Certo che si, difatti è un vocabolo del dialetto triestino che traslittera lo sloveno "osmica" (la c si legge z).
è uno spaccio temporaneo e stagionale per la vendita al dettaglio e consumazione sul posto di vini e prodotti tipici (quali uova, prosciutti, salami e formaggi) vendita che avviene direttamente nei locali e nelle cantine dei contadini che li producono. Le osmizze sono tipiche di tutto l'altipiano carsico (tanto nel Friuli-Venezia Giulia quanto nel Litorale sloveno) e buona parte della Valle del Vipacco in Slovenia. Per tradizione, chi tiene un'osmizza la deve segnalare con una grande frasca per insegna.
Vedi meglio in:
it.wikipedia.org/wiki/Osmizza
Il termine sloveno "osmica", si traduce come un periodo che dura per otto giorni, che è poi il limite di tempo tradizionalmente concesso alle aziende agricole per tener aperto lo spaccio, ma può essere prorogato.
L'associazione d'idee fra "tram de Opicina" e "osmizza" per il triestino comune è immediata e naturale.
Difatti taluni ci vanno in tram proprio perché se andassero in auto al ritorno l'etilometro potrebbe giocar loro brutti scherzi, specie nella stagione del vino nuovo
[Modificato da iltriestino 01/10/2011 22:42]