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FILOBUS DI TRIESTE

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2021 21:22
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23/10/2012 08:55
 
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tranviere junior

Su you tube interessante video relativo agli ultimi anni del servizio filoviario a Trieste: viene immortalata la filovia 19 ultima linea della città in servizio diurno fino al 1973 e di rinforzo mattinale fino al 1975 (le immagini potrebbero essere del 1973).
Da notare nel filmato alla seconda scena che il filobus esce dalla galleria di Montebello in Piazza Foraggi ed a velocità sostenuta impegna elegantemente una curva non sicuramente k+m, ma tradizionale. Erano filovie bellissime.

www.downvids.net/filobus-a-trieste-182622.html
23/10/2012 23:06
 
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tranviere senior
filmato
bel filmato, inedito per me. Erano davvero eleganti, i filobus tirestini. E anche l'impianto era bellissimo. Elegante quasi ovunque e con fili ben posizionati, ben resati, curve regolari, ecc... cose oggi piuttosto rare. La datazione è quasi certamente la primavera e non oltre prima estate del 1973.
Con l'orario estivo di giugno, infatti, è stata soppressa la penultima linea filoviaria, la 1. E subito dopo è stato smantellato il "raddoppio" al capolinea della stazione Centrale. Raddoppio che si osserva chiaramente in una sequenza del filmato.
Da ottobre '73 anche la 19 venne sostituita da autobus, salvo la punta del mattino. Orario in cui circolarono, ancora fino ad aprile 1975, in ogni giorno feriale, tra 7 e 13 filobus tra le 5 e le 9.30 circa. Questa permanenza fece sperare in un interesse per mantenere la filovia. Ma nemmeno la famosa crisi energetica del '74 servì a nulla. Pur nella sbanderiata carenza di combustibile, non ci fu alcuna circolazione aggiuntiva. Il filobus era esercito con il bigliettaio, per motivi "sindacali", per cui nessun servizio nelle domeniche di austerità. Peccato.
La sopravvivenza per quasi due anni fu motivata esclusivamente dalla crisi aziendale ACEGAT e i pochi acquisti di bus e dall'assorbimento (1974) della società "la Carsica", i cui mezzi parimenti assorbiti finirono in gran parte subito accantonati per vetustà.
30/11/2012 19:50
 
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tranviere junior
Di questi nostri bei filobus...
ne abbiamo una nostalgia pazzesca, pur essendo passati quarant'anni. Non solo per il piacere estetico di simili vetture, eleganti e filanti, ma pure per la loro comodità, spaziose e ben distribuite com'erano all'interno. Ed è vero, Apatras1, che l'impianto era assai ben fatto e meglio ancora gestito. Non mi ricordo di guasti gravi o grossi disservizi. Uno dei motivi per la loro dismissione fu la quasi contemporanea entrata in funzione del nuovo piano del traffico (il "Piano SOMEA") peraltro ottimo, tant'è vero che tuttora funziona: ebbene, per mantenere i filobus, sarebbero bastati pochi adattamenti in centro, come mettere il bifilare in Via Mazzini e in Via San Spiridione, modificare Piazza Goldoni e Via Roma, e togliere uno dei due bifilari (quello in discesa) in Corso Italia. Non un grosso impegno finanziario: forse, in tutto, un paio di km di percorso. Non lo si volle fare. Peccato, una nota stonata sull'operato del sindaco Marcello Spaccini, peraltro ancora ricordato come uno dei migliori e più operosi, a parte questo sfracello, e quello coevo dei tram.
30/11/2012 22:58
 
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tranviere junior
Mi risulta che gran parte dei filobus circolanti a Trieste erano di produzione Alfa Romeo.
Trieste è stato l' unico capoluogo del Friuli - Venezia Giulia ad avere una rete filoviaria (Udine e Gorizia hanno avuto linee tramviarie ma non filoviarie).
Anche se a molti potrebbe sembrare una pura utopia, sarebbe utile per la mobilità triestina prolungare il capolinea della tramvia suburbana per Opicina da Piazza Oberdan a Piazza Goldoni nonchè realizzare un collegamento filoviario veloce da Barcola fino a Muggia
31/12/2012 17:11
 
