I Figli Non Si Toccano (Napoli) - 1978, Nello Ferrarese
Come già anticipato nella discussione dei Filmati sui Trasporti, inserisco uno spezzone tratto da un film segnalato da Ardesio qualche tempo fa, l'inguardabile I Figli Non Si Toccano. Si tratta di una delle poche pellicole interpretate da Pino Mauro (a me ne risultano solo altre due: Onore e Guapparia del 1977 e I Guappi non si Toccano del 1979), forse l'unica dove il nostro non è stato doppiato.
Nella sequenza si vede la Meridionale 1004 in biverde su via Marina, all'altezza di via Duomo, con tanto di scugnizzi appesi al trolley.
La trama, tratta da
www.cinematografo.it è la seguente:
Don Raffaele Sapienza, indiscusso capo della guapperia partenopea è preoccupato perché degli sconosciuti hanno ucciso i due figli di Vincenzo che imprudentemente hanno accettato di acquistare in proprio della merce di contrabbando. I medesimi sconosciuti criminali rapiscono, a scopo di ricatto, il piccolo Alfonsino, figlio dell'ing. Mimì Fiorito e di Maria, la donna che lo ha sposato abbandonando Raffaele quando non era ancora un boss ed era incappato in un periodo di prigione. Quando i briganti, ottenuta una grossa somma, non stanno ai patti ed esigono altrettanto, la disperata Maria ricorre a Don Raffaele. Questi, mettendo in disparte ogni risentimento e non badando neppure alle malignità che vengono diffuse dalla gelosa Gloria, mette in movimento tutta la Napoli del contrabbando e dei mezzucci. Viene diffuso un identikit del "Francese", presunto capo della banda straniera; dagli stessi contrabbandieri, che si autotassano, viene raccolta la nuova somma per il riscatto di Alfonsino; tutti i telefoni vengono messi sotto controllo da mendicanti e rivenduglioli; individuato il Francese, viene pedinato dall'intera "guaglioneria". Don Raffaele e i suoi possono così individuare la nave ove il piccolo è sequestrato e, sgominata la banda criminale, lo possono salvare. Mimì Fiorito è costretto a riconoscere la nobiltà del rivale e l'infondatezza delle accuse allo stesso e alla moglie Maria.
Come ho scritto altrove, si tratta di un indegno polpettone del genere malavitoso tra sigarette di contrabbando e guappi col basettone, figlio della peggiore oleografia napoletana degli anni '70. Talmente pessimo da fare quasi tenerezza a rivederlo.
Sui gusti cinematografici di Ardesio continuerei a interrogarmi ma, grato per la dritta che ci ha fatto rivedere una Meridionale in azione, finisco per glissare benevolmente.