06/10/2004 09:33
 
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Roberto Amori
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Di una bella giornata...
Sabato 25 Settembre abbiamo trascorso a Napoli una bella giornata assieme, finalmente ci siamo conosciuti personalmente in visita all'interno dei due depositi tranviari...e successivamente pure davanti ad una buonissima pizza.

La giornata è iniziata al deposito di Fuorigrotta



io per un attimo ho chiuso gli occhi e ho ricordato com'era la volta prima che venni in questo posto



Dentro ecco la bella 1004 tornata in biverde dopo il restauro e alla quale non ho potuto resistere di alzare il trolley al filo



Nicola se ne è subito impossessato ed ha cercato di raggiungere Schio, Alessandro pensava di fare lo stesso verso Lecce



Ma poi è arrivato Antonio che diceva di volere portarci tutti in tram fino a Sydney



Alla fine del giro, illustrato perfettamente dall'amico Andrea Cozzolino, due chiacchiere col custode che ci ha raccontate antiche storie di tram nei suoi 34 anni di servizio. Pabbamo ascolta mentre Cozzolino saluta gli amici prima di lasciarci



Al deposito di S. Giovanni un ingegnere dell' ANM ci ha gentilmente portato in giro per l'antica struttura, qui lo vediamo con Nicola e Francesco mostrare le nuove porte in legno delle vetture a carrelli



Ecco in un reparto apposito la 1029 in ricostruzione, Nicola e Augusto osservano



Tornerà anch'essa in biverde e perfettamente marciante come un tempo...qui siamo a P.le Tecchio alla fine degli anni '70 in una foto del mio archivio di cui non è noto l'autore


In un binario a lato i tram che sono arrivati fino ad oggi ma che non avranno futuro, la loro corsa durata 70 anni si ferma qui. Ecco la 968



Ed ecco come la vidi io tanto tempo fa...



Però siccome è pur vero che si va avanti ecco allora il futuro: il secondo tram Sirio giunto a Napoli, la 1102



Per finire una giornata memorabile una capatina al deposito filoviario Stella Polare ad ammirare il restaurato Alfa 1000 n.8021



Che un altro appassionato fotografo, Stefano Paolini, vide in giro così





[Modificato da Nicola M. 06/10/2004 18.32]

06/10/2004 11:22
 
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maestro tranviere
A proposito di pizze ...
... forse sarebbe stato più in tema andare in quest'altro locale ...



Trattasi di pizzeria situata alla fine di Via Nuova Poggioreale, praticamente ai margini dell'Emiciclo.

Non ci sono mai stato; l'ho vista solo da fuori, quando peraltro era chiusa, e non so come si mangi. Ma - non foss'altro che per il tram 1022 che sbuca dall'insegna - una visita se la meriterebbe proprio.

Sarà per la prossima volta!

[Modificato da XJ6 15/10/2004 2.48]


