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I Campi Flegrei: tra archeologia e mito

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2020 11:11
25/11/2017 20:54
 
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Re:
Pasquale2017, 20/11/2017 21.42:

Granpacco hai ragione quando dici che la scelta di creare industrie nei Campi Flegrei è stata scellerata, ma bisogna pensare che alla fine del 1800 il turismo non esisteva e quindi per sfamare le popolazioni non c'era alternativa all'industria pesante, soprattutto quella legata alla guerra, visto che l'Europa tra l'800 ed il 900 ha conosciuto pochi anni di pace.
Le officine Armstrong nascono nel 1885 (l'Ilva di Bagnoli nel 1911) per produrre armamenti pesanti per le esigenze belliche italiane ed occupano 250 operai. Nel 1916 diventano la più grande fabbrica di cannoni d'Italia e danno lavoro a 5000 operai (quando la popolazione puteolana era di circa 20.000 anime). In pratica tutte le famiglie di Pozzuoli potevano mangiare grazie alla fabbrica. Credo che le prossime generazioni abbiano il diritto di conoscere la storia della propria terra e dei propri nonni, anche se è una storia fatta di sudore e fatica. Quindi io sono favorevole a conservare un solo capannone ed a trasformarlo nella nostra Ellis Island o Gedächtniskirche, cioè in una struttura in cui il visitatore venga calato in quell'epoca e possa capire quali fossero le condizioni di vita di un operaio puteolano e della sua famiglia in quegli anni.



Sarei d'accordo con te se queste industrie fossero sorte negli incredibili spazi che soprattutto all'epoca offriva l'entroterra napoletano, costituendo quel percorso per cui nell'entroterra dove non ci sono attrattive si sviluppava almeno un tessuto lavorativo importante, mentre la zona costiera tra le più belle d'italia che offriva inoltre anche attrattori culturali di livello internazionale avrebbe sviluppato un altro tipo di settore che è quello turistico. Poi affermi che a fine ottocento ed inizio novecento non esisteva il turismo, ma non è assolutamente vero! Che ne so ti ricorderei i viaggiatori del grand tour che proprio in quelle terre ebbero gran parte della loro ispirazione, territori che prima di essere scelleratamente urbanizzati ed industrializzati alla follia offrivano paesaggi e scenari che hanno fatto innamorare ogni tipo di viaggiatore,tra l'altro il turismo è sempre esistito nella storia ma in quel periodo a cui ti riferisci si stava proprio sviluppando il turismo di massa come lo concepiamo adesso ed anche i cittadini che si spostano il week end al mare possono essere considerati turismo adesso come allora.
Qui invece è nato tutto al contrario ed oggi ne paghiamo le conseguenze, si sono urbanizzate tutte le coste, non si salva nessun tratto del napoletano, un disastro! per me per giustizia divina andrebbe raso al suolo qualsiasi cosa sorta per rovinare la vocazione naturale di un luogo insieme a tutte le strutture nate per un casino politico amministrativo che ha reso una delle regioni con il più alto potenziale in Europa ad essere una delle aree più problematiche dell'intero vecchio continente.
Abbiamo così tanto da offrire che non ci serve trasformare questi eco mostri in attrattori come fanno in altri paesi, poi ripeto stessimo parlando delle campagne acerrane o giuglianesi avrei fatto di tutto per trasformare un luogo fantasma in un nuovo motivo di sviluppo ed attrazione, ma qui si sta parlando di Puteoli o Bagnoli sia chiaro e basta guardare i meravigliosi dipinti del 700 o dell'800 per capire quanto male l'uomo ha fatto in questi territori.


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