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Napoli | Trasporto Pubblico di superficie

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2021 23:11
17/01/2018 20:59
 
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Interessante intervista all'amministratore unico di napoli holding

«Anm perde 25 milioni ogni anno: pensiamo di aumentare il costo dei biglietti»

«Abbiamo quattro mesi di tempo per ottenere l’omologazione del concordato Anm dal tribunale. Altrimenti sarà liquidazione o fallimento». Amedeo Manzo da giugno è Amministratore unico e di Napoli holding — la «partecipata delle partecipate» del Comune — e l’obiettivo del suo mandato è «insieme con lo sviluppo e il riordino delle partecipate, la verifica dello stato di salute Anm».
Stato di salute pessimo. E non è certo un mistero.
«Ho trovato una situazione difficile, e non tanto per lo stato debitorio».
Centosessanta milioni di debiti non sono pochi.
«Roma ha 1,380 miliardi di esposizione, ma il punto è un altro. Al di là dei debiti, quello che mi ha impressionato è la mancanza di redditività, l’azienda è in perdita costante: ogni anno si perdono circa 25 milioni. E di fronte a questo, pure se si ricapitalizza, tutto è inutile».
Il piano qual è?
«I costi sono superiori ai ricavi e occorrono dunque interventi strutturali. Il tribunale, in seguito alla domanda di concordato, ci ha dato fiducia. Non era un atto dovuto concederci tempo per dimostrare la validità della nostra richiesta. Il concordato sarà omologato entro 120 giorni, a partire dal 22 dicembre scorso: un piano che preveda continuità aziendale e rilancio dei trasporti».
Intanto dei tre commissari nominati ce n’è uno solo.
«I tre commissari devono gestire lo straordinario. Uno c’è, il secondo ha appena accettato. Due professionisti sono in squadra, per il resto il lavoro lo deve fare l’azienda. I vertici di Anm, con i propri legali di fiducia, in questo processo lavorano per porre un freno all’emorragia di risorse e garantire efficienza».

Le aziende di trasporto per natura non sono mai in attivo.
«E a questo servono i contributi pubblici di Regione e Comune, rispettivamente 58 e 54 milioni. Ieri è arrivato metà del contributo del 2017 da Palazzo San Giacomo. Ma vanno recuperate le perdite».
Facciamo due conti. Come si recuperano 25 milioni all’anno?
«Bisogna innalzare la soglia dei ricavi diretti con la bigliettazione e il controllo. Utilizzare i locali sfitti presso le stazioni delle metropolitane e funicolari e rinegoziare locazioni non in linea con i costi di mercato. Occorre che la pubblicità su bus, fermate e nelle stazioni - che va a gara ogni anno - produca utili. Questo certo non risolve ma contribuisce».
Per quanto contribuisce?
«Una decina di milioni all’anno»
Poi c’è il fronte del personale.
«Altro fronte da efficientare su cui sta lavorando l’amministratore unico di Anm, Ciro Maglione. È previsto un “giro” del personale, 60 unità, sulle altre partecipate. E si andrà a risparmiare 3 o 4 milioni. Poi c’è l’esodo agevolato in base alla legge regionale 223, e qui parliamo di 194 unità che hanno le caratteristiche per accedere ai cosiddetti prepensionamenti».
Anm quanti dipendenti ha a oggi?
«In tutto 2.500».
Complessivamente che risparmio si avrà?
«Sul fronte dei dipendenti circa 12 milioni, più i 10 del fronte bigliettazione e fitti strategici. Siamo quasi ai 25 che l’azienda perde. Queste attività, insieme con interventi di carattere strategico e con una gestione più efficiente della sosta — dove si può fare certamente di più — cambieranno volto dell’azienda. Ma a patto che tutti collaborino».
Quando parla di un nuovo volto dell’azienda a cosa si riferisce?
«Nuovi treni, nuove fermate della metro con traffico aumentato, facilitazione nell’acquisto dei ticket, macchinette che funzionano, Anm point, lo sviluppo di app...».
Intanto ancora si discute se gli autisti debbano vendere i biglietti a bordo o no.
«È evidente che alcuni dipendenti e una minoranza del sindacato non sono sul pezzo. Non hanno capito che dobbiamo esserci tutti, oppure il concordato rischia di non essere omologato. Fa sorridere l’idea che c’è chi pensi ancora a mega cifre per gli straordinari di Capodanno».
Seicento euro per una notte?
«Proprio quelli. Non sono più quei tempi. Certi presupposti del passato non si devono ripresentare. Non si possono chiedere cifre irragionevoli».
E i premi di produzione?
«Quelli vengono rilasciati in aziende che guadagnano e non è il caso di Anm. Non è una logica punitiva, ma una logica realista e tutto questo ha un solo grande scopo: salvare l’azienda e rilanciare il trasporto a Napoli. Un tema di cui anche la città si deve fare carico: non possiamo avere servizi senza riscossione, con un’evasione alta. C’è troppa gente che non paga il biglietto con la scusa che la metropolitana non funziona. La città deve decidere: se vuole servizi nel campo dei rifiuti, acqua, trasporti, manutenzioni delle strade deve contribuire con tasse e biglietti. Milano Trasporti ha 500 milioni di attivo, una liquidità di cassa. Noi siamo in affanno, puntiamo a dare servizi di qualità ma abbiamo un biglietto fra i più bassi d’Italia. Occorre una tariffazione in linea con il resto del Paese. Occorre una gestione manageriale del pubblico, realizzare un piano credibile. Non ci sarà spazio per i certificati di malattia e per chi non capisce che il salvataggio di Anm passa per i lavoratori. Il sindacato deve essere accanto all’azienda in un nuovo modello».
È previsto l’ingresso di privati nella società?
«Non escludo niente, magari potrebbe essere una soluzione a tempo. Ma credo che possiamo farcela da soli, tutti insieme: amministrazione, manager, dipendenti, sindacati e cittadini. Ci sono risorse e capacità».


intanto altra notizia di oggi con una nota dell'usb:


«Ridotti da 194 a 157 gli annunciati licenziamenti dell'Anm per effetto di 37 risoluzioni del rapporto di lavoro da luglio ad oggi». Lo annuncia, in una nota, il sindacato Usb. «Tra le rimanenti 157 unità, - prosegue il comunicato - 29 sono le risorse che hanno maturato i requisiti di prossimità pensionistica, portando il numero degli esuberi a 128. Delle restanti risorse 85 saranno riqualificate in ambito aziendale mentre le rimanenti 43 risorse troveranno ricollocazione nell'ambito della mobilità tra partecipate in Asia e Napoli Servizi. Positiva anche l'ipotesi che vede la diminuzione delle unità da trasferire ad altre partecipate, qualora il numero stimato da Anm di 30 unità accettino volontariamente, in presenza dei requisiti di legge, la risoluzione del rapporto di lavoro trovando applicazione nell'integrazione del Fondo Regionale».


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