06/10/2004 16:31
 
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maestro tranviere
L'insegna e la 1022... (una breve storia)
Credo proprio che non sia una coincidenza che la pizzeria abbia scelto la 1022 come logo... si tratta del tram più vecchio circolante a Napoli: infatti è il primo dei due prototipi a carrelli costruiti dalle OFM, per conto dell' EAV, entrati in servizio nel 1930 con le matricole 901-902! Avevano originariamente la cassa in duralluminio (lo stesso materiale con cui venivano costruiti gli aerei!) e ben quattro motori CGE "CT118". In configurazione "urbana" (porta centrale di uscita ed anteriore di entrata), i nostri furono impiegati sperimentalmente sulla gloriosa linea 3 (la più lunga all'epoca -infatti la lunghissima linea 1 arriverà solo 15 anni dopo) al posto dei convogli M+R. Nel '32, finita la sperimentazione, furono affiancati da altri 4 tram (903-906) con la stessa configurazione e aventi cassa, questa volta, in acciaio. Questi sei tram formarono la prima serie delle "Peter Witt" di Napoli. La seconda serie, consegnata fra il '32 ed il '33, fu numerata da 951 a 1010...si scelse la numerazione dalla cinquantina in poi perché questi tram erano in configurazione "extraurbana" (porte agli estremi della cassa... praticamente quella odierna!); la stessa scelta fu optata per la terza serie (1935) con la quale si ripartì da 1011, fino a 1050, per un totale di 106 vetture a carrelli (ma la EAV aveva previsto l'acquisto di altri 150 tram... purtroppo a questa "spesa" non fu mai dato corso!).
La nostra 1022 (ex 901) circola con questa matricola da prima del '55 poiché (e quì la storia si ingarbuglia terribilmente!) andò a sostituire la originaria 1022 alienata per incidente... nel frattempo, però, le sei vetture di prima serie (compreso l'altro prototipo, la 902), dopo la ricostruzione del dopoguerra, erano tutte state reimmatricolate accodandole alla terza serie nei numeri 1049-1054! Quindi la 901, prima di ricevere la matricola 1022 passò per la 1049! Il tram che aveva questa matricola in origine, infatti, a sua volta, andò a sostituire il 953 che era uno dei tre distrutti dalla 2^ guerra mondiale (gli altri erano il 1001, sostituito dal 1046 e il 1034 sostituito dal 1050 originario). Quindi il tram 953, oggi accantonato avanti a tutti sul binario 1 di San Giovanni, è il 1049 di terza serie... mentre il 1034 già 1050 è stato demolito nel 1967! E il 1050 (molto fotografato ed accantonato fino al '97 a Fuorigrotta) che ha circolato fino a poco tempo fa? Era il prototipo ex 902... infatti, come ho detto, tutte le prima serie furono accodate alla numerazione della terza... ma l'incidente del '55 fece ricambiare la matricola della ex 901 da 1049 (che mai più fu rimpiazzata) a 1022...
Quindi, ricapitolando, le 6 vetture di prima serie fino a tempi recentissimi erano tutte circolanti... oggi ne sopravvino tre: la 1022 (901), la 1052(904) e la 1054(906). Questi sei macchine, rispetto alle altre, hanno avuto una vita davvero singolare: la 1050(902) divenne il prototipo delle "meridionali" a 4 motori, mentre le altre cinque per un lungo periodo furono trasformate in rimorchiate (R3-R7); la 1051(903) sperimentò la presa di corrente ad archetto (ATAC); la 1053(905) e la 1054(906) furono date in noleggio alla TPN.
Parere personale: 1052, 1054... ma soprattutto 1022, in quanto in assoluto vetture storiche, sono da tenere d'occhio in previsione di un futuro (spero ancora lontano) ma inevitabile accantonamento!

[Modificato da Francesco E. 07/10/2004 0.48]


www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
06/10/2004 23:56
 
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Augusto1
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per Francesco
Per la tua felicità, ti informo che la 1051 è ancora regolarmente in servizio.
07/10/2004 00:15
 
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Augusto1
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tram in servizio e non
Colgo l'occasione per elencare le vetture a carrelli attualmente disponibili: 954, 958, 959, 964, 971, 972, 975, 978, 979 (in riparazione), 985, 986, 987, 990, 994, 1005, 1008, 1010, 1013, 1022, 1025, 1030, 1031, 1032, 1035, 1037, 1045, 1047, 1051, 1052, 1054. Sono ancora presenti (accantonate) nel deposito San Giovanni (forse qui me ne sfuggirà qualcuna): 952, 953, 968, 970, 974, 976, 983, 988, 1020, 1038, 1040. Oltre a 1004 (a Fuorigrotta, che sarebbe il caso di rimotorizzare), 1029 (in restauro), 961 (demolenda) e i Sirio 1101, 1102 e il motocarrello 13. Per la serie "facciamoci del male" completo l'elenco con i sei tram LTR.001-006 (9001-9006) presenti al di sotto del viale Augusto.
07/10/2004 00:53
 
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maestro tranviere
Re: per Francesco

Scritto da: Augusto1 06/10/2004 23.56
Per la tua felicità, ti informo che la 1051 è ancora regolarmente in servizio.