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tranviere junior
Nel momento in cui si decidesse finalmente di fare qualcosa sul fronte filotranviario a Trieste, credo (ma è una mia opinione) che lungo la direttrice Barcola - Stazione - centro - Valmaura - Aquilinia - Muggia, data l'entità della domanda, bisognerebbe adottare un mezzo di grande capienza, ovvero il tram. Questo, se gestito con veicoli della dimensione del Sirio fiorentino o bergamasco, con adeguata frequenza, potrebbe costituire un notevole incremento della mobilità cittadina. La linea si può fare, avrebbe almeno l'80 % del percorso in sede propria, in centro bisognerebbe adottare una soluzione protetta ma in parte promiscua, tipo Napoli, ma funzionerebbe, e la velocità d'esercizio sarebbe migliore di quella degli attuali autobus. I filobus più capienti, tipo Trollino, non raggiungono la capacità di trasporto di una linea tranviaria. Il modello che ho in mente è la linea 4 torinese. Su questa direttrice ci sono state già una linea tranviaria (la 6, da Barcola al centro) e filoviaria (la 20, dal centro a Muggia).
Invece ho seri dubbi sulla convenienza di prolungare verso il centro il tram di Opicina. Il suo capolinea attuale (piazza Oberdan) è sufficientemente centrale, e poi non sarei dell'idea di affidare ad una linea suburbana, gestita con mezzi chiaramente ad hoc, un servizio urbano, che richiede ben altre caratteristiche.
Per il ritorno dei filobus a Trieste, ciò sarebbe sempre auspicabile, ma richiederebbe un progetto mirato, per far fruttare al massimo, in termini di resa, il pur sempre elevato investimento occorrente. Candidate sarebbero senz'altro l'attuale linea 9 (peraltro già stata tranviaria) e la 10 (ex filoviaria), oggi gestite già con bus da 18 metri, in considerazione dell'alta frequentazione. Va risolto una volta per tutte il nodo di dove far passare i mezzi in centro, visto che si vuole dismettere la viabilità riservata ai mezzi pubblici di Via Mazzini per farne un'isola pedonale.
01/01/2013 02:13
 
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tranviere veterano
barcarola-muggia in tram?
siamo alle solite discussioni sulla capienza filo-tramviaria.
in una città di medie dimensioni come Trieste, basterebbe una linea filoviaria ad alta capacità, ovvero con mezzi da 25mt come in Svizzera e con una spesa ridotta alla metà..

perchè gli orologiai li possono far circolare e noi no???????????

02/01/2013 22:23
 
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tranviere junior
Sarebbe da valutare l'impatto di mezzi così lunghi, in quanto articolati in tre casse, sulla normale circolazione stradale, non vorrei che avessero dei problemi, in curva ad esempio, non essendo a guida vincolata, e che occorresse farli circolare solo su corsìe riservate, o che fossero necessarie strade con determinate larghezze minime. Sarebbe interessante documentarsi presso le città che li hanno adottati e sentire chi li ha guidati, in Svizzera, e mi pare anche in Olanda. Però la necessaria modifica al Codice della Strada non mi pare imminente, forse a voi risulta diversamente?
[Modificato da iltriestino 02/01/2013 22:25]
02/01/2013 23:00
 
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tranviere veterano
se ti fai un giro sui siti di appassionati svizzeri o su trolleymotion vedrai i bestioni circolare liberamente e senza troppi intoppi sia a ginevra, che zurigo che città di piccolo-medie dimensioni.
nessuno li vede come mostri, anzi...

se poi da noi venissero utlilizzati in sede protetta, non vedo proprio problemi
22/10/2014 21:25
 
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tranviere senior
trieste fine anni '60
Avevo 10 anni, ma mi sembra ieri....
Forse lo avete già visto tutti, ma è un filmato bellissimo! Il centro di Trieste era proprio così....

http://www.youtube.com/watch?v=vMWM3sPBLFU
03/02/2015 17:29
 
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maestro tranviere
Roberto Carmeli
tramway53, 2/2/2015 9:55 AM:

desidererei poter ricordare Roberto Carmeli, appassionato conoscitore di trasporti pubblici triestini ed esperto dei filobus di cui ha scritto Trieste in filovia, libro del quale ho la fortuna di possederne una copia.

