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Napoli | Metropolitana (Linea 1 e 6) e Funicolari

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2023 09:13
27/07/2017 12:31
 
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ma perché è una conclusione assolutamente superficiale che non tiene conto di tantissime variabili. troppo semplice dire prima funzionava bene ora no è colpa della fusione.


anm come abbiamo stradetto mille volte non vede riconosciuti da parte della regione finanziamenti per la tratta dante-garibaldi che ha aperto durante il processo fusione. con l'apertura di questa tratta non c'erano macchinisti sufficienti a coprire il servizio: a seguito della fusione molti autisti anm sono stati "convertiti" in macchinisti, cosa importantissima dato che come ben sappiamo col blocco del turn over non si sarebbe potuto assumere nuovo personale.


uno dei problemi di anm abbiamo già detto sono i finanziamenti: la regione non riconosce proprio la nuova tratta dante-garibaldi, aperta dopo la fusione. secondo voi metronapoli non avrebbe comunque patito queste "mancate" erogazioni? e badate bene che parliamo di circa 8 milioni annui circa (garibaldi ha aperto 3 anni fa!) di cui si deve fare carico il Comune per coprire il costo (d è inutile che vi dica in che acque naviga il comune).


le principali difficoltà dell’azienda, distinguendo i due settori del trasporto su gomma da quello su ferro. Nel primo, le cause principali della crisi consistono nel mancato rinnovo del parco rotabile e nella mancata sostituzione degli autisti e manutentori che vanno in pensione, nel secondo nel numero di treni inferiore a quello ottimale, per la metropolitana, e nel problema della carenza di personale che accomuna i treni della linea 1 alle funicolari. Una esigenza, quella del personale disponibile, cresciuta ancora di più dopo l’apertura della stazione Garibaldi e della apertura di piazza Municipio (che ha aumentato l'utenza e dunque anche una necessità di più treni, impossibile per motivi ovvi).

La fusione non solo permette di efficientare il servizio e valorizzare le risorse umane, ma permette, a regime, una forte economicità rispetto al costo a carico del Comune o alla possibilità di ottenere una maggiore capacità produttiva, riducendo così le spese di gestione. basti pensare che ora si può fare un'unica gara per la forniture ad esempio generando così economie di scala. la fusione con napolipark inoltre (che era l'unica delle società che chiudeva in attivo) ha consentito inoltre alla anm di avere un ulteriore fonte di reddito.


certo poi non è tutto oro ciò che luccica ma non si può dire nemmeno che se la fusione non ci fosse stata metronapoli avrebbe continuato a funzionare bene.

senza considerare che la riorganizzazione delle partecipate è uno degli obiettivi imposto anche dal piano di predissesto approvato.


poi certo bisognerebbe capire perché i piani industriali sono andati a farsi friggere. ma i piani industriali forse non possono tenere conto di variabili macroeconomiche come i pesanti tagli che ha subito il tpl nazionale ad opera del governo centrale (e che pesano come un macigno su aziende che coprono solo il 30% dei propri costi con la bigliettazione. i problemi sono sempre gli stessi: i soldi che (non) si danno per il TPL.
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