Uh! Sono contento... ma ne sei sicuro?? Io non l'ho più vista in giro...

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"Where no man has gone before"
07/10/2004 03:12
 
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maestro tranviere
Fuori tema?
Ahem, non per fare il precisino, ma rischiamo di toccare degli argomenti che meglio figurerebbero nel forum napoletano.

Continuiamo invece a parlare del 25.09, in attesa che l'ottimo Pabbamo venga finalmente riconnesso così da poter vergare elettronicamente, ad uso dei futuri studiosi, la cronaca del mirabile sabato tranviario [SM=x346236]

07/10/2004 08:03
 
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pabbamo
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Finalmente...
Allora, ieri sera mi hanno finalmente riattaccato la linea, per giunta con la velocità raddoppiata, ed in giornata completo la bozza di "articolo" per metterla on line.
Scusate l'inconveniente, ma non era colpa mia...
07/10/2004 08:23
 
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maestro tranviere
Re: Finalmente...

Scritto da: pabbamo 07/10/2004 8.03
Allora, ieri sera mi hanno finalmente riattaccato la linea (...)

Un grande ritorno ! [SM=x346239]

07/10/2004 10:14
 
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maestro tranviere
Re: Fuori tema?

Scritto da: XJ6 07/10/2004 3.12
Ahem, non per fare il precisino, ma rischiamo di toccare degli argomenti che meglio figurerebbero nel forum napoletano.

Continuiamo invece a parlare del 25.09, in attesa che l'ottimo Pabbamo venga finalmente riconnesso così da poter vergare elettronicamente, ad uso dei futuri studiosi, la cronaca del mirabile sabato tranviario [SM=x346236]



Beh... forse hai ragione! Anzi... devo dire che mi è dispiaciuto scrivere quest'articolo sul forum... quasi quasi chiedo a Nicola di metterne una copia sul sito! Ho intenzione di fare la stessa cosa quando vedremo circolare in regolare servizio il primo Sirio... scrivere una breve storia della VERA 1101 articolata a tre casse e delle sue sorelle 1151-52-53!

www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
07/10/2004 13:45
 
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pabbamo
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ecco la "bozza" dell'incontro
Eccovi qua il resoconto completo dell'incontro: naturalmente ognuno di voi controlli se manca qualcosa e, soprattutto, il numero ed il nome completo dei presenti. Nel frattempo, ho appena spedito a Nicola il CD con le fotografie.
_________________________________________________________

Sabato 25 settembre, si è svolto a Napoli un incontro tra i vari membri napoletani e simpatizzanti di MondoTram, ed il Presidente della costituenda Associazione Italiana Amici della Tranvia (AIAT), nonché moderatore del sito www.mondotram.it, Nicola Matarrese. All’incontro erano presenti:

- Nicola Matarrese (Presidente dell’AIAT);
- Antonio Verde (XJ6);
- Nome e cognome (filobustiere);
- Francesco Esposito (Francesco E.);
- Nome e cognome (Isek)
- Rosario Saccone (Monocar)
- Alfredo Falcone
- Paolo Abbamonte (pabbamo);
- Augusto Cracco (Augusto1)
- Maurizio Pannillo (mark815)
- Roberto Amori;
- Alessandro ? (Alessandroch)
- Altri (specificare)

All’incontro era presente anche il Prof. Andrea Cozzolino, coautore della maggiore (ed unica, finora) pubblicazione editoriale sul trasporto pubblico napoletano (Storia dei Trasporti Pubblici di Napoli, voll. 1-2, Calosci Editore), che si è improvvisato “cicerone” della visita da noi effettuata presso il Deposito ANM di Fuorigrotta.