Desidererei poter aprire una "ciacolata" sui filobus, di cui sono appassionato anche perchè mi ricordano un periodo della mia infanzia, cioè quando tornavo a Trieste a trovare i miei parenti.
Tram e filobus erano il mezzo con cui, assieme a mio nonno, esploravo" la mia città natale (vi sono nato sotto il G.M.A.!!!)

Ciao a tutti e... vi aspetto.


03/02/2015 22:56
 
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tranviere senior
Ricordo di Roberto
Ricordo anch'io Roberto Carmeli, purtroppo scomparso precocemente, un grande appassionato di trasporti che ha dedicato molto alla documentazione. Ha scritto "Trieste in Filovia" ma anche "Il treno della val Rosandra" la cui seconda edizione ampliata uscirà postuma tra non molto. Riguardo i primi due ho avuto la fortuna di collaborare con Roberto, condividendo spunti e notizie.
Mi riteneva un fortunato, perchè essendo più vecchio di lui, avevo vissuto la Trieste filoviaria. Che era una meraviglia davvero, fino agli anni 60.
Ricordo con grande tristezza gli ultimissimi filobus nel 1975, come pure gli smantellamenti progressivi della rete.
07/02/2015 18:31
 
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07/02/2015 18:52
 
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apprendista tranviere
filobus di Trieste
Grazie di aver risposto:ho potuto viaggiare da piccolo sui filobus quando,d'estate,tornavo a Trieste a trovare i miei nonni;col classico VERDE da 50 lire,e sfruttando fino all'ultimo minuto,giravamo... Ricodo i 5 con la guida centrale e le fiancate non lisce, il 19 e 20 coi tre assi,ma alcuni con i fanali sporgenti (forse i CRDA? ed altri con i fanali meno sporgenti )gli STANGA?)Ma da alcune foto su internet e sul libro di Roberto,i CRDA appena usciti di fabbrica avevano fanali diversi da quelli delle foto più recenti,così come era cambiato il portatarga e fanaleria posteroiore.
Era per adeguarsi a qualche norma del codice,o i fanali dei CRDA avevano dato qualche problema?
Ricordo sul cruscotto di guida un'ampolla di vetro con indicazione: DISPERSIONE; era spenta.ma serviva ad indicare qualche cortocircuito,tipo l"occhietto" in alto a dx dei trasformatori RivaRossI^ Pensandoci oggi,se qualcosa era a massa,i pneumatici isolavano,ma un passeggero nella discesa poteva fare arco elettrico....
Mi sembra di ricordare un interruttore di bachelite nera che l'autista azionava nella galleria (mi ricordo sul 19 nella galleria dell'Ippodromo) e mi sembra ci fosse scritto METADINAMO (o DINAMO,non ricordo preciso)ed era stato azionato dopo l'accensione delle luci interne (che vuoi per il semi schermo metallico di quelle anteriori,vuoi perchè erano piccole,)che di sicuro rendevano intimamente catacombale il filobus.
Puoi darmiqualche notizia? Ciao ROBERTO
07/02/2015 22:25
 
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tranviere senior
I filobus che hanno circolato di solito quasi solo sulla linea 5 fino alla fine egli anni '60 erano gli Alfa Romeo 140 a 3 assi del 1949, detti dai triestini "Rolè" (in italiano: tapparella), per via delle caratteristiche fiancate a doghe, anzichè liscie come tutti gli altri mezzi circolanti. Nei pochi anni filoviari successivi circolarono sulla 5 soprattutto i due assi (che fino al 1968 erano appannaggio della linea 17). Diciamo che negli ultimi anni il parco era decisamente omogeneo, come aspetto esteriore, tra CRDA e Alfaromeo, l'unica differenza vistosa era tra i due e i tre assi. I due assi erano stati acqiustati in origine per la nuova linea di Muggia, dove avrebbero dovuto trainare i rimorchi, ma non se ne fece nulla. Le piccole differenze, tipo quelle dei fari, erano davvero piccole e talvolta dovute a riparazioni e modifiche nel tempo. Comunque al tempo non le apprezzavo se non casualmente, per cui non ricordo questi aspetti. Ricordo molto di più invece aspetti dell'esercizio e della rete elettrica.
Il problema delle dispersioni elettriche su un filobus poteva in effetti essere più pericoloso che non su un tram. A tal fine c'era la spia di rilevazione. Non si ricordano però incidenti dovuti a folgorazioni. Anche se che chi racconta di conducenti di filobus che saltavano giù a gambe unite, per staccare urgentemente le aste di presa.
07/02/2015 23:08
 