L’occasione è stata gradita, soprattutto, per far sì che tutti noi potessimo conoscerci direttamente, dopo mesi e mesi di messaggi sul forum e chat (naturalmente, a parte alcuni che già avevano avuto modo di incontrarsi). Bisogna dire che, considerata l’età adulta di quasi tutti i presenti, nonché di tutti gli altri frequentatori del sito, tutto sommato fa piacere sapere che la passione per i trasporti pubblici e la loro evoluzione non sia soltanto appannaggio di un singolo individuo o di uno sparuto gruppo ma, al contrario, nel tempo sia diventato un vero e proprio hobby, e non solo: tantissimi sono i giovani che, leggendo sulla rete tutto quanto riguarda questo interessante argomento, sono interessati anche ai cenni storici riguardanti il materiale rotabile e la relativa evoluzione negli anni antecedenti, diventando anch’essi una sorta di “adepti” del trasporto pubblico in tutte le sue forme.

Detto ciò, immediatamente siamo entrati all’interno del deposito, che purtroppo è in disuso da vari anni, e che in illo tempore era adibito ad uso rimessa e manutenzione delle innumerevoli vetture tranviarie che, in tempi molto remoti, facevano da padrone nelle strade napoletane. Successivamente, la totale indisponibilità di gran parte dei materiali di ricambio e la normale usura di esercizio del parco circolante, unitamente ad una politica irresponsabile e scriteriata delle varie amministrazioni avvicendatesi al governo della città di Napoli, ha fatto praticamente “tabula rasa” di gran parte delle vetture e dei relativi binari. Esse, infatti, furono mandate in gran parte al loro triste destino della fiamma ossidrica (da ricordare che le vetture più “recenti”, se così vogliamo dire, sono del 1935, ivi comprese quelle ancora circolanti) essendo altresì praticamente nulla in quel tempo la produzione nazionale di vetture tranviarie ed anche filoviarie (erano gli anni del boom economico, dell’avvento della Fiat 500 e 600 e quant’altro). Si è quindi optato per un massiccio impiego del trasporto su gomma, mettendo in circolazione un enorme quantitativo di autobus. Se ne deduce, di conseguenza, che anche il trasporto filoviario ha fortemente risentito di tale fenomeno (purtroppo, anche alla luce di un gravissimo e famoso incidente occorso nel 1961 in Via Salvator Rosa, che causò anche tre vittime), limitandosi, nel tempo, alle sole tratte extraurbane; soltanto recentemente, con il totale rinnovamento del parco vetture, si è intrapreso un rilancio del filobus che, a poco a poco, sta tornando a circolare anche nelle strade del centro città. Tale rinnovamento sta interessando attualmente anche le vetture tranviarie, ma di ciò se ne parlerà più avanti.

All’interno del deposito di Fuorigrotta, facevano bella mostra di sé una miriade di vetture, fra tram, filobus e autobus, in gran parte malridotti, vuoi per la vetustà e la normale usura di esercizio, vuoi per gli atti di vandalismo arrecati dai soliti squallidi personaggi a caccia di originali souvenir, o peggio, soltanto per il gusto di esercitare una forma di teppismo gratuita. Tutte le vetture ivi custodite, infatti, a detta del personale di custodia, sono destinate al loro totale recupero, si spera, a scopo museale. Non per nulla, fra di esse, non poteva non notarsi la vettura tranviaria Peter Witt CT 139 K, matricola 1004, nella sua originale livrea biverde, che era già stata totalmente restaurata nel 1998 dall’ANM per essere esposta alla Città della Scienza, con l’eccezione che era totalmente priva del gruppo motore. Nessuno di noi ha resistito alla tentazione di mettersi al posto guida ed essere immortalato in un’ipotetica fase di manovra del veicolo che, è inutile dirlo, ha costituito per ognuno di noi un simpatico tuffo nel passato, oltre ad una foto di gruppo all’interno del mezzo. Fra l’altro, la vettura aveva ancora al suo interno le originali tabelle della storica linea 1, tuttora in esercizio, anche se con il percorso limitato da Poggioreale a Piazza Vittoria. All’esterno, appoggiate ad un pilastro di sostegno del capannone, vi erano anche alcune tabelle di altre linee (di cui alcune temporanee, istituite in seguito al terremoto del 1980). Anche questa vettura, purtroppo, non è uscita totalmente indenne dai continui “raid” vandalici, dal momento che presentava un finestrino ridotto in frantumi.

Proseguendo nella nostra visita, la prima vettura che si presentava al nostro ingresso era un autobus Fiat 418, matricola 3697, tutto sommato in discrete condizioni, anche in virtù di una completa opera di ricostruzione cui era stato sottoposto circa una quindicina di anni or sono. Immediatamente dopo, ve ne era un altro dello stesso tipo e modello, matricola 3650, in pessime condizioni e non interessato da opere di ricostruzione, ma preservato ed ivi ricoverato soltanto perché, quando fu immesso in servizio nel lontano 1976, fu immatricolato con la targa del milione (NA-A00000), targa che è stata da tempo rimossa e conservata al sicuro proprio per evitarne il furto. Ve ne era anche un terzo, anch’esso allora ricostruito, matricola 3648. Va ricordato che questo modello è stato fra i più longevi nella storia recente dell’allora ATAN, poi trasformata in ANM, in quanto era molto apprezzato dal personale per la sua proverbiale affidabilità.

Fra gli altri autobus ricoverati ricordiamo: un Fiat 411 Cansa matricola 3271, un Fiat 470 matricola 2229, due Fiat 418 Cameri, il primo con matricola 3365 (a dire il vero in pessime condizioni ed alle soglie dell’irrecuperabilità), ed il secondo in perfetto stato di conservazione, appartenuto però all’azienda di trasporti di Benevento, riconoscibile per il diverso tipo di parabrezza, a sbalzo anziché curvilineo, oltre che per le diverse targhette adesive. Di seguito, un Fiat 410, matricola 3134: questa vettura, insieme a tutte le altre allora in servizio, fu oggetto di una lunghissima vertenza giudiziaria in quanto fu l’unica riconsegnata dalla ditta AITA di Osoppo, completamente ricostruita, dell’intero lotto: tutte le altre, invece, dopo vari anni, furono demolite in loco. Inutile dire che anch’essa, ormai, era in condizioni pietose, al punto che ne erano state asportate perfino le porte! Fra le altre vetture, vi erano anche le due versioni dell’Inbus, particolarmente apprezzato, a suo tempo, per la linea elegante e moderna: l’Inbus 150 “corto”, matricola 202, di cui ancora oggi circolano alcuni esemplari, ed il 210 da 12 metri, matricola 2118, che però non ha avuto molta fortuna, essendo particolarmente vulnerabile in alcune parti meccaniche, prime fra tutte le sospensioni.

Un discorso a parte meritano alcune vetture “particolari” ivi presenti: prima fra tutte un autobus londinese rosso bipiano, denominato scherzosamente “’o milord”, che è poi stato l’antesignano, negli ultimi anni, delle attuali vetture “sightseeing”, anch’esso inspiegabilmente ivi abbandonato; vi era, inoltre, l’unico esemplare rimasto del mitico Fiat 306, meglio conosciuto come “la bambolina”, che era adibito al trasporto dipendenti del CRAL: questo tipo di vettura era utilizzato prettamente sulle linee vesuviane e, soprattutto, dalla SITA sulle linee per la costiera amalfitana. addirittura, insieme ad analoghi modelli in uso presso l’ATAN, un minibus Menarini bianco e azzurro, che era in servizio, con altre due vetture, all’interno del Policlinico, e che il sottoscritto ricorda molto bene, essendo dipendente proprio del complesso ospedaliero universitario da oltre vent’anni.