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maestro tranviere
quella di saltare senza fare ponte fra carrozzeria e terra era una disposizione nazionale, ma solo in caso di accensione della spia di dispersione
un altra disposizione era quella di misurare ogni mattina prima di uscire, la tensione fra carrozzeria e terra, che non doveva superare pochi volt
per lo stesso motivo i corrimano in corrispondenza delle porte erano di legno e non di metallo
poi l'impianto elettrico era soggetto con una certa frequenza a revisioni periodiche molto severe
con tutte queste precauzioni le dispersioni erano praticamente impossibili, al massimo potevano avvenire in caso di incidenti che danneggiavano l'impianto elettrico
20/02/2015 13:58
 
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20/02/2015 14:49
 
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apprendista tranviere
grazie delle vostre precisazioni;da piccoli non si colgono particolari trecnici dell'esrcizio filoviario,ma magari si rimane colèpiti da altre cose che scatenano nella mente dei bambini fantasie o curiosità (ad esempio i "fanaloni"dei AR140CRDA mi sembravano come "occhi" espressivi;poi guardando le foto sul libro di Roberto Carmeli,vedi che filobus della stessa serie(tipo gli AR85 dell'ex 15 e 16 in attesa di demolizione nel deposito di S.Giovanni) presentano diversità nella fanaleria x tipo e disposizione,probabilmente legate ariparazioni post incidenti o èpost danneggiamenti bellici,o per sopravvenute modifiche del Codice della strada (vedi frecce sopra la targa posteriore,sostituite da lampeggiatori rotondi ai lati della parte posteriore del filobus,sovrapposti a simili fanali per posizione-stop,di colore rosso,o la diversda forma dgli indicatori di direzione anteriore (forse prma erano a "freccia" che usciva lateralmente?)
20/02/2015 14:59
 
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apprendista tranviere
Sui filobus AR140 Marchetti("role")c'è un interesante articolo "lamiere ondulate" su internet (lo tovato partendo dal sito Cuore Alfista-filobus Alfa Romeo-filobus RivaRossi...) e c'è la foto Clamfer di un filobus dell'ACEGAT davanti al deèpposito del broletto.
Ricrdo che la posizione centrale dell'autista permetteva di sedersi anche alla sua destra,su due sedili appoggiati alla parete fra vano autista e porta anteriore di discesa (che,presumo soltanto non avendo viaggiato d'inverno,non erano l'ideale con la bora,quando la porta veniva aperta.
Approposito di bora,sapete se ha mai causato scarrucolamenti?e la nege ed il ghiaccio sui fili,erano d'ostacolo per i pattini delle "pertighe" e per il funzionamento degli scambi?
Ciao a tutti ed alla prossima. Roberto
PS)molto interessante e ben scritta la desrizione e storia delle linee urbane,nel sito dell'ATP trasporti triestini,scritte da un vero appassionatro,l'ing. D cafagna.
20/02/2015 21:40
 
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tranviere senior
Filobus, bora e ghiaccio
Ricordo che le giornate di forte bora mi soffermavo in centro, rientrando da scuola, per guardare attentamente i numerosi filobus che giravano per la città, sperando di vedere scarrucolamenti..... invece niente! La bora soffiava forte e le aste restavano ben ancorate. Anzi sembravano assolutamente indifferenti alle raffiche.
Cio' non esclude affatto che in qualche punto e con vento particolarmente forte qualche scarrucolamento sia avvenuto. Ma con bora a 150 ho visto i filobus circolare regolarmente.....
Non così nelle cartoline umoristiche, come questa che allego.

Anche nelle giornate di neve il servizio filoviario era regolare. Montavano le catene (quelle a tre assi, sull'asse intermedio) e il passaggio delle aste teneva i fili liberi. Penso invece ci siano state maggiori difficoltà in caso di gelicidio (frequente sul Carso ma raro in città). Non ho avuto occasione di vedere i filobus alle prese con il gelicidio.
21/02/2015 13:42
 
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maestro tranviere
sulle reti filoviarie nelle località soggette a gelo c'è un veicolo speciale munito di aste che esce di prima mattina per scongelare ed ingrassare i fili
il resto poi lo fanno le vetture ordinarie con il loro frequente passaggio
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