Continuando il nostro “tour”, sempre coadiuvati dall’ottimo Andrea Cozzolino, si potevano intravedere alcuni minibus carrozzati Menarini, che venivano impiegati, ad esempio, sulle allora VS, VD, 105, e così via. Dopo esserci soffermati su una curiosa riproduzione su un grosso cartone, in scala naturale, della fiancata dei primi minibus elettrici Gulliver, che oggi circolano per le strade del centro storico, abbiamo dedicato la nostra attenzione verso due filobus Alfa 1000, matricola 8306 e 8038, gli unici superstiti dell’intero parco, insieme alla 8021. Questi filobus, acquisiti dall’ANM nel lontano 1961, furono interessati da una completa opera di ricostruzione alla fine degli anni ’70, con l’adozione del colore arancione ed i finestrini in alluminio anodizzato e sono stati definitivamente ritirati nel marzo 2001 dopo 40 anni di onorato servizio. Già la vettura 8021 è stata completamente ristrutturata e ricostruita così come era nel 1961, con la sua livrea biverde e tutti i fregi, le antiche tabelle (opportunamente aggiornate alla odierna linea 201) e, per quel che è stato possibile, con tutti gli arredi riconducibili alla linea originale, ed ha fatto bella mostra di sé in occasione della recente presentazione della filovia 201; probabilmente, essendo stata preservata a scopo museale, non è improbabile che in particolari occasioni sarà temporaneamente rimessa in strada a titolo espositivo o turistico. Si presume che anche queste due altre vetture debbano essere interessate da opere di completa ricostruzione e restauro.

Completato l’interessante tour, dopo aver calorosamente ringraziato il personale addetto alla custodia che ci aveva così gentilmente consentito l’ingresso, e dopo aver congedato il Prof. Cozzolino, pressato da altri impegni personali, ci siamo quindi recati presso il deposito tranviario di S.Giovanni a Teduccio, a dire il vero non del tutto convinti di avere l’autorizzazione ad accedervi. Ivi giunti, non abbiamo potuto non notare l’enorme difficoltà che affligge tutte le vetture tranviarie in ingresso ed in uscita, dal momento che i binari che costeggiano i marciapiedi di Corso S.Giovanni sono perennemente occupati dai soliti automobilisti incivili i quali, del tutto noncuranti di interrompere, di fatto, un pubblico servizio (le linee 4 e 29, infatti, attestano proprio nel deposito in quanto lo stesso funge da “racchetta” di ritorno), sostano indiscriminatamente sui suddetti binari e, a detta del personale addetto al deposito, rivolgendo perfino esplicite minacce agli stessi conducenti!

Contrariamente alle nostre aspettative, e con nostro grande compiacimento, il personale del deposito, con estrema cortesia, ci ha consentito l’ingresso all’interno del deposito, indirizzandoci, prima di tutto, presso l’officina. Al suo interno, abbiamo potuto vedere i lavori di restauro che stanno interessando la vettura 1029, ancora allo stato, se così si può dire, grezzo: infatti il mezzo, la cui carrozzeria è ancora quella realizzata negli anni ’50 sulla struttura originaria del 1935, era ancora spoglio di gran parte della pannellatura, l’impianto elettrico, gli arredi e le rifiniture. Nella stessa officina, in un angolo, era stato perfino improvvisato un laboratorio di falegnameria dove, con un lavoro paziente e scrupoloso, si sta procedendo a ricostruire tutte le rifiniture in legno praticamente conformi a quelle originarie, e cioè le doghe delle porte, i controtelai dei finestrini, ecc. Su alcune parti della carrozzeria si potevano notare le prime “prove” di verniciatura in verde. Il caporeparto ci ha illustrato sinteticamente lo stato dei lavori, aggiungendo che alla fine, pur conservando l’originale trolley che sarà mantenuto per preservarne l’originalità, la vettura dovrà necessariamente montare, per poter essere in grado di circolare, il pantografo, che ha già sostituito il tradizionale organo captatore ad asta e rotella su tutte le altre vetture attualmente marcianti. All’interno dell’officina era ricoverato anche un’altra vettura, la 1010, totalmente rimessa a nuovo e riverniciata, naturalmente con la carrozzeria “attuale”. Subito dopo, ci siamo avventurati fra tutte le altre vetture giacenti nel deposito, sia in esercizio che accantonate.

Purtroppo, abbiamo notato che quelle ritirate dal servizio non sono affatto poche: dopo averle ispezionate praticamente tutte (fra le quali la 970, che non sarà affatto possibile recuperare perché irrimediabilmente danneggiata da un incendio accidentale che ha interessato il gruppo motore), si è presentata davanti ai nostri occhi la vettura 961, ancora con la carrozzeria del 1956 (come si riscontrava su un’apposita targhetta sulla fiancata), ma riverniciata in arancione. Al suo interno ne abbiamo riscontrato le condizioni a dir poco pietose: le pennellature del soffitto penzolanti, tutte le rifiniture danneggiate dall’usura e dai soliti vandali, e ciò soltanto a titolo di esempio. Prendendo spunto da ciò, il personale del deposito, resosi conto anche del fatto che ci siamo presentati come esponenti della istituenda AIAT, ci ha fortemente sensibilizzati sul fatto di prodigarci affinché sia fatto tutto il possibile per salvare tutte le vetture in giacenza dalla demolizione e, cosa ancor più incredibile, per un motivo di natura principalmente logistica: infatti, non essendo il deposito sufficiente per la rimessa delle attuali vetture, unitamente ai nuovissimi jumbo-tram Sirio (ne sono previsti in tutto 22), l’unica soluzione sarebbe soltanto di dismettere quante più vetture vecchie possibili proprio per far posto ai nuovi Sirio, e ciò anche considerando che, essendo le linee tranviarie in esercizio ormai solo 3 (1, 4 e 29, più la 2, attualmente sospesa per i lavori della Linea 6 Metronapoli ed il cui ripristino non appare nemmeno scontato), teoricamente vi sarebbe così un numero troppo elevato di vetture per sole tre linee. Per quel che invece riguarda il ritorno del tram a Fuorigrotta, ci hanno detto che probabilmente la tratta di Viale Giulio Cesare e Piazzale Tecchio dovrebbe essere definitivamente abbandonata (sic!), e forse dovrebbe essere ripristinata invece quella di Via delle Legioni e Via Cumana, fino al deposito da noi visitato che, se così fosse, ospiterebbe di nuovo al suo interno le vetture tranviarie in esercizio, ritornando così in piena efficienza. Vi sarebbe anche la possibilità di una riconversione dell’attuale deposito filoviario di Stella Polare, anche perché i filobus dovrebbero essere rimessati, in futuro, in quello autoviario di Via Tanucci (Carlo III), da dove dovrebbero “sloggiare” gli autobus, per effetto della vertenza giudiziaria persa da anni dall’ANM contro l’Orto Botanico. Insomma, siamo sempre nel campo delle ipotesi, ma ritornando al nostro discorso, abbiamo accolto il vero e proprio appello che il personale del deposito ci ha rivolto e sicuramente faremo tutto il possibile.

Non poteva mancare, ovviamente, una visita al jumbo-tram Sirio, peraltro già presentato al pubblico in primavera e da noi puntualmente immortalato e riportato in un’apposita pagina del nostro sito: ve ne sono attualmente due, quello già messo in strada (matricola 1101) ed ancora in attesa di entrare in servizio con la riapertura della sede tranviaria appena rifatta in Piazza Nazionale, ed il secondo ancora in allestimento nell’apposita officina (probabilmente con la matricola 1102), e non ancora appositamente “pellicolato”.

Alla fine della visita, il responsabile del deposito ci ha invitato in un ufficio, dove all’interno vi era una vastissima mostra fotografica che riassumeva tutta la storia del trasporto tranviario a Napoli e, cosa che ci ha resi ancor più partecipi in prima persona come associazione, molte di quelle foto erano addirittura del nostro Roberto Amori! Al momento dei saluti, culminato con la rituale foto di gruppo davanti ad una vettura tranviaria, ci hanno anche fatto omaggio di alcune tabelle di linea ancora utilizzate sulle attuali vetture.

A questo punto, esaurito l’espletamento delle nostre visite, ci siamo recati tutti in pieno centro storico, in Via Tribunali, presso “Il Pizzaiolo del Presidente”, pizzeria di recente apertura ma già rinomata perché il titolare, l’ottimo Ernesto Cacialli, ha avuto l’onore di essere immortalato e riportato sulle pagine dei principali quotidiani italiani e americani nel 1994, in occasione del vertice G7 tenutosi proprio a Napoli, per aver offerto una pizza “a libretto” (ed anche una pizza fritta) al Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, quando però lavorava, in qualità di consocio, nella più famosa pizzeria Di Matteo, che poi dista non più di una cinquantina di metri. Dopo alcuni minuti di attesa (purtroppo il sabato è un giorno “di fuoco” per le pizzerie e, nonostante il sottoscritto avesse prenotato un tavolo, a causa dell’enorme ritardo con cui siamo giunti e della gran folla accumulatasi al di fuori in paziente attesa, la prenotazione era logicamente “saltata”), ci siamo accomodati nella capiente sala al piano inferiore, dove ognuno ha potuto gustare un’ottima pizza, accompagnata dalla tradizionale frittura a base di crocchette di patate, arancini e frittatine di maccheroni. Una curiosità: a parte il consiglio del sottoscritto della suddetta pizzeria, di cui sono cliente fin da bambino, il proprietario dei locali risponde al nome del celeberrimo “Agostino ‘o pazzo”, famoso più di trent’anni fa per le sue scorribande in motocicletta per le strade di Napoli in barba a tutte le volanti della Polizia che lo inseguivano vanamente, ed apparso anche in due film.

Alle 16,00, dopo esserci abbondantemente rimpinzati di ogni ben di Dio, e dopo esserci rinfrancati con la rituale tazzina di caffè in un bar nelle vicinanze, è arrivato il triste momento dei saluti: tutti a casa, con l’augurio di rivederci presto, ancor più motivati e determinati nel nostro scopo-hobby, ma comunque, come suol dirsi, “felici e contenti”.


07/10/2004 13:56
 
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pabbamo
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Naturalmente non fate caso agli errori di battitura, che ovviamente correggerò e che sono anche frutto delle correzioni "automatiche" che fa Word (ad esempio, "pennellatura" è da intendersi "pannellatura"...). Vi prego di segnalarmi eventuali notizie errate e/o eventuali integrazioni, in modo che io possa completare il tutto e spedirlo via mail a Nicola.
07/10/2004 22:54
 
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Post: 5.362
Registrato il: 05/02/2004
maestro tranviere
Re:

Scritto da: pabbamo 07/10/2004 13.56
Naturalmente non fate caso agli errori di battitura, che ovviamente correggerò e che sono anche frutto delle correzioni "automatiche" che fa Word (ad esempio, "pennellatura" è da intendersi "pannellatura"...). Vi prego di segnalarmi eventuali notizie errate e/o eventuali integrazioni, in modo che io possa completare il tutto e spedirlo via mail a Nicola.



Io farei notare che il 306 del Cral è in ottime condizioni e che nel deposito ci sono anche i motori di trazione originali della Funicolare Centrale...

www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
08/10/2004 10:25
 
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mark815
[Non Registrato]
Il mio cognome è Pannico e non Pannillo..:Sm13: :Sm13:
[SM=x346219]
08/10/2004 10:50
 
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pabbamo
[Non Registrato]
per mark815
chiedo venia...
08/10/2004 17:07
 
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alessandroch
[Non Registrato]
Il mio cognome...
...Cervarich [SM=x346239]

08/10/2004 20:26
 
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filobustiere
[Non Registrato]
incontro a Napoli
Per l'ottimo Pabbamo ed a proposito dei partecipanti. Il mio nome al secolo è Gennaro FIORENTINO. Se ti va puoi aggiungere alla voce altri mio fratello Luigi che era presente a Fuorigrotta.[SM=x346219] [SM=x346219